Pensioni, Inps: Landini (Cgil) e Barbagallo (uil) contro Boeri. Se ne deve andare
ROMA – Durissimi interventi dei sindacati contro il bocconiano presidente Inps, Tito Boeri, difeso soltanto dalla Cisl di Annamaria Furlan, ormai dichiaratamente schierata a favore del governo e di Renzi.
Parte Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil: « Una delle cose che dovremo fare l’anno prossimo è quella di riconquistare la gestione della previdenza nel nostro paese visto che si tratta di soldi dei lavoratori e delle imprese e non dei professori della Bocconi. Ho notato che il cane da guardia della Monti- Fornero si è messo in allarme, parlo del presidente dell’Inps Tito Boeri. Noi chiediamo una nuova governance dell’Inps e siccome Monti, Fornero e Boeri rispondono agli interessi delle multinazionali internazionali è meglio che se ne vadano all’estero a lavorare».
Quindi Maurizio Landini, segretario generale Fiom: «Come è noto, i conti della previdenza nel nostro paese non sono in rosso, il problema di fondo è riordinare l’Inps e penso che il Presidente dell’Inps non debba mai essere quello che pensa di sostituire il Governo o il ministro del Lavoro, deve fare il suo mestiere , cioè fare funzionare bene l’Inps».
Ma da quest’orecchi0 Boeri non ci sente proprio, è degno emulo del suo mentore, chiacchiere molte, progetti pure, ma risultati zero via zero.
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