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Mattarella: invito ai cittadini a recarsi al voto, ricordo dei 70 anni della Costituzione, la priorità il lavoro

ROMA – Come ogni 31 dicembre, il Presidente della Repubblica è entrato nelle case degli italiani per il consueto messaggio di fine anno. Una tradizione che il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispetta con estrema concisione. Dieci minuti di discorso, che pongono gli auguri di fine 2017 tra quelli più brevi della storia del Quirinale, con un linguaggio sobrio, diretto e molto caldo. Il primato del discorso augurale più lungo spetta (ovviamente) ad Oscar Luigi Scalfaro: 4.912 parole, poco meno di tre quarti d’ora, nel 1997, logorroico, tronfio e aulico. La palma d’oro degli auguri natalizi più brevi spetta invece a Luigi Einaudi: 148 parole nel 1950, neanche tre minuti.

COSTITUZIONE – Mattarella inizia ricordando il compleanno della nostra Costituzione: «70 anni fa entrava in vigore la Costituzione della Repubblica con il suo patrimonio di valori. Su questi valori, principi e regole si fonda e si svolge la nostra vita democratica. E al suo vertice si colloca la volontà popolare». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno agli italiani ha richiamato il «compleanno» della carta costituzionale e le prossime elezioni politiche, convocate a seguito dello scioglimento delle Camere. «Mi auguro un’ampia partecipazione al voto – ha detto il capo dello Stato -, ho fiducia nei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta». Mattarella ha tracciato un parallelo con i «ragazzi del 99» che un secolo fa vennero mandati in guerra nelle trincee «e molti vi morirono» mentre oggi «i nostri 18enni vanno al voto».

PARTITI – Il richiamo ai partiti che debbono garantire il futuro del Paese è forte e netto: «Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l’avvenire, così deformando il rapporto con la realtà. La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro. Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere».

ISTAT – Una frecciata alle astruse analisi che hanno definito l’Italia quasi preda del risentimento. «Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano, con tenacia e con coraggio, le difficoltà della vita e cercano di superarle».

LAVORO – Il Presidente ha poi  invitato le forze politiche ad affrontare, anche in campagna elettorale, i reali problemi della popolazione, a partire dal lavoro «per i giovani, ma non solo per loro, è opportuno che ve ne sia in tutte le famiglie». Non è quindi lo ius soli la priorità per la nostra Italia, come vorrebbero certe forze politiche lontane dalla realtà.

CALAMITA’ – Ha poi sottolineato l’importanza di garantire i «diritti» e ha ricordato le difficoltà vissute dalle famiglie che hanno subito i terremoti e le alluvioni degli ultimi tempi, da Rigopiano, a Livorno,  a Ischia. Sottolineando i ritardi nella ricostruzione a auspicando un’accelerazione delle operazioni nel 2018.

TERRORISMO – Ha poi richiamato le vittime italiane dell’attentato di Barcellona esortando ad una sempre attenta vigilanza nel campo dell’anti-terrorismo e ringraziando le forze dell’ordine che hanno garantito, da questo punto di vista, la sicurezza sul territorio italiano, dove «il pericolo esiste ma si cerca di prevenirlo». «Ho incontrato tante persone – ha detto Mattarella – orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno».

In sostanza un discorso concreto, breve, senza orpelli e esagerazioni, senza implicazioni politiche, come usavano fare Oscar Luigi Scalfaro e Re Giorgio Napolitano. E senza enfatizzare le imprese di personaggi particolari, come Bebe Vio o Samantha Cristoforetti, un ritorno alla sobrietà e all’equilibrio che costituiscono una delle caratteristiche più apprezzate del nostro Presidente, che si conferma uno dei migliori degli ultimi tempi, insieme a Carlo Azeglio Ciampi.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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