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Maldive, Kihaa: una settimana scalzo, mangiando pasta al dente nell’atollo dell’Unesco

KIHAA (MALDIVE) – Per una settimana non metti le scarpe e nemmeno gli infradito. Tanto la sabbia non brucia neanche quando i raggi del sole la incendiano a 34 gradi. E a parte qualche camminamento lastricato di assi di legno, qui c’è solo sabbia. Dappertutto. Così fai il finto Robinson Crusoe vestito solo di costume da bagno. Finto perchè non devi pescare per mangiare. Lo snorkeling non si fa con il fucile da sub, ma con la macchina fotografica.  E al ristorante di questo isolotto che si chiama Kihaadhufaru, conosciuto semplicemente come Kihaa, nell’atollo Baa, trovi Asim, un ragazzo del Bangladesh che prepara la pasta al dente come non ti è mai successo di assaggiare fuori dall’Italia. A Londra, a Parigi e a New York ci sono ottimi ristoranti italiani che la preparano benino. Ma non come a casa. Asim, denti sporgenti uguali a quelli del coniglio Bunny, capace di sognare Firenze e l’Italia senza averle mai viste, coglie nel segno: la pasta non la fa troppo cruda, nè collosa. La sua è praticamente perfetta, intrisa di sugo di pomodoro.

Vi chiederete: «Anche il consumato cronista si  è messo a fare il testimonial?». No, il motivo di questo articolo è più semplice, quasi banale: può succedere che uno abbia girato il mondo per cinquant’anni a vedere e raccontare. Poi, quando pensa di aver visto e raccontato tutto e di tutto, all’improvviso capita in un angolo sperduto e resta rapito anche se non c’è un fatto di cronaca, di politica.  Direte: le Maldive sono le Maldive. Ovvio. Ma uno se l’era immaginate già conquistate dal turismo, e magari un po’ plastificate. Invece ecco la sorpresa, che è tale fino a un certo punto: perchè l’Unesco aveva già  messo le sue mani protettive sulla biosfera dell’Atollo di Baa, dichiarandola patrimonio dell’Umanità. Così come lo è il centro storico di Firenze.  Molte isole, qui intorno, sono disabitate e tutto ciò fa immaginare quanta calma e tranquillità si trovino  luoghi dove la natura è rimasta incontaminata

Baa è un luogo molto esclusivo, dove si è scelto di non creare troppi insediamenti, seppur per accogliere i turisti. Rimane così una tappa molto rinomata delle già magnifiche Maldive. I reef ed i pass sono concentrati nella zona nord ed est dell’atollo ed è in questi luoghi che trovano i resort e le strutture di accoglienza. Kihaa è una di queste. Non ci sono costruzioni tipo pugno nell’occhio: i tetti dei residence sono di paglia. Va da sè che, dentro, i locali risultino accoglienti e finemente strutturati. Ma è un lusso ben nascosto, che non stona e non disturba. E c’è un’altra cosa che conquista:  i posti sono pochi, limitati. Così non devi correre, la mattina, per prendere la prima fila come succede in tante isole delle vacanze. Qui apri la porta e hai un pezzo di spiaggia e di mare tutto per te. Il momento peggiore? Quando riparti. E devi infilarti di nuovo le scarpe.

Atollo di Baa patrimonio dell'Unesco, Kihaa, Maldive


Sandro Bennucci

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