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Pistoia: Don Biancalani contesta il decreto Salvini e ospita 50 migranti in Chiesa

FIRENZE – «Anche ieri sera sono arrivati ragazzi, siamo con le persone in chiesa, sto chiedendo ai miei parrocchiani un sacrificio enorme: abbiamo fortunatamente una chiesa grandissima, ma abbiamo all”interno dell”aula liturgica 50 persone». Lo ha detto don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro nel Pistoiese, a margine del Meeting dei diritti umani promosso oggi a Firenze dalla Regione Toscana.
Per Biancalani «ora vediamo gli effetti del decreto Salvini, e sono ormai dieci giorni che ogni sera arrivano 2-3 ragazzi a chiederci ospitalità, che ottengono perché la Chiesa per me è un ospedale da campo e non un fortino isolato dalla storia. Abbiamo qualche parrocchiano che non ci ha ancora capito, ma sono contento perché la gente nel quartiere alla fine ci segue, capisce che ci stiamo mettendo il cuore, con grossi sacrifici economici perché non abbiamo contributi. Accogliere significa incamminarsi su un binario molto ripido: lavoriamo con una legge ingiusta, è quasi naturale disobbedire a una legge che va contro l’uomo, contro la Costituzione. A noi che lavoriamo coi migranti rimane l’articolo 10 della Costituzione».

E così il prete amico dei migranti continua bellamente e apertamente a infrangere le leggi senza che nessun magistrato si sogni d’intervenire. Evidentemente per le toghe la carità supera la legge.

Don Biancalani, migranti, vicofaro

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