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La partita delle nomine Ue: già si stringono accordi fra le diverse famiglie politiche e l’Italia resta ai margini

Dopo le Elezioni europee si apre a Bruxelles la partita delle nomine. Sul tavolo il rinnovo della Commissione Europea e del presidente, il vertice della Bce e la presidenza dell’Europarlamento. Alle 18 ci sarà il vertice informale dei capi di stato e di governo al quale parteciperà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Molte le riunioni preparatorie e gli incontri.

A partire dal vertice del Ppe con Silvio Berlusconi a seguire quello dei socialisti. «Il presidente ungherese non l’ho incontrato, perché lui in questo momento si è sospeso dal Ppe, ma ho avuto con lui una lunga telefonata ieri sera –  ha detto Silvio Berlusconi a Bruxelles – Ci vedremo presto e sono sicuro che potrò convincere lui a restare nel partito popolare e i membri del Ppe a volere che l’Ungheria e lui restino», ha aggiunto.

I paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia) si incontrano con il presidente francese Macron prima di incontrarsi tra loro. La loro proposta sarebbe quella di proporre  come presidente della Commissione europea Maros Sevcovic, attuale vicepresidente del gruppo e già candidato alla presidenza della Repubblica in Slovacchia, ha scritto il quotidiano economico ceco Hospodarske (Hn), secondo cui i paesi V4 potrebbero comunque appoggiare al vertice della Commissione Ue la nomina di Michel Barnier oppure della vicepresidente della Banca mondiale Kristalin Georgieva, chiedendo in cambio per Sevcovic il posto del capo della diplomazia europea oggi coperto da Federica Mogherini.

Attivissimo il presidente Macron che nel pomeriggio ha avuto un bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel e ha incontrato anche il presidente del Conmsiglio Ue Tusk. Alle 13 il capo dell’Eliseo si era visto con gli ‘sherpa’ dei leader Socialisti, i premier spagnolo Pedro Sanchez e portoghese Antonio Costa, e quelli dei Liberali, l’olandese Mark Rutte e il belga Charles Michel per una valutazione del voto alle Europee e parlare delle strategie negoziali per i top job dell’Ue, in vista del vertice straordinario convocato per stasera proprio per discutere delle nomine chiave dell’Unione. Il pranzo era stato organizzato dal primo ministro belga uscente Michel. Si apprende da fonti diplomatiche. Sanchez e Costa, così come Rutte e Michel, sono stati incaricati di agire come ‘sherpa’ e mantenere i contatti per il negoziato al vertice informale dei leader di Sibiu, in Romania, di inizio maggio, spiegano inoltre fonti vicine al negoziato.

Il candidato di punta dei Popolari Manfred Weber al suo arrivo al summit del Ppe ha dichiarato: «Vogliamo sederci insieme e trovare un compromesso con quelli che credono nell’Unione europea e vogliono una Ue più forte e ambiziosa – ha aggiunto -, per definire il programma o il mandato dei prossimi 5 anni».

In questo quadro l’Italia rischia di essere esclusa ed emarginata, a condurre le danze sono sempre gli stessi, legati agli stessi carri che hanno fatto il bello e cattivo tempo negli ultimi anni, producendo i guasti economici e sociali che si riscontrano ancora in molti paesi, dove il livello di vita delle popolazioni, anziché progredire, è calato anche per le politiche di austerity. Neppure le recenti elezioni sono riuscite a scalzare le lobbies dominanti da sempre.

Italia, nomine, ue


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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