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Firenze: l’82° Festival del Maggio Musicale chiude col concerto di Daniele Gatti

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Il direttore d’orchestra Daniele Gatti, che chiude l’82° Festival del Maggio

FIRENZE – Mercoledì 26 giugno alle 20 ultimo appuntamento per l’LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che dopo quasi due mesi chiude col concerto del maestro Daniele Gatti alla testa del Coro e dell’Orchestra del Maggio. In programma la Sinfonia n. 3 H. 186 «Liturgique» di Arthur Honegger (1892-1955) e «Aleksandr Nevskij» op. 78, cantata per mezzosoprano, coro e orchestra dalla musica per il film di Sergej Ejzenstejn di Sergej Prokof’ev (1938). Mezzosoprano Olesya Petrova. Maestro del coro, Lorenzo Fratini.

Membro del gruppo dei Sei, cenacolo musicale dell’avanguardia parigina degli anni Venti aperto alla sperimentazione più provocatoria, Arthur Honegger assorbì tutte le esperienze della musica del tempo (neo-classicimo, nuova oggettività, musica motoristica, jazz, musica d’intrattenimento) filtrandole in un linguaggio eclettico e personale. La Terza Sinfonia fu composta tra il 1945 e il 1946, alla fine della guerra, e vuole rappresentare, come descritto dallo stesso autore, «la reazione dell’uomo moderno all’ondata di barbarie, stupidità, sofferenza, meccanizzazione e burocrazia»; nei tre movimenti (Dies Irae, De profundis, Dona nobis pacem) l’autore trasferisce in musica il conflitto dell’animo umano diviso tra disperazione e anelito alla felicità e alla pace in un percorso spirituale che conduce alla catarsi finale.

Nel 1938 Prokof’ev ebbe l’incarico di scrivere la colonna sonora dell’«Alexander Nevskij» di Sergej Ejzentejn, film dedicato alle gesta del leggendario eroe medioevale (1220-1263) che aveva guidato il popolo russo in numerose battaglie, da quella contro l’invasione mongola a quella sul fiume Neva contro gli svedesi, fino alla gloriosa vittoria sui Cavalieri Teutonici nella battaglia sul lago ghiacciato dei Ciudi. Dalla colonna sonora il compositore estrapolò in seguito la Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra in sette movimenti, in cui riassume in maniera concisa la vicenda senza sacrificarne la portata narrativa, che diventa in breve opera di propaganda stalinista. La rievocazione di eroi del passato consente infatti di esprimere al meglio i sentimenti di patriottismo e nazionalismo, elementi comuni a molte cantate composte durante il periodo bellico, e il valore mostrato da Alexander Nevskij e dal suo esercito in battaglia diventa quindi metafora perfetta dell’impegno richiesto al popolo russo dinanzi alla minaccia della Germania nazista. Dando libero sfogo alla propria vena lirico-narrativa, Prokof’ev adotta due stili compositivi diversi nel descrivere le due armate nemiche in lotta. Per le sezioni che vedono protagonista l’esercito tedesco, ma anche il campo di battaglia disseminato di morti dopo lo scontro, il compositore si avvale di un linguaggio aspro, dissonante e dai ritmi percussivi e meccanici, in quelle dedicate ad Alexander e ai suoi uomini attinge a canti popolari russi, melodie tonali e corali dal respiro epico, come quello che chiude solennemente la Cantata e sancisce la vittoria del popolo russo sull’invasore.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui)

Mercoledì 26 giugno alle 20

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Daniele Gatti

Biglietti da e a 100 euro, in vendita, oltre che in biglietteria, in tutti i punti Box Office e online sul sito del Maggio

Il concerto sarà trasmesso in diretta radio da Rete Toscana Classica

Non è l’unica data della settimana: martedì 25 alle 20 in Sala Orchestra al Teatro del Maggio ci sono le «Emozioni in musica» dell’ensemble d’archi ORT Attack, formazione da camera dell’Orchestra della Toscana. In programma musiche di Vivaldi, Rossini, Morricone/Williams, Piazzolla, Sollima, solisti al violoncello le due prima parti dell’ORT Luca Provenzani e Augusto Gasbarri. I biglietti sono però esauriti da tempo.

Anche se chiude il festival, il teatro non va in vacanza fino ad agosto: dal 5 luglio parte una piccola stagione estiva con tre titoli lirici di repertorio.

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