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Chiomonte, No Tav: tafferugli con forze ordine, lanciate bombe carta. 46 denunce. Fra questi alcuni attivisti di Askatasuna

marcia No Tav ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

CHIOMONTE – Sono scattate 46 denunce, almeno secondo le ultime informazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.  I No Tav hanno aperto un varco nella pesante cancellata che sbarrava la strada verso il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Un primo gruppo di dimostranti ha già oltrepassato la barriera. I dimostranti sono incappucciati. Ogni tanto vengono lanciati sassi oltre la barriera. Poco dopo l’inizio della manifestazione,  il corteo dei No Tav diretto al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, si è diviso in due tronconi. Subito dopo l’abitato di Giaglione una parte ha imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto intende restare sullo stradone principale. I manifestanti sono alcune migliaia. Uno speaker ha detto ‘Siamo 15000′. Forzando la cancellata, i No Tav hanno violato la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte, una fascia di rispetto tra boschi, prati, sentieri e strade carrozzabili in cui è vietato mettere piede. La cancellata è però soltanto il primo sbarrato lungo i sentieri che conducono al cantiere. Denunciate, come detto, 46 persone che hanno forzato il cancello posto in fondo al sentiero che conduce al cantiere Tav. Lo rende noto la Questura di Torino. Tra i denunciati ci sono anche alcuni attivisti del centro sociale Askatasuna.

Alcuni No Tav sono giunti poi alla seconda cancellata posta a sbarramento del sentiero che dall’abitato di Giaglione conduce al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Dall’altro lato la zona e’ presidiata dalle forze dell’ordine. ‘Fermarlo tocca a noi. No Tav!’ E’ lo striscione appeso dai manifestanti No Tav posto a protezione del cantiere Tav sul ponte del fiume Clarea. I due schieramenti per ora si fronteggiano. Alla manifestazione partecipano valsusini e attivisti dei centri sociali, che si sono raccolti al presidio di Venaus. L’obiettivo dichiarato fin dall’inizio è stato arrivare al cantiere e violare la zona rossa tracciata dalle ordinanze della prefettura che ne vieta l’accesso.

Fitto lancio di bombe carta contro le forze dell’ordine da parte di militanti No Tav sui boschi nei pressi del ponte sul fiume Clarea. L’obiettivo dei militanti è cercaredi distrarre l’attenzione delle forze dell’ordine impegnate ad arginare l’accesso nei pressi del cantiere. I militanti che stazionano sul ponte stanno invitando i partecipanti al corteo a restare. Un gruppo di manifestanti No Tav dopo aver oltrepassato il varco Gallo Romano, attraverso i boschi ha raggiunto le reti del cantiere Tav di Chiomonte. Per arginare i tentativi di accesso le forze dell’ordine stanno lanciando lacrimogeni. Intanto continua l’abbattitura dei guard rail da parte di almeno un centinaio di attivisti. La zona e’ stata invasa dal fumo. I tafferugli sono scoppiati dopo che per tre ore la manifestazione si era svolta in maniera pacifica. E si sono ripetuti lungo la marcia fino al cantiere. Nel corso dei disordini un poliziotto è stato colpito alla spalla da un sasso scagliato dai manifestanti. L’uomo è rimasto ferito, sembra in modo non grave.

Chiomonte, marcia, no tav


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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