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La scomparsa di Marcello Panzanelli, 99 anni, generale della Polizia, amico di Carlo Conti

FIRENZE – Sabato 4 nella mattinata è mancato Marcello Panzanelli, alla soglia dei cento anni. Gli era accanto la moglie Clara. Fiorentino di nascita, il dr. Panzanelli era molto conosciuto in città. Classe 1921, laureatosi in giurisprudenza nel ’49 , era entrato nel Corpo delle Guardie di PS nel 1948 da tenente di artiglieria di complemento, ed ha concluso la sua carriera da ufficiale col grado di tenente generale. Amico da lunga data, egli si era iscritto come Socio effettivo alla Associazione della Polizia di Stato da 40 anni – tessera ANGPS n.37 del maggio 1980 – .

Una gran bella persona, Marcello, che ha tanto dato alla patria, alla comunità, alla famiglia . In Polizia si e’ fatto stimare e apprezzare nelle sedi in cui ha prestato servizio e nei diversi incarichi: Bologna, Roma ma più a lungo a Firenze: 8° Rep. Mobile, Raggruppamento di PS, Autocentro di Polizia, Ispettorato di Zona .

Collocato in pensione, col suo modo di essere, vivace, socievole e dotato di grande comunicativa si era impegnato nell’associazionismo e fino a che la salute lo ha sorretto non ha mai disertato gli incontri istituzionali e conviviali con colleghi e collaboratori. Era insignito di due croci al merito di guerra, del distintivo d’onore per i militari feriti in guerra e del distintivo della guerra di liberazione, nonché della croce d’oro per merito di lungo comando.

Lo spirito di servizio, l’onestà, il senso del dovere, la dedizione, la solidarietà sono stati i valori che hanno contraddistinto il vissuto di Marcello, nella sua professione come nel quotidiano. Mi piace ricordare alcuni tratti della sua personalità con le parole di Carlo Conti che compaiono nella pubblicazione “ Io che…”, nel capitolo che il noto presentatore gli ha dedicato, avendo avuto da ragazzo come vicini di casa proprio la famiglia Panzanelli: «Un Capitano di Polizia giornalmente in attesa della Giulia grigio-verde, che lo veniva a prendere sotto casa per portarlo in ufficio; un ufficiale alto e impettito nella sua uniforme, ma con l’espressione bonaria di un buon padre di famiglia. Uomo di specchiata rettitudine, integerrimo servitore dello Stato».

Di tale citazione che ricordo ebbi modo di commentare con Marcello all’uscita del libro nel
2011, egli andava assai fiero e compiaciuto. Tra l’altro nel novembre ’66 l’ufficiale, al tempo capitano, era stato tra quanti avevano avuto modo di portare soccorso alla comunità fiorentina colpita dalla tragedia dell’alluvione.

Con la sua scomparsa la Polizia italiana e soprattutto fiorentina perde un pezzo della sua storia, la comunità di Firenze una tessera importante del suo mosaico. Le esequie si terranno martedì 7, alle ore 9,30, presso la cappella dell’Ofisa di via delle Panche, 56.

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Sergio Tinti

già Comandante Polizia Stradale della Toscana

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