Virus cinese: test negativi sulla coppia di Hong Kong, ma i 6mila di Civitavecchia restano a bordo. L’Oms: coronavirus emergenza globale

CIVITAVECCHIA – Sono risultati negativi al test del Coronavirus i due passeggeri della nave Costa Smeralda ferma al porto di Civitavecchia. La conferma e’ arriva dalle analisi svolte presso il centro di riferimento Spallanzani di Roma.Si tratta di due turisti, moglie e marito, cinesi di Hong Kong. Solo la donna ha febbre, presenta lievi sintomi influenzali. Il compagno non ha manifestato sintomi ma è stato isolato per precauzione. Tuttavia, i 6mila passeggeri della nave da crociera dovranno restare a bordo almeno un’altra notte. Sono state riassegnate loro le cabine, fra le proteste generali. Infatti il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, ha detto no allo sbarco dei passeggeri dalla Costa Smeralda. Lo sbarco era stato autorizzato dalla Sanità Marittima, ma il primo cittadino si è opposto. «Siamo preoccupati e anche i lavoratori che devono procedere allo sbarco lo sono», ha detto.

Intanto, per l’Organizzazione mondiale della sanità è emergenza globale per il Coronavirus. «La Cina – detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus – ha preso straordinarie misure per fare fronte all’emergenza del virus 2019-nCoV, ha isolato il virus, lo ha seqenziato e ha condiviso i dati con tutti. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo». Per l’Oms, però, non è possibile immaginare quanto grande sara’ questa emergenza e quindi bisogna essere preparati ad affrontarla. Da qui la decisione di dichiarare l’emergenza internazionale. Risalgono a metà dicembre i primi casi di trasmissione da uomo a uomo del coronavirus 2019-nCoV e sono quindi precedenti perfino alla notifica dei primi casi dell’infezione. Dopo una prima fase di cautela, l’Oms ha certificato che il livello di attenzione massima ha oltrepassato i confini cinesi. Nel paese i numeri continuano a correre: i contagi sono oltre 8.100, le vittime 170. La Cina è sempre più isolata, dopo che la Russia che ha chiuso il confine orientale e alcune compagnie aeree internazionali hanno interrotto i collegamenti. In Cina l’infezione è arrivata ovunque, toccando anche il Tibet. La maggior parte dei contagi resta concentrata nella provincia epicentro di Hubei ed quasi 1.400 persone sono gravi. Sui loro profili ci sono ancora scarse informazioni. La rivista scientifica The Lancet, analizzando 99 ricoveri a Wuhan, ha rilevato che la quasi totalità sarebbe scaturita dalle esposizioni al pesce ed agli animali selvatici del mercato di Wuhan, mentre i primi casi di contagio uomo a uomo sono arrivati diversi giorni prima. La malattia sembra aggredire soprattutto anziani maschi con problemi medici precedenti. Gli esperti cinesi osservano che con adeguate misure di contenimento e prevenzione i contagi potrebbero calare, ma la priorità è trovare un vaccino: secondo i ricercatori cinesi, serviranno almeno 3 mesi. Un laboratorio in California ha previsto i primi test tra giugno e luglio. Al lavoro anche russi e australiani.
