Coronavirus: Niccolò a casa. Pil d’Italia in caduta: tra meno 1% e meno 3% nel trimestre
ROMA – Ha lasciato lo Spallanzani per tornare a casa, Niccolò, dopo un lungo calvario: prima l’obbligo di restare in Cina, poi il periodo di quarantena nell’ospedale romano. «E’ un momento emozionante, finalmente lo riportiamo a casa». Lo ha detto la mamma di Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre ma risultato negativo poi ai test per il Coronavirus. Il ragazzo è stato dimesso dallo Spallanzani di Roma al termine dei 14 giorni di isolamento.
«Dopo sei mesi che non lo vedevamo e dopo tutto quello che è successo è stata un’emozione fortissima riabbracciarlo – ha detto il padre – Niccolò è contento di riabbracciare tutti quanti, finalmente questa disavventura è finita».
Ma gli effetti del coronavirus avranno un riverbero negativo di non poco conto sull’economia italiana. Una diminuzione del pil italiano compresa tra -1% e -3% nel primo e secondo trimestre 2020. E’ questa l’indicazione degli effetti sull’economia del coronavirus secondo il Ref Ricerche che quantizza la perdita di Pil tra i 9 ed i 27 miliardi. La stima considera l’impatto nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le regioni più interessate, spiega il Ref, contano per il 31% del pil italiano.