Mutui prima casa e prestiti: stop ai pagamenti per 18 mesi. Gualtieri: «Conti non in pericolo»
ROMA – Il ministro Roberto Gualtieri, in audizione davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, ha fatto l’annuncio atteso: «Nel decreto legge atteso per venerdì 13 marzo, con le misure per contrastare gli effetti economici del coronavirus ci sarà una semplificazione procedurale per lo stop dei mutui sulla prima casa, fino a 18 mesi in caso di riduzione o sospensione del lavoro e una moratoria al pagamento delle rate dei prestiti bancari anche con un parziale sostegno di garanzia statale. Valutiamo anche eventuali misure di sostegno agli affitti».
Quindi la precisazione che, nonostante la manovrona, ossia lo stanziamento da 25 miliardi per l’emergenza, annunciato da Conte, le finanze italiane non sono in pericolo: «La finanze pubblica è sostenibile. L’aumento temporaneo del disavanzo è frutto della situazione straordinaria che stiamo vivendo ma non mette a repentaglio la sostenibilità a lungo termine delle nostre finanze pubbliche. Stiamo affrontando una sfida che fino a poco tempo fa non vedevamo all’orizzonte, l’impegno che tutto il Paese sta mettendo è notevole e non ha precedenti nella storia repubblicana. L’Esecutivo è in costante dialogo con tutte le forze politiche, istituzioni europee, parti sociali – ha aggiunto – sta agendo con tempestività e risoluzione. Il Paese, malgrado l’impatto dell’emergenza sanitaria e delle necessarie misure restrittive messe in essere, è solido ed è nei momenti più difficili che gli italiani sanno mostrare le proprie virtù e le proprierisorse».
Con l’autorizzazione all’ulteriore ricorso all’indebitamento per ulteriori 13,75 miliardi (pari a circa 0,8 punti percentuali) l’obiettivo programmatico di deficit potrebbe aumentare fino a 20 miliardi, corrispondenti a circa 1,1% del pil in termini di indebitamento netto. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sullo scostamento del deficit, sottolineando che la deviazione non mette a repentaglio la sostenibilità di lungo termine della finanza pubblica. Negli scenari più negativi se ci sarà un
prolungato impatto su export e turismo e la caduta dell’attività non sarebbe totalmente recuperata ci sarebbe una rilevante contrazione del pil nella media annua, ma secondo il ministro è prematuro e inopportuno fare stime. Il Def atteso per metà aprile
conterrà la nuova previsione sull’impatto sul pil di questa fase eccezionale. Dunque, nel Documento di economia e finanza ci sarà un nuovo quadro macro economico equilibrato e fondato sulla strategia di contenimento del governo.
Ancora Gualtieri: «Il Mes fa parte della cassetta degli attrezzi di cui dispone l’Ue per affrontare le crisi. E’ verosimile immaginare che la priorita’ lunedi’ sara’ la discussione dell’emergenza del Coronavirus, è ragionevole immaginare che non sarà possibile la conclusione di questo negoziato che a mio giudizio era destinato a un esito positivo. Invito a evitare un utilizzo strumentale della vicenda – ha proseguito – suggerirei a tutti di evitare atteggiamenti inutili rispetto a punti che non devono far venir meno la positiva
unita’ di tutto il paese e le forze politiche con cui stiamo affrontando questa emergenza».