Coronavirus, sindaci della Toscana a Conte e Rossi: «Chiudere attività non essenziali»
FIRENZE – I sindaci della Toscana,trasversalmente, sia del centrodestra che del centrosinistra, scendono in campo: chiedono al premier, Giuseppe Conti, e al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, un giro di vite e la chiusura delle attività non essenziali: «Chiusura, sull’intero territorio nazionale, di tutte le attività che non facciano parte del settore alimentare, medicale o sanitario e delle relative filiere di produzione e di distribuzione o dell’informazione e degli altri settori essenziali, finché non sia passato il momento più critico».
E ancora: «Prendiamo atto delle misure sin qui adottate che abbiamo difese e spiegate oltre che applicate, ma ora siamo convinti che ci voglia uno sforzo in più. Ci chiediamo: ha senso limitare gli spostamenti delle persone, oppure chiudere le scuole, se poi ogni mattina migliaia di lavoratori si recano ai posti di lavoro nelle fabbriche affollando i mezzi di trasporto? Inevitabilmente, per quanto giustificati formalmente e con tutte le protezioni disponibili, entrano in contatto con altre persone, per strada e nei luoghi di lavoro. In molti contesti lavorativi, inoltre, le misure di sicurezza per la salute e la tutela dei lavoratori, non sono di fatto applicabili o lo sono parzialmente. Non è forse il caso di fare una valutazione attenta, in un momento così drammatico, limitando al massimo il movimento e la presenza di persone nelle nostre strade?».
Il documento-appello è firmato dal sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, dal sindaco di Prato, Matteo Biffoni, dal sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, dal sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, dal sindaco di Pisa, Michele Conti, dal sindaco di Livorno, Luca Salvetti, dal sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, da tutti i sindaci della provincia di Firenze, dai sindaci della provincia di Pisa compresi nella zona Asl Toscana Centro, dal presidente della Provincia di Lucca e sindaco di Capannori Luca Menesini. Sono in arrivo le adesioni di altri sindaci delle province di Prato e Pistoia compresi nella zona Asl Toscana Centro. «Noi, dunque, chiediamo che sia fatto uno sforzo ulteriore: quello della chiusura, sull’intero territorio nazionale, di tutte le attività che non facciano parte del settore alimentare, medicale o sanitario e delle relative filiere di produzione e di distribuzione o dell’informazione e degli altri settori essenziali, finché non sia passato il momento più critico – scrivono i sindaci toscani nella lettera – Questo con le modalità e per il periodo che riterrete più opportuni».
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