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Coronavirus, Pasqua 2020: Scoppio del Carro annullato a Firenze. Annuncio del Sindaco e di Betori

Scoppio del Carro con lo stop: niente Brindellone, nella Pasqua 2020, per colpa del coronavirus

FIRENZE – Niente Scoppio del Carro, nella Pasqua 2020, a Firenze. Era una notizia attesa, ma ugualmente dolorosa nel momento in cui viene annunciata. Non era mai successo, dal dopoguera a oggi. Lo ha deciso l’arcivescovo, il cardinale Giuseppe Betori. E l’annullamento è stato condiviso dal sindaco, Dario Nardella. Insieme hanno stabilito di destinare la somma risparmiata senza allestire lo spettacolo pirotecnico ai servizi sanitari e assistenziali del Comune. Pur in assenza del tradizionale volo della colombina, che se perfettamente riuscito è segno benaugurante e che ogni anno richiama migliaia di persone, il card. Betori farà alla stessa ora in piazza del Duomo un segno liturgico in ricordo del mancato Scoppio del Carro: si recherà sul sagrato della Cattedrale, al canto del Gloria, mostrando alla Città il Cero Pasquale simbolo di speranza per l’umanità.

«Non ci sarà quest’anno lo Scoppio del Carro, ma non mancherà un messaggio di speranza che illumini Firenze e l’umanità. Nel confronto con il sindaco Nardella – spiega Betori in un comunicato – è emersa l’opportunità di sospendere il rito dello Scoppio del Carro, che nella nostra città ha, da secoli, caratterizzato la festa della Pasqua. Lo suggeriscono la situazione di grave sofferenza di tante persone e le doverose limitazioni all’uscita dalle nostre case, che tutti dobbiamo rispettare. Quanto si sarebbe dovuto investire per realizzare lo Scoppio del Carro, il sindaco ha comunicato che verrà destinato a tutti i servizi sociali, assistenziali e sanitari del Comune in questa situazione di emergenza. Ho condiviso in modo convinto queste decisioni».

E ancora: «Non potendo esprimere la gioia della Pasqua nelle modalità consuete, riteniamo però che non sia giusto privare Firenze
del significato dell’evento dello Scoppio del Carro, manifestandolo con un gesto semplice, ma che ne possa porre in rilievo la radice da cui è da sempre scaturito, il suo contenuto più profondo – sottolinea l’arcivescovo – La luce del fuoco benedetto, acceso con le tre pietre del Santo Sepolcro, da cui negli anni scorsi scaturivano i bagliori luminosi con cui il Carro inondava il cielo di Firenze c’è, e ci sarà sempre, ed è la fiamma del Cero pasquale (da esso viene accesa la miccia della Colombina). Io stesso, pertanto, al momento del Gloria, mi muoverò dall’altare portando il Cero fino sul sagrato della cattedrale e lì, dove avrebbero dovuto sentirsi e mostrarsi i fuochi luminosi del Carro, mostrerò alla città l’esile fiamma del Cero, che è Gesù, la sorgente della Pasqua e quindi della speranza per l’umanità. Accanto a me sul sagrato avrò il sindaco e il Gonfalone di Firenze, a dire che tutta la città condivide questo messaggio, che non è solo per i credenti, ma è rivolto a tutti, perché tutti in questo momento abbiamo bisogno che ci si dica che la luce ha la meglio sulle tenebre, che la vicinanza allontana ogni paura, che la Vita vince la morte!».

L’annullamento dello Scoppio del carro, in via eccezionale a causa della pandemia da Covid-19, dopo la nota diffusa dal cardinale Betori, è stato annunciato dal sindaco Dario Nardella intervenendo in consiglio comunale riunito in via telematica: Devolveremo le risorse risparmiate – ha detto il sindaco – ovvero circa 50 mila euro, in progetti sociali legati all’emergenza coronavirus».

Lo Scoppio del Carro è la più antica tradizione popolare fiorentina che si tramanda da oltre 9 secoli e vuol ripercorrere le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città. Secondo la tradizione fu Pazzino de’ Pazzi, al ritorno dalla Prima Crociata, nel 1099, a riportare alcune pietre focaie del sepolcro di Cristo con le quali poi a Firenze venivano illuminate le celebrazioni del sabato
santo. In un secondo tempo la cerimonia venne spostata alla domenica e i fiorentini decisero di costruire un carro trionfale che ancora oggi è scortato fino in piazza Duomo dal Corteo del Calcio storico. Per tutto l’anno il carro, il nostro Brindellone, resta nella sua casa di via il Prato e il giorno di Pasqua arriva al Duomo trascinato da quattro buoi della Val di Chiana. Durante la messa di Pasqua, al Gloria, viene accesa la Colombina. Quest’anno – che tristezza! – Il Brindellone resterà chiuso in via del Prato. Niente Colombina e niente Scoppio delCarro: è un prezzo, anche questo, che paghiamo al maledetto virus.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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