Coronavirus: prefettura di Firenze, il punto sui controlli e sui permessi per le attività produttive
FIRENZE – Dopo il pasticcio della comunicazione lamorgesiana sui permessi delle passeggiate alle prefetture è arrivato chiaro e netto il messaggio di porre rimedio alla gaffe della ministra e del ministero, e di essere implacabili nei confronti di coloro che, credendo al ministero che organizza i controlli, si sono sentiti in diritto di prendere una boccata d’aria con i bambini. Ma le precisazioni sono state durissime, solo passeggiatine con i cani, unici legittimati a fare il bisognino (anche se magari hanno giardini privati a disposizione), o uscite per fare la spesa o altre finalità legittimate dal dpcm contiano, portandosi dietro il ragazzino.
Dunque i severissimi controllori sguinzagliati sul territorio fiorentino, seguendo i diktat della ministra, che anche il prefetto Lega deve far eseguire, hanno effettuato, il 3 aprile, 4.161 controlli sulle persone, 151 persone sanzionate (+50% rispetto al giorno precedente) 1 persona denunciata. Nella stessa media i controlli agli esercizi commerciali (1.050), senza che alcuno sia incorso in sanzioni.
PERMESSI ATTIVITA’ PRODUTTIVE – La Prefettura ci informa anche dell’altra attività particolarmente importante, che riguarda la sospenzsione delle attività produttive. Ecco il comunicato «al 3 Aprile 2020, a dieci giorni dalla entrata in vigore delle disposizioni emergenziali che hanno disposto la sospensione – fino al 13 aprile p.v. – delle attività produttive e commerciali ritenute non essenziali, sono pervenute alla Prefettura di Firenze circa 2.000 comunicazioni da parte di imprese che, non rientrando già tra quelle consentite, chiedono di poter proseguire l’attività in quanto inserite in modo funzionali a filiere che invece devono o possono proseguire la produzione, o a servizi essenziali o di pubblica utilità, ovvero operano a ciclo continuo la cui interruzione comporta grave pregiudizi per gli impianti o pericolo di incidenti. Sono inoltre pervenute 36 richieste di autorizzazione alla prosecuzione di attività ex art. 1, comma 1, lett. H) e ne sono state rilasciate 24.
Le comunicazioni già esaminate sono 1200 e i provvedimenti di sospensione delle attività adottate sono 7. Le motivazioni dei provvedimenti di sospensione hanno riguardo nella maggior parte dei casi alla mancata dimostrazione della funzionalità dell’attività svolta rispetto alle filiere produttive consentite indicate, ovvero all’indicazione di filiere produttive non rientranti tra quelle assentite.
Si raccomanda la corretta formulazione delle comunicazioni poiché molte pervengono in modo errato o incompleto così da rendere ancora più complessa la verifica dell’apporto della singola attività, al fine di assicurare la prosecuzione della filiera produttiva indicata che non sempre è di agevole ed immediato riscontro. In queste attività la Prefettura, che risulta particolarmente impegnata, si avvale del supporto di un Gruppo di consultazione composto dalla C.C.I.A.A. ed attraverso essa delle categorie economiche, della Città Metropolitana, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e dell’Ispettorato del Lavoro con il N.I.L. dell’Arma dei Carabinieri, nonché della collaborazione delle organizzazioni sindacali, attraverso incontri periodici in videoconferenza. Rigorosi controlli vengono effettuati su input della Prefettura da parte delle Forze di Polizia su ciascuna azienda anche con riguardo alle aziende che possono continuare l’attività perché rientranti in filiere consentite e quelle autorizzate».
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