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Coronavirus, Conte: dal 4 maggio visite ai parenti (senza party). Negozi riaperti dal 18. Il Calcio può aspettare

Giuseppe Conte nella conferenza stampa del 26 aprile

ROMA – Non ha parlato di divieti per fasce d’età. Quindi anche gli ultrasessantenni che operano nell’edilizia, nelle manifatture o negli altri settori che riaprono, potranno tornare a lavorare. Il premier Giuseppe Conte, nell’ennesima conferenza stampa a reti unificate non ha fatto, almeno stavolta, polemiche con l’opposizione e ha indicate le misure di cui si era parlato, ma che sono state confermate. Eccole: dal 4 al 18 maggio conferma dell’autocertificazione anche per spostarsi all’interno della regione. Ci sarà, come concessione, la possibilità di fare visite ai parenti. Ma nel rispetto delle distanze e con le mascherine. Non party privati o riunioni di famiglia. E i pranzi in familia? Conte fa capire di no, ma il ministro Boccia, in libera uscita da Barbara d’Urso, qualche minuto dopo la conferenza stampa, lascia intendere il contrario, Grande governo! Soprattutto coerente con se stesso. E ancora: vietato andare in una regione diversa: si potrà varcare il confine regionale solo per ragioni lavorative o motivi di salute. Ed ecco le aprole di Conte: «Chi avrà febbre oltre 37 e mezzo dovrà restare a casa e consultare il medico. I sindaci potranno chiudere zone precise. Consentito andare in parchi e giardini pubblici, ma anche qui i sindaci avranno la possibilità d’intervenire. Attività sportiva e motoria: ci si potrà allontanare da casa, ma con le distanze adeguate. Atleti professionisti e non professionisti potranno allenarsi dal 4 maggio però mantenendo le distanze. Cerimonie funebri: c’è un’apertura. Ha addolorato tutti, non solo me, aver assistito a tanti decessi senza preghiere. Dal 4 maggio sono consentite, all’aperto, per i soli familiari, ma con non più di 15 persone e all’aperto. Matrimoni e altre cerimonie? Vedremo piùavanti. Bar e ristoranti dal 4 maggio consentita attività per cibo per asporto. Vietato mangiare davanti al ristorante».

BAR E RISTORANTI – «Il 18 maggio riapertura del commercio al dettaglio. E abbiamo in animo di riaprire, sempre il 18, musei, mostre e biblioteche. E gli allenamenti per le squadre sportive. Primo giugno: bar, ristoranti, parruccheiri e saloni d’estetica. Qui ci prendiamo qualche giorno ancora per prendere cautele che comunicheremo. Anche per gli stabilimenti balneari.

PROTOCOLLI – Dal 4 maggio via a manifattura e costruzioni. Con piano ben articolato e strutturato. Tutte le aziende dovranno rispettare i protocolli di sicurezza sul luogo di lavoro. Protocolli nei cantieri. Prima del 4 maggio sarà consentita la predisposizione. Trasporti: tutte le aziende dovranno attenersi al protocollo di sicurezza. Collaborazione con le Regioni che dovranno informarci con cadenza giornaliera sulla curva epedemiologica. A tre giorni dall’adozione del decreto, il ministro della salute, Speranza, darà disposizioni per garantire il controllo. Potremo intervenire subito in caso d’emergenza».

STOP AND GO – «Stiamo riuscendo a contenere la pandemia e questo è un risultato. Comincia la fase di convivenza con il virus. La curva del contagio potrà risalire: il rischio c’è e dobbiamo assumerlo. Sarà ancora più importante mantenere la distanza di sicurezza. Mai avvicinarsi. Restare ad almeno un metro. E’ fondamentale. Anche fra parenti. Dicono gli esperti che un contagio su quattro avviene nell’ambito familiare. Dobbiamo essere cauti. Se ami l’Italia mantieni le distanze. Anche il governo dovrà essere pronto a intervenire in mdo rapido e tempestivo. Abbiamo predisposto un meccanismo (tipo stop and go, ndr). Ci aspetta una sfida complessa. Mi rendo conto che molti vorrebbero riaprire tutto. Potremmo prendercela con il governo, con gli esperti, con la stampa. Invece tutti indistintamente dobbiamo gettare le base per la ripartenza del Paese. Il governo farà la sua parte, affronterà una stagione di riforme. La squadra di ministri e io non ci tireremo indietro. Ci siamo battuti e ci battiamo in Italia e in Europa. Ringrazio squadra di esperti e scienziati (ossia i 450 pagati dallo Stato, ma ce ne volevano così tanti?)».

FASE 2 – Ecco il piano dal 4 maggio. Obbligatori i dispositivi: l’ordinanza di Arcuri calmiera il prezzo, senza l’Iva. In Europa abbiamo ottenuto il recovery fund, che ci permetterà di ripartire. Se L’Italia non avesse posto il problema fin dall’inizio non avremmo ottenuto. Siamo vicini al traguardo: ora dobbiamo fare in modo che questo strumento si riempia di consistenza economica. Abbiamo liquidato tre milioni e mezzo di bonus da 600 euro. Domande di cassa integrazione erogate in breve tempo. Alcune Regioni sono in ritardo. Quindi le imprese: questo Paese non riparte senza le imprese. Con il nuovo decreto, quello da 55 miliardi, riusciremo anche a recuperare alcuni ritardi. Daremo un sostegno poderoso alle attività delle imprese. Sostegno diretto: affitti commerciali, bollette. Quanto al turismo, non lasceremo gli operatori da soli: avrà robusta iniziezione di fiducia e sostegno. Non sbloccheremo solo cantieri, sbloccheremo il Paese. Ci stanno guardando, dall’estero, con ammirazione.

SCUOLA – Le domande dei giornalisti: quando comincerà e che cosa servirà per la fase tre? «E’ difficile programmare il tempo in cui la scienza ci metterà a disposizione cura o vaccino. Ora nemmeno gli esperti sanno indicare date certe». E ancora: si torna al lavoro con la scuola chiusa, come si farà per i bambini? «E’ complicato far convivere il diritto all’istruzione con la tutela della salute. Tutti gli esperti dicono che, riaprendo le scuole, avremmo una nova esplosione del virus nel giro di due settimane. Noi puntiamo al rischio calcolato. La ministra Azzolina sta lavorando per far riaprire le scuole a settembre. Posso anticipare che l’esame di Sato orale si potrà svolgere in presenza, solo con il candidato. Stiamo lavorando per questo. Faremo anche svolgere i concorsi per assumere nuovi docenti».

CALCIO – La domanda sugli sport di squadra. Ripresa degli allenamenti dal 18. Il campionato di serie A potrà riprendere? «Sono un appassionato di calcio, ma ci siamo trovati in quest’emergenza e non c’erano alternative. Il ministro Spadafora lavorerà da domani per trovare un percorso. Si valuterà se ci possano essere le condizioni ter terminare i campionati. Se si potrà fare, lo faremo in massima sicurezza. Vogliamo tanto bene ai nostri beniamini».

AUTOCERTIFICAZIONI – «Le persone che vogliono tornare nel proprio domicilio o residenza lo potranno fare. Comprendo che i moduli sono stati modificati. E’ difficile che si possa abbandonare l’autocertificazione. Nel momento in cui allentiamo alcune misure non possiamo allentare le misure di prevenzione».

MES – Se ne parlerà sempre in Parlamento, qualsia decisione verrà presa, assicura Conte, Camera e Senato dovranno pronunciarsi.

 

 

 


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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