Skip to main content

Natale: gli auguri di Betori, un messaggio di preoccupazione insieme e di speranza

FIRENZE – Nel tradizionale incontro natalizio (virtuale stavolta) con i giornalisti il Cardinale Giuseppe Betori ha sottolineato che il vero tema dei prossimi mesi sarà quello del lavoro e della ripresa. Il vaccino potrà arginare il problema sanitario, ma le prospettive economiche e sociali restano preoccupanti.

La Chiesa, ha ricordato, ha cercato di non essere assente rispettando le norme di sicurezza per le celebrazioni, avanzando proposte per la vita di fede nelle famiglie, in ordine alla preghiera, alla formazione dei figli.

La Chiesa ha sviluppato anche, ha affermato Betori, «un’intensa attività caritativa, anche perché è aumentato in modo esponenziale il numero delle persone che hanno bisogno di aiuto. Devo ringraziare il volontariato, anche quello dei giovani che sono stati convocati in questa emergenza: un aspetto significativo. La Caritas sta svolgendo anche un ottimo lavoro informativo attraverso i report mensili sulle proprie attività, anche questo è un servizio alla società, fornire la fotografia dei bisogni caritativi. Quest’anno – ha ricordato ancora l’arcivescovo – abbiamo avuto un crollo nella raccolta delle offerte. Io stesso incontrando le persone ricevevo offerte che andavano nella mia cassa per i poveri, che adesso invece è quasi vuota. Questo pesa molto sulle parrocchie: quest’anno si è potuto ricevere fondi straordinari che la Cei ha elargito attingendo ai fondi arretrati dell’8 per mille. Tutto il lavoro della Caritas si appoggia in gran parte sui contributi dell’8 per mille. Chi si pone contro questo sistema non pensa a tutto quello che viene fatto con quei fondi».

Sono stati presentati alcuni numeri: nel territorio diocesano 84 centri di distribuzione di pacchi alimentari, migliaia ogni mese a famiglie e singoli. Le mense consegnano 1700 pasti al giorno tra pranzo e cena. Il Centro missionario medicinali: ha spedito 25 tonnellate di medicinali e dispositivi anticovid in Italia e nel mondo, 958 chili di prodotti distribuiti a Firenze.

Betori ha ricordato: «A febbraio 2022 compirò 75 anni, qualche mese prima darò al Papa la mia disponibilità e mettermi da parte. Sono pronto a tutto, a smettere il 26 febbraio o a continuare se il Papa lo vorrà. Ho fatto sempre così nella mia vita, quello che mi chiedevano i miei superiori io l’ho fatto, e il mio superiore in questo momento è il Papa. Nei prossimi due anni in Toscana ci saranno diversi avvicendamenti: questi anni sono stati anni di profonda unità tra noi vescovi toscani, e chiunque dovrà inserirsi troverà un territorio coltivato, un tessuto di relazioni buono».

A proposito della situazione cittadina, svuotata dai turisti: «Firenze non deve rinunciare alla propria identità, che è una identità di bellezza offerta a tutti. L’obiettivo però non è ritornare alla fruizione massiva, anche caotica, di cui ero testimone dalle finestre dell’arcivescovado. Un turismo slow, più lento, più leggero, più umano per usufruire della bellezza: questo può essere il modo di vivere l’arte. Una strada meno remunerativa forse, ma capace di salvaguardare la nostra identità senza rinchiuderci».

Betori, Firenze, messaggio, natale


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741