Covid: Toscana arancione (con Siena e l’Empolese). Pistoia resta rossa. Scuole chiuse in alcuni comuni
FIRENZE – Toscana ancora per una settimana in zona arancione. Colore nel quale torna la provincia di Siena. E nel quale viene mantenuta l’ampia zona dell’Empolese Valdelsa, rimasta in bilico fino alle 23 di ieri, 5 marzo. Restano zone rosse la provincia di Pistoia e i comuni di Cecina (Livorno) e Castellina Marittima (Pisa): lo ha annunciato il presidente della Regione, Eugenio Giani, dopo la prima riunione del Comitato emergenza prevenzione scolastica (Ceps). Scuole chiuse nel comune di Siena e nella provincia di Pistoia fino a venerdì 12 marzo. lI comprensorio toscano Empolese Valdelsa e quello del Valdarno Inferiore, tra le province di Firenze e Pisa, resta ancora in zona arancione Covid, come gran parte della regione. La decisione è arrivata stasera al termine di un lungo confronto tra il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e i 15 sindaci della zona. La riunione, on line, è durata fino alle 23 circa. Per la seconda settimana consecutiva questa area ha evitato il declassamento in zona rossa Covid.
«Il ministro Speranza – ha detto Giani – mi ha telefonato per comunicarmi che dai dati la nostra è una zona arancione, che rimane per questa settimana. Vi è un addendum, ovvero una zona rossa provinciale, che è quella della provincia di Pistoia che continua a rimanere tale per un altro periodo». Emergenza sanitaria, come detto. Da lunedì prossimo, 8 marzo, chiudono per 5 giorni (fino a venerdì 12) le scuole di Pistoia e provincia (20 Comuni in tutto). E’ questa la decisione presa dal Ceps toscano, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, a conclusione della sua prima riunione del pomeriggio, dopo attenta valutazione dei dati epidemiologici, registrati negli ultimi 7 giorni, nei 273 Comuni della Toscana.
investire in progetti di prevenzione anti Covid, come Scuole Sicure, per contrastare il più possibile la diffusione del virus. Ecco perché ogni
decisione su eventuali temporanee sospensioni delle attività didattiche e dei servizi educativi è presa con molta cautela e soprattutto dopo attento
e approfondito esame dei dati epidemiologici, come ha fatto oggi il Ceps – dichiara il presidente Eugenio Giani, in occasione del suo insediamento -.
Questo Comitato ha una funzione ben precisa di consultazione, ma anche di approfondimento, sul piano tecnico scientifico e anche sociale, dei vari
aspetti della vita della nostra comunità – prosegue Giani -. Ce lo consente il nuovo Dpcm ed è formato da persone che, per competenza e
ruolo, possono intraprendere i necessari interventi, con un unico obiettivo comune: salvaguardare la salute pubblica e, nello stesso tempo,
l’istruzione dei nostri ragazzi – aggiunge -. Il Covid non può fermare la scuola. I provvedimenti restrittivi del Ceps, fatti in modo differenziato,
mirato e con metodo, serviranno a questo. La forza di una comunità serve anche a questo, ad attivare e utilizzare al meglio ogni strumento possibile
per contrastare la diffusione dei contagi».A conclusione della riunione, il presidente ha annunciato una serie di incontri in serata con i sindaci della provincia di Siena, di Prato e del
Circondario Empolese Valdelsa, per valutare i provvedimenti da prendere sulla base del tasso di contagiosità. Al momento, i Comuni sotto
osservazione per il loro valore alto di contagio sono 76. La Toscana sarà ancora per una settimana in zona arancione, ma con zone rosse: la provincia
di Pistoia e i comuni di Cecina (Livorno), Castellina Marittima (Pisa).Il CepsIl Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, è stato istituito con Ordinanza del presidente Eugenio Giani, come da ultime
disposizioni del nuovo e primo Dpcm del premier Mario Draghi (articolo 21, comma 2) in vigore da domani, che prevede l’attivazione di questo strumento
di consultazione e coordinamento da parte dei presidenti di Regione in tutte le aree, regionali o provinciali, nelle quali l’incidenza cumulativa
settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi o 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro
epidemiologico. Il Ceps è composto da 18 persone: il presidente della Giunta regionale, che lo convoca e lo presiede; l’assessore alla sanità; l’assessore
all’istruzione, il direttore generale della Giunta regionale; il direttore della Direzione sanità, welfare e coesione sociale; il direttore della
Direzione Istruzione, formazione, ricerca e lavoro, il direttore della Direzione mobilità, infrastrutture tecnologiche e innovazione; il dirigente responsabile regionale della Prevenzione collettiva; il direttore generale dell’Ufficio regionale scolastico; un rappresentante dell’Upi; un rappresentante dell’Anci regionale; il direttore generale della Asl Centro; il direttore generale della Asl Nord Ovest; il direttore generale della Asl Sud Est; il direttore di Ars (Agenzia regionale della sanità); il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer; il presidente del Parlamento degli studenti; il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale. Alle riunioni del Comitato sono invitati i prefetti competenti per territorio, in riferimento alle decisioni di assumere. dei prefetti, uno di Upi, uno di Anci e l’inviato del Parlamento degli studenti. Il Ceps si riunisce ogni venerdì e valuta, sulla base dei dati epidemiologici, gli interventi da mettere in atto.