Green pass: Ast, i giornalisti non possono diventare bersagli
FIRENZE – Le manifestazioni di sabato 7 agosto a Firenze, contro il green pass, «anche davanti alla sede de La Nazione, non possono non suscitare preoccupazione e condanna da parte dell’Associazione stampa Toscana. Ognuno, naturalmente, ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma l’obiettivo della protesta non può, e non deve, concentrarsi su coloro che hanno l’obbligo professionale, etico e deontologico di raccontare ciò che accade. E di dar conto di tutte le posizioni, inclusa quella dei manifestanti stessi».
Così in una nota l’Associazione >Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, che aggiunge: «Quando si paragona chi fa informazione ad un terrorista significa che siamo vicini ad una situazione di allarme sociale, già vissuta in passato dai giornalisti, che hanno pagato tributi anche pesanti al proprio dovere di fedeltà al pluralismo».
«La protesta non era rivolta solo contro La Nazione, ma contro tutti coloro che raccolgono e diffondono notizie. Ed è arrivata dopo altri inquietanti episodi, come l’aggressione al collega Saverio Tommasi di Fanpage, in piazza Signoria, e le minacce di morte a Controradio», spiega Sandro Bennucci, presidente dell’Ast che a nome di tutti gli organismi dirigenti del sindacato esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi de La Nazione e a tutti i giornalisti impegnati ovunque nel duro, difficile e delicato lavoro di cronaca in questa fase della pandemia.
«Siamo di fronte – aggiunge Bennucci – a proteste fuori bersaglio, perchè non sono i giornalisti che firmano decreti e leggi. I cronisti riferiscono e illustrano i provvedimenti, assicurando ogni giorno pluralità d’informazione e di opinione, metodo che evidentemente non appartiene a coloro i quali gradiscono una sola ed unica narrazione: la loro. Anche per questo l’Associazione Stampa Toscana invita nuovamente le Istituzioni a garantire che il lavoro dei giornalisti venga svolto in sicurezza».