CoP26 Glasgow: Greta attacca i grandi, il summit è stato un fallimento
GLASGOW – La prezzemolina Greta Thunberg, catapultatasi alla riunione del Cop26 sul clima, non rinuncia alla ribalta mediatica e spara i suoi giudizi inappellabili contro il summit dei grandi del mondo, che non agiscono per ridurre i danni dell’emergenza climatica:
«E’ chiaro a tutti che la CoP26 è un fallimento». Lo afferma Greta Thunberg dal palco di Glasgow, accusando i leader e i potenti del mondo di «sapere bene ciò che stanno facendo: bei discorsi per nascondere parole vuote e bla bla bla». La giovane attivista svedese denuncia il summit sul clima in Scozia come quella che ha «escluso di più le voci dal basso, dice che non si può affrontare la minaccia del cambiamento climatico con gli stessi metodi che hanno portato il mondo a doverla affrontare e accusa i delegati di far leva su cavilli e statistiche incomplete” per salvaguardare il business e lo status quo.
«Quanto dovrà passare prima che i leader delle nazioni capiscano che la loro inazione distrugge l’ambiente? Siamo in una crisi, un disastro che avviene ogni giorno. L’Africa è responsabile del 3% delle emissioni storiche, ma soffre il peso maggiore della crisi climatica. Ma come può esserci giustizia climatica se non ascoltano i paesi più colpiti? Noi continueremo a lottare». Lo ha detto Vanessa Nakate parlando al Cop26 di Glasgow.
Al Kelvingrove Park di Glasgow lo sciopero del clima di Fridays for Future, con la partecipazione di Greta Thunberg e Vanessa Nakate, per protestare contro i risulati del summit. Migliaia di persone, prevalentemente giovani, si sono raccolte nei viali del parco. L’obiettivo e’ marciare fino alla centrale George Street, dove parleranno Greta e Vanessa. In testa al corteo ragazzi delle popolazioni indigene dell’Amazzonia, con i tipici copricapo di penne colorate.
Ed è ai giovani che è dedicata la giornata di oggi della Cop26 di Glasgow. Il comitato giovanile dell’Unfccc, Youngo, presenta la sua Dichiarazione per il clima e si confronta con leader politici ed esperti. Nel pomeriggio è in programma l’incontro dei ministri dell’Istruzione, al quale parteciperanno anche il ministro italiano, Patrizio Bianchi, e il suo collega della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Il ministro Cingolani presenterà il documento “Youth4Climate Manifesto”, che contiene i risultati della Conferenza Youth4Climate di settembre a Milano. I giovani coinvolti hanno l’opportunità di discutere le loro proposte concrete con i ministri partecipanti alla COP26.
Ma anche i giovani italiani contestano: «Siamo arrivati anche noi a Glasgow dall’Italia per dire ai leader che devono trattare l’emergenza climatica come un’emergenza, devono smettere di tergiversare, di usare e nostre parole e poi non prendere decisioni. Basta dare priorità agli interessi delle aziende delle fonti fossili. Bisogna mettere al centro la salute dell’ambiente e dei cittadini, prendere impegni e metterli in atto. Ma subito, non nel 2050. Ai leader diciamo ‘agite subito, altrimenti ci prendete in giro’». Così Martina Comparelli, una delle portavoci italiane di Fridays for Future, spiega all’ANSA la partecipazione di un gruppo di italiani allo sciopero del clima organizzato al Kelvingrove Park, con Greta Thunberg e Vanessa Nakate.