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Governo, energia e profughi: ridotto di 25 cent/l prezzo benzina, interventi per 4,4 miliardi

Mario Draghi

ROMA – Il premier Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, ha così sintetizzato le decisioni del governo: “Abbiamo preso provvedimenti importanti per dare risposte al paese per la guerra in Ucraina: aiutiamo cittadini e imprese a sostenere rincari energie con attenzione ai bisognosi e imprese esposte. In totale, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro – che si aggiungono agli oltre 16 miliardi che abbiamo speso dalla scorsa estate per difendere gli italiani dall’aumento del costo dell’energia. Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà. Permettiamo rateizzazione bollette sino a due anni, credito d’imposte per aziende gasivore e energivore, speriamo che esistano queste parole in italiano… ” ha anche detto il premier. “A differenza i scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati da bilancio pubblico ma da aziende del comparto energetico. Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro a imprese e famiglie in difficoltà”.

PROVVEDIMENTI – “Voglio sottolineare alcuni dei principali provvedimenti: fino a fine aprile il prezzo alle pompe di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi al litro. Aumentiamo da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie protette dagli aumenti delle bollette, che pagheranno l’energia come estate scorsa. Abbiamo portato il tetto Isee da 8mila a 12mila euro, includendo 1,2 milioni di famiglie in più rispetto al provvedimento precedente” “E’ necessaria una risposta immediata e concreta sulla formazione del prezzo europeo dell’elettricità: ci sono varie proposte e convergeremo su una proposta. Poi non è detto che venga approvata: ci sono Paesi che hanno difficoltà ad avere un meccanismo unico. Le regole europee sono state raggiunte anni fa e rispettavano uno schema di quegli anni, ma da allora è cambiato tutto. Noi andiamo avanti, vediamo che è possibile fare. Occorre una risposta europea, altrimenti faremo qualcosa di nazionale ma non sarebbe soddisfacente”. Così il premier Mario Draghi in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

PROFUGHI – “Miglioriamo alcuni presidi a tutela delle nostre imprese e rafforziamo il nostro sistema di
accoglienza per gestire l’afflusso dei rifugiati ucraini che stanno aumentando e che ci aspettiamo che aumenti molto nelle prossime settimane. Il numero dei profughi è molto incerto, non credo ci fermeremo a 67mila”, ha detto Draghi. Il ministro Franco precisa l’impegno economico: “Pensiamo di stanziare 400 milioni per i profughi provenienti dall’Ucraina, un quarto dei quali saranno destinati a fornire servizi sanitari a chi entrerà in Italia. Vi sono al lato stanziamenti per il sistema dell’istruzione, per proseguire la gestione dell’anno scolastico e accogliere nuovi eventuali alunni che provengono dall’Ucraina”. Mentre il sottosegretario Garofoli ha affermato: “Il Paese intero sta mostrando solidarietà e generosità verso un popolo in fuga dalla guerra. Stamattina erano 53.669, la composizione è nota, la maggior parte di questi cittadini ucraini sono donne, 27.500. bambini, 21mila e molto meno uomini per il divieto di espatrio. Il decreto rafforza il sistema di accoglienza. I flussi sono costanti, quotidiani, si prevede che siano in aumento. Il decreto interviene con le risorse a rafforzare il sistema del Terzo Settore, che ha mostrato una forte disponibilità a partecipare al sistema nazionale dell’accoglienza. Si prevede uno stanziamento per l’assistenza sanitaria dei cittadini ucraini e, poiché la maggior parte stanno trovando sistemazione nella rete parentale o dei conoscenti, credo vivano 250mila ucraini già in Italia, si prevede ancorché per una
durata temporanea un meccanismo di sostentamento per loro o in favore di chi li accoglie”.

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