
Energia: la Ue verso una politica di risparmio e acquisti comuni. Attivata una task force

L’Unione Europea cerca di attivarsi per organizzare una strategia comune di approvvigionamento di energia che tuteli gli Stati membri e li renda meno dipendenti dalle forniture della Russia (Italia e Germania in particolare), ma anche dagli Usa. E nel contempo predisponga piani e strategie atte a ridurre i consumi energetici in tutta la Ue. Due finalità ambiziose, ma indispensabili per consentire un futuro meno problematico all’Europa dei 27.
Il primo passo sarà quelle di costituire una task force per gli acquisti comuni di gas e partenariati con i fornitori che prevedono investimenti Ue nell’ammodernamento delle infrastrutture energetiche. Sono alcune delle proposte per ridurre la dipendenza dal gas russo già dal prossimo inverno che la Commissione Ue presenterà domani. Secondo quanto apprende l’ANSA, le proposte dovrebbero essere contenute in una Comunicazione che sarà accompagnata dall’annunciato regolamento sugli stoccaggi obbligatori del gas per gli Stati, con un obiettivo vincolante di riempimento dei depositi al 90% entro il 1 novembre.
“Per la Commissione ha senso fare leva sull’unità” dei Ventisette Stati membri “come fatto con i vaccini anti-Covid”, ha evidenziato il portavoce Ue Eric Mamer durante il briefing quotidiano con la stampa. Nella Comunicazione saranno riprese gran parte delle ipotesi formulate nel piano RePower Eu, dalla regolazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso del gas a meccanismi per evitare il “contagio” dei prezzi del gas alle bollette dell’elettricità, e saranno indicati i rispettivi pro e contro sull’economia e il mercato interno. La Comunicazione sarà la base della discussione dei leader Ue, prevista per giovedì e venerdì.
Sul tavolo anche il problema di fissare un massimale di prezzi dell’energia valido per tutti. “Con i livelli dei prezzi nazionali, quello che in francese si chiama un ‘cap’, un massimale potenziale dei prezzi, sarà discusso nel fine settimana. In ogni caso, dobbiamo rafforzare la nostra serie di strumenti per proteggere i prezzi dei consumatori in periodi di crisi come questa”. Lo ha detto il segretario di Stato francese agli affari europei, Clément Beaune arrivando al consiglio Affari generali a Bruxelles in merito ai possibili interventi sul caro energia nell’Ue sul tavolo del Consiglio europeo. “Ci sono diverse vie che sono evocate con uno stesso obiettivo che è quello di integrare meglio il nostro mercato dell’energia e di avere strumenti di regolamentazione”, ha spiegato. Beaune ha citato quindi il tema dell’aumento degli stoccaggi, su quale “vi è un ampio consenso”, della diversificazione delle fonti energetiche e dello sviluppo delle interconnessioni, in particolare con la penisola iberica.
La strategia europea è stata riassunta dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “La riduzione di due terzi della dipendenza europea dal gas russo nell’arco di un anno è fattibile. Si tratta di una riduzione che va verso la diversificazione dei rifornimenti. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato duramente in questo senso, abbiamo chiamato tutti i nostri amici in tutto il mondo ne abbiamo molti dicendo che abbiamo bisogno di più rifornimenti con Gnl, ci sono stati investimenti massicci, questo ci permetterà di sostituire una buona parte del gas russo. Non abbiamo mai avuto così tanti rifornimenti di gnl nell’unione europea come nel mese di gennaio, perché abbiamo chiesto agli altri rifornitori nel mondo e poi naturalmente tutto questo va accompagnato da fortissimi investimenti nell’energia rinnovabile. Questo richiede il sostegno di tutti. Tutti possono fare qualcosa riducendo semplicemente il consumo energetico generale, anche il contributo individuale è importante vista la quantità di milioni di cittadini europei”, ha affermato von der Leyen.
Molta carne al fuco, come si può notare, idee anche apprezzabili, ma occorre far presto. Le popolazioni europee sono impoverite a causa dei recenti eventi, pandemia, guerra e costo eccessivo delle materie prime e dell’energia hanno ridotto molti cittadini allo stremo, al limite della sopravvivenza. Lo ha ricordato la Bce dopo la sua ultima riunione del board, nella quale ha rimodulato le strategie d’intervento finanziario, limitandole nel tempo e nella quantità. Neppure le importanti risorse impegnate nel Pnrr saranno sufficienti, visto che la tragedia del popolo ucraino impone all’Europa di impegnare fondi non scarsi per organizzare assistenza e accoglienza, per non parlare di quanto sarà necessario, una volta, speriamo presto, finita la guerra per la ricostruzione delle città distrutte. Ecco che questo primo passo nell strada del risparmio energetico è necessario e indispensabile, ma non basterà. Occorrerà fare molto di più. E sarà un banco di prova importante per l’Europa che, proprio in queste occasioni, dovrebbe (finora non l’ha fatto a sufficienza) dimostrare la sua utilità e unità, fondamento dello stare insieme.