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Firenze: al Maggio musicale, per la prima volta, arriva «Roméo et Juliette» di Gounod, con Juan Diego Flórez

Roméo et Juliette, Prove © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

FirenzeNell’Auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino mercoledì 27 aprile alle 20 debutta il secondo titolo operistico dell’84° Festival: Roméo et Juliette di Charles Gounod, capolavoro del grand opéra francese mai programmato finora al Maggio; la prima segna il 155° compleanno dell’opera, andata in scena la prima volta il 27 aprile 1867 al Théâtre Lyrique di Parigi. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio c’è l’ungherese Henrik Nánási, che qui ha fatto un paio di concerti (e che in conferenza stampa ha giustappunto rilevato quanto l’Orchestra del Maggio, abituata a prodursi in molti concerti sinfonici, risulti particolarmente adatta a eseguire l’opera di Gounod). Punta di diamante del cast è il celeberrimo Juan Diego Flórez, che a Firenze in un’opera intera non si sente dal 1998. Juliette è Valentina Naforniță, sentita di recente di recente come Fiordiligi nel Così fan tutte all’inizio dell’ultima stagione, con la direzione di Ádám Fischer (era anche nella registrazione di marzo 2021 con la direzione di Mehta; con Florez ha fatto il Don Pasquale a Vienna); Stéphano è Vasilisa Berzhanskaya, già Dorabella nel  Così fan tutte della scorsa stagione e prima ancora Rosina nel Barbiere di Siviglia (ma per l’ultima recita ci sarà Maria Bakarova). Evgeny Stavinsky (formatosi al Maggio nel 2004-2005, poi interprete di varie produzioni, ultima il Barbiere di Siviglia dell’ottobre 2020, dov’era Don Basilio) è Frère Laurent; Alessio Arduini, già zio Don Simone nel riuscito Lo sposo di tre, e il marito di nessuna dello scorso febbraio, è Mercutio; Giorgio Misseri, che torna al Maggio dopo essere stato il principe Alexis in Siberia di Giordano andata in scena nel luglio 2021, ricopre il ruolo di Tybalt. La regia di questa nuova produzione è di Frederic Wake-Walker che porta con sé quasi tutto lo staff creativo che è stato apprezzato per Adriana Lecouvreur, titolo che aprì in bellezza l’83° Festival del 2021. Altre quattro le recite previste: il 3, 5 e 10 maggio alle ore 20 e l’8 maggio alle ore 15.30. 

Henrik Nánási rileva come Gounod avesse un perfetto senso della corretta strumentazione e dell’equilibrio e come in questa produzione scene e musica si armonizzino tra loro, dandosi costantemente slancio. Il regista Frederic Wake-Walker ha parlato di come è stata pensata la messa in scena dell’allestimento: «Il balletto, che Gounod aggiunse in seguito, compare solo in parte in questa produzione. Eseguiamo la Danse Bohemienne, che ci permette di rappresentare il momento in cui Juliette prende il veleno senza ostacolare troppo il flusso drammatico eseguendo l’intero balletto di 18 minuti. Romeo e Giulietta ha pervaso ogni epoca e cultura e questa produzione tenta di rappresentare un caleidoscopio di alcune di queste».

Juan Diego Flórez è stato già Roméo più volte nel natio Perù (dove la sua fondazione dà uno sbocco musicale, come orchestrali e coristi, ai bambini e ragazzi poveri; quest’anno verranno in tournée europea) e in Europa; parlando del suo ruolo, ha osservato: «Per un cantante il fascino del personaggio che interpreta dipende da due fattori: la profondità del carattere e la vocalità; a questi aspetti si somma il ‘viaggio’, che in un certo senso si compie all’interno della trama dell’opera. Vocalmente Roméo è un ruolo bellissimo, che compie un percorso: dall’estasi dell’allegria e dell’amore all’abisso in cui precipita alla fine, come succede anche in Werther [che pure ha cantato]. Il canto è lirico nella prima parte dell’opera, per poi piano piano avvicinarsi sempre più a toni cupi ed espressivi come il monologo finale, della tomba, dove lui entra e canta: per me in assoluto uno dei momenti più belli dell’opera; quasi di follia da parte di Roméo, in cui lui canta ma è quasi come se fosse un recitativo. Un altro aspetto affascinante è il finale equivoco: egli, a causa di una lettera mai arrivata, crede che Juliette sia morta davvero. Vedendo la scena Roméo si uccide dal dolore, salvo poi scoprire che non era realmente morta; questo porta alla conclusione dell’opera dove sia Roméo che Juliette ‘aspettano’ la morte, aspetto che reputo davvero bellissimo. Alla fine credo siano questi i tratti che più rendono interessante un personaggio, soprattutto nell’ottica delle opere francesi: la vocalità e il viaggio che dall’estasi, in questo caso, si conclude nel più profondo dolore».  

Anche la coreografa Anna Olkhovaya ha sottolineato l’importanza della Danse Bohemienne citata dal regista: «È un crescendo dove ballerini viaggiano nei vari stili di danza: classica, come per esempio nell’ouverture e prologo essendo i doppi di Romèo e di Juliette, contemporanea, momenti di défilé, le danze di carattere, ma sempre adattati all’idea di rappresentare gli esseri sovrannaturali, gli spiriti dell’equipage de la Reine Mab. Sono loro che mantengono ancora più viva la connessione d’amore tra Roméo e Juliette attraverso la magica ragnatela che preparano nell’arco dell’opera».

Il progetto di realizzare un’opera su Romeo e Giulietta di Shakespeare accompagnò Charles Gounod per oltre un ventennio; dapprima cercò di musicare, dopo la vittoria al Prix de Rome del 1839, il libretto di Felice Romani I Capuleti e i Montecchi messo in musica da Bellini nel 1830; nel 1865 affidò la stesura di un nuovo libretto a Jules Barbier e Michel Carrè, già autori del Faust. Al debutto parigino, due anni dopo, il successo fu immediato. L’opera, in cinque atti in cui si alternano dialoghi parlati e numeri chiusi (secondo il modello dell’opéra-comique) presenta alcune differenze rispetto alla fonte: l’aggiunta del personaggio di Stéphano, paggio di Roméo interpretato en travesti da un mezzosoprano, e la scena del risveglio di Juliette prima che Roméo muoia, che consente un ultimo duetto.

Per il ciclo “Oltre il sipario”, conferenze sulle opere del Festival realizzato in collaborazione con Publiacqua, venerdì 22 aprile alle ore 17.30 , il critico musicale Alberto Mattioli, parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Auditorium Zubin Mehta (Piazza Vittorio Gui, Firenze)

Mercoledì 27 aprile, martedì 3, giovedì 5 e martedì 10 maggio alle ore 20 e domenica 8 maggio alle 15.30. 

Roméo et Juliette de Charles Gounod. Opéra en cinq actes. Paroles de Jules Barbier et Michel Carré. Musique de Charles Gounod. Edizione: Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Maestro concertatore e direttore Henrik Nánási, Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Cast: Roméo Juan Diego Flórez Juliette, fille de Capulet Valentina Naforniţă Capulet Francesco Milanese Frère Laurent Evgeny Stavinsky Tybalt, neveu de Capulet Giorgio Misseri Pâris Francesco Samuele Venuti Mercutio Alessio Arduini Benvolio, ami de Roméo Lulama Taifasi Le Duc de Vérone Adriano Gramigni Grégorio, valet de Capulet Eduardo Martínez Flores Stéphano, page de Roméo Vasilisa Berzhanskaya /Maria Barakova (10/5) Gertrude, nourrice de Juliette Xenia Tziouvaras Danzatori: Elly Bruno, Maria Diletta Della Martira,Maria Novella Della Martira, Cecilia Pacillo, Jessica Rapelli, Giampaolo Gobbi, Damiano Gorgoglione, Andrea Mazzurco, Carlo Pucci, Marco Ilario Russo Interprete video Lottie Bowater

Regia Frederic Wake-Walker Scene Polina Liefers Costumi Julia Katharina Berndt Luci Peter Mumford Video Ergo Phizmiz Coreografia Anna Olkhovaya Assistenti regista Peter CantTecla Gucci Assistente scenografo Sofia Vannini Assistente costumista Angela Toso Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino In lingua originale con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Fire

Prezzi: Settore D: 40€  – Settore C: 70€  – Settore B: 110€  – Settore A: 180€ Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 5 maggio è in vendita con uno sconto del 50% sui biglietti di ogni settore (rimasti biglietti nei settori A e B); biglietti in vendita anche direttamente sul sito del Maggio senza diritti di prevendita

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