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Bollettino sulla “disinformazione putiniana”: il Dis renderà noto il testo. Gabrielli: “Nessun politico o giornalista attenzionato dai servizi”

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA – Sulla vicenda della presunta disinformazione putiniana, interviene Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del consiglio:”Il perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence (in realtà inesistente), mi ha convinto a chiedere al Dis di declassificare il tanto evocato ed equivocato Bollettino sulla disinformazione che avrebbe ispirato il noto articolo apparso sul Corriere della Sera”.

“Auspico che la sua lettura integrale porti alla definitiva cessazione di ogni infamante sospetto sull’attività dell’Intelligence nazionale o su fantomatici indirizzi governativi volti a limitare il diritto di informazione”.
Il Bollettino sulla disinformazione “compendia l’attività di uno specifico tavolo creato nel 2019, coordinato dal Dis , di cui è dato conto in tutte le relazioni periodiche al Parlamento”.

Così il sottosegretario Franco Gabrielli, in una nota in cui annuncia la declassificazione del bollettino “visto il perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio”. Il Bollettino riguarda “un’analisi del fenomeno basata unicamente su fonti aperte e non contiene, considerata la fisiologica diffusione, alcun elemento proveniente da attività di intelligence”.

Nella successiva conferenza stampa Gabrielli ha precisato che il Bollettino sulla disinformazione russa
non attiene alla sicurezza nazionale “ma a salvaguardare le persone che sono citate nei documenti”. Il sottosegretario ha puntualizzato anche che “con due fugaci riferimenti a persone non è possibile sostenere che questa attività abbia a che fare con le opinioni dei cittadini di questo Paese”. Dunque il termine “riservato è proprio il minimo sindacale e risponde all’esigenza di tutelare le persone che sono
coinvolte”. E ha aggiunto: “Non c’è nessun politico o giornalista attenzionato dai servizi segreti. Non è stato effettuato nessun monitoraggio su parlamentari”, ha messo in chiaro.

Rispondendo a una precisa domanda Gabrielli ha precisato che “Il report è stato trasmesso al Copasir, protocollato il 3 di giugno e il Copasir lo ha ricevuto il 6”.


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