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Festival Pucciniano licenzia Veronesi. Lui: “Chiederò i danni”. Sgarbi: “La Costituzione garantisce il dissenso”

E’ stato messo alla porta, in poche parole licenziato dal Festival Pucciniano, il maestro Alberto Veronesi, che alla prima, venerdì 14 luglio 2023, si era esibito sul podio con gli occhi bendati per contestare l’allestimento, della Bohème, preparato e voluto dal regista francese Christophe Gayral e dallo scenografo Christophe Ouvrard, ambientato nel ’68, con Mimì in minigonna e altri richiami alla contestazione giovanile.

Il presidente della Fondazione del Pucciniano Luigi Ficacci, come riportato dalla stampa, ha spiegato che “per togliere il maestro Veronesi dall’imbarazzo di dirigere un’opera che non riconosce e togliere dall’imbarazzo anche orchestrali e artisti abbiamo deciso di revocare allo stesso Veronesi la direzione delle prossime” repliche, in programma a luglio e agosto. La decisione, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere ratificata nel pomeriggio dal cda della Fondazione. 

Veronesi, che del Festival negli anni scorsi è stato direttore artistico, presidente e direttore musicale, sempre sulla stampa ha affermato che Ficacci, che “mi ha mandato una lettera di licenziamento” ufficialmente con la giustificazione “ridicola che sarei arrivato in ritardo” a una prova, “ha gettato la maschera. Ha boicottato il concerto di inaugurazione delle celebrazioni pucciniane dell’11 luglio a Lucca perché era prevista l’esecuzione dell’Inno a Roma, opera scritta da Puccini, mentre ha organizzato una Bohème dove i protagonisti fanno il pugno chiuso per tutta l’opera, questi non scritti da Puccini. E chi non si allinea, chi vuole proteggere Puccini, chi contesta le strumentalizzazioni come il sottoscritto, viene licenziato”. 

E ancora: “Mi presenterò al prossimo concerto, con il mio frac e la mia mascherina. Se non mi faranno dirigere chiederò i danni, anche quelli di immagine. Nel contratto non c’è la pregiudiziale di fiducia, non mi interessa avere la fiducia di questo presidente, il mio lavoro è dirigere e per farlo ho rinunciato a tante proposte in questi due mesi e mezzo, sollevarmi dall’incarico ora è un danno”.

“Il dissenso è garantito dalla Costituzione”. Così in una nota il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in relazione all'”incredibile licenziamento del direttore d’orchestra Alberto Veronesi dalla Festival Pucciniano di Torre del Lago (Lucca), colpevole di avere manifestato il suo dissenso rispetto alla regia di Christophe Gayral e le scene di Christophe Ouvrad”.

“La musica, come sappiamo, non prevede l’uso degli occhi. Luigi Ficacci lo sa bene”, aggiunge Sgarbi, rivolgendosi al presidente della Fondazione del Pucciniano che, come riportato dalla stampa, ha spiegato che è stato deciso di revocare a Veronesi la direzione delle prossime tre repliche della Boheme alla cui prima, il 14 luglio, il maestro si è esibito sul podio con gli occhi bendati per contestarne l’allestimento.

“Qui – spiega Sgarbi – non c’è nessuna censura invocata, ma una insofferenza estetica manifestata in una conferenza stampa e condivisa dal sindaco di Lucca e dagli altri membri del comitato, fra i quali l’assessore del Comune di Pescaglia e Ilaria del Bianco dell’associazione ‘Lucchesi nel mondo’. La protesta politica – sottolinea Sgarbi – è stata invece, per sua stessa ammissione, la cifra della regia di Christophe Gayral, e la posizione assunta del presidente del Festival Pucciniano che ha licenziato d’autorità il direttore Alberto Veronesi per avere, senza rinunciare ai suoi doveri, manifestato il proprio dissenso, suo diritto costituzionale”.

Festival Pucciniano, maestro Veronesi, Sgarbi


Ernesto Giusti


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