Sciopero Cgil-Uil: alta adesione in Toscana. I sindacati: “Servono risposte urgenti”

FIRENZE – “I primi dati sullo sciopero dicono dell’ottima riuscita della protesta”. E’ quanto affermano in una nota congiunta Cgil e Uil della Toscana, a proposito dello sciopero nazionale di 4 ore (8 ore per il settore edile) indetto per oggi, giovedì 11 aprile 2024. Secondo i sindacati si è registrata un’altissima adesione (punte del 90%) nella cave lucchesi e carraresi, adesione media nel metalmeccanico, buona adesione nell’edilizia, adesione importante nei servizi (sul 70%). Buona adesione anche in commercio e turismo, adesione media tra il 70 e l’80% tra in pelletteria-elettrico-calzaturiero-vetro-gomma plastica, buona adesione (con punte del 100%) in merci e logistica.
A Firenze si è svolta l’assemblea generale di Cgil Toscana e di Uil Toscana, presso l’Auditorium al Duomo in via de’ Cerretani, con apertura di Paolo Fantappiè (Segretario generale Uil Toscana), interventi di delegate e delegati, conclusioni di Rossano Rossi (Segretario generale Cgil Toscana).
CGIL – “Le morti sul lavoro sono inaccettabili – ha detto Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana – oggi abbiamo scioperato e dalla Toscana si alza un messaggio forte verso il Governo e le controparti: ascoltateci. Inoltre sabato 20 aprile saremo in piazza a Roma, perché tutta questa situazione è determinata da leggi sbagliate, da controlli insufficienti, da mancata formazione, in un contesto del mondo del lavoro che è caratterizzato da precarietà e bassi salari, terreno ideale per favorire gli infortuni sul lavoro. C’è anche la necessità di una giusta riforma fiscale. I servizi si garantiscono se le tasse che ci sono nel Paese vengono pagate in maniera equa, progressiva e soprattutto da tutti, altro che la flat tax del Governo”.
UIL – Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, ha dichiarato: “La strage di Suviana non è una semplice fatalità: quando non vengono rispettate le norme sulla sicurezza sono omicidi sul lavoro. Chi non le rispetta non deve più lavorare: niente appalti pubblici o privati. Serve cambiare completamente la cultura della sicurezza in questo Paese. Noi continueremo a combattere questa battaglia, la mobilitazione con la CGIL andrà avanti finché non arriveranno risposte. Non solo sulla sicurezza, ma anche per un lavoro stabile e di qualità, per una sanità veramente pubblica e universale, per un fisco equo e in generale per un nuovo modello sociale”.
