Generale Vannacci: lettera aperta (di scuse) a Paola Egonu
LUCCA – Lettera aperta del generale Roberto Vannacci a Paola Egonu, prima dell’udienza del 14 giugno davanti al tribunale di Lucca, dopo la querela della campionessa di pallavolo.
“A seguito delle incomprensioni che si sono verificate – scrive Vannacci – dal momento della pubblicazione del mio libro ‘Il mondo al contrario’ è mia intenzione fornirle I’interpretazione autentica delle parole e delle espressioni da me usate nei suoi confronti. Senza alcuna intenzione offensiva, ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione. Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana e sono personalmente e convintamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore con la sua eccellenza sportiva ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui, sono convinto, lei stessa vada fiera”.
Così il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle europee, in una lettera aperta alla pallavolista Paola Egonu nella quale le esprime la sua “stima”, dopo la querela sporta nei mesi scorsi dalla campionessa di pallavolo nei confronti del militare.
Nella querela, depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale, Vannacci risiede infatti a Viareggio (Lucca), sono contestate frasi sui “tratti somatici” dell’atleta contenute nel libro di Vannacci. La procura di Lucca aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo ma la difesa della campionessa si è opposta e il giudice ha fissato l’udienza per la discussione dell’opposizione il 14 giugno. “Lei, infatti, è italianissima – aggiunge Vannacci -, è una italiana di cui andiamo orgogliosi: una persona che, per quanto di origini diverse, ha scelto di rappresentare il nostro paese e di aderire senza alcuna riserva agli ideali fondanti della nostra Repubblica assurgendone a simbolo e a rappresentante nel mondo agonistico”.
“La sua diversità – osserva ancora -, rispetto alle evidenti caratteristiche somatiche della maggioranza della popolazione italiana, è una ricchezza, una risorsa, una peculiarità che la distingue e le fa onore. Spero, signora Egonu, di avere compiutamente esplicato il senso delle mie espressioni e mi rallegrerei se in futuro, a sua discrezione, fosse possibile un amichevole incontro tra noi che mi permetta di esprimerle a voce i miei più sinceri sentimenti di viva cordialità e chiederle un un autografo”.
In una nota, Vannacci sottolinea di aver ritenuto opportuno inviare la lettera aperta “al fine di illustrare, come peraltro già fatto innumerevoli volte durante moltissime interviste, il vero e genuino significato delle affermazioni che la riguardano e che sono contenute nel mio libro. Ecco allora la chiave di lettura originale, quella dell’autore, che spero possa cristallizzare definitivamente i miei pensieri. Mi auguro di avere anche l’opportunità di incontrare la signora Egonu, poiché la stimo come sportiva e come italiana e, se non altro, per avere anche la possibilità di chiedere un autografo”.
L’avvocato Massimiliano Manzo, legale di Vannacci in questo procedimento, spiega di aver “molto apprezzato la lettera di chiarimenti del mio assistito. Credo che, da un’attenta lettura delle sue dichiarazioni, non trasparisse alcuna forma di denigratoria dichiarazione di superiorità di un’ etnia rispetto ad un’altra. ll mio assistito, nell’esprimere alcune sue opinioni nel noto libro, ha solo voluto sottolineare alcune sue idee, ma senza mai essere offensivo. Ritengo, Comunque, anche se lo aveva già spiegato a più riprese, che abbia fatto bene ad offrire pubblicamente una interpretazione autentica del suo pensiero”.