
Firenze, 86° Festival del Maggio: debutta «Tosca» di Puccini diretta da Gatti

FIRENZE – Per l’86º Festival del Maggio Musicale Fiorentino al Teatro del Maggio, in sala grande, venerdì 24 maggio alle 20 debutta il nuovo allestimento di Tosca di Giacomo Puccini; alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, il direttore principale Daniele Gatti; protagonisti, Vanessa Goikoetxea nel ruolo di Floria Tosca, Piero Pretti in quello di Mario Cavaradossi e Alexey Markov in quello del barone Scarpia; la regia è di Massimo Popolizio; altre quattro le recite previste: lunedì 3, giovedì 6 e e sabato 8 giugno alle 20 e domenica 26 maggio alle 15.30.
Ultimo titolo operistico dell’86ª Festival, è naturalmente dovuto (come la Bohème invernale e la Turandot del mese scorso) alle celebrazioni del centenario di Giacomo Puccini, ma di fare una Tosca Daniele Gatti e il Sovrintendente Carlo Fuortes parlavano già quand’erano entrambi all’Opera di Roma.
Il soprano Vanessa Goikoetxea è al suo esordio sulle scene del Maggio, così come Alexey Markov; Piero Pretti, fra i piu apprezzati tenori della scena internazionale attuale, ottenne qui un grande successo come Duca di Mantova nel Rigoletto dell’autunno 2021; veste per la prima volta in carriera i panni del pittore Mario Cavaradossi (che nella recita dell’8 giugno sarà interpretato da Vincenzo Costanzo). Gabriele Sagona è Cesare Angelotti; Matteo Torcaso veste i panni del Sagrestano; Oronzo D’Urso e Dario Giorgelé sono rispettivamente Spoletta e Sciarrone, gli sgherri di Scarpia. Chiude la compagnia di canto nel ruolo di Un carceriere Cesare Filiberto Tenuta.
Massimo Popolizio, al suo esordio come regista al Maggio, trasporta l’ambientazione del capolavoro pucciniano nella Roma dei primissimi anni Trenta del ventesimo secolo. Le scene sono di Margherita Palli, firma tra le più prestigiose degli ultimi decenni e che al Teatro alla Scala nel 1997 curò la scenografia della storica Tosca scaligera con la regia di Luca Ronconi (del quale anche Popolizio è stato ripetutamente collaboratore); i costumi sono di Silvia Aymonino, che di recente ha curato i costumi per l’Ernani dell’ottobre 2022; le luci sono di Pasquale Mari. Il maestro del Coro del Maggio e Lorenzo Fratini. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.
Andata in scena per 16 volte ne corso delle stagioni del Maggio, di cui l’ultima, in forma di concerto, in occasione dell’85° compleanno del maestro Zubin Mehta al Festival del Maggio 2021, Tosca è titolo fra i più celebri e rappresentati. Il soggetto dell’opera – che Puccini inizio a comporre nella primavera del 1896, a pochi mesi dal debutto de La bohème – è basato sul dramma La Tosca di Victorien Sardou, che il compositore ebbe modo di vedere a Milano nel 1889, interpretato dalla grande Sarah Bernhardt. Puccini si appassionò per quel soggetto, ingegnandosi per trasformarlo in opera e, dopo averne discusso con Giulio Ricordi e aver ottenuto l’autorizzazione da Sardou, si mise a lavoro, affidando il libretto a Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che avevano firmato quello della Bohème. L’opera debuttò il 14 gennaio del 1900 al Teatro Costanzi di Roma, entrando subito nel repertorio dei maggiori teatri lirici del mondo.
Sul podio della Sala Grande Daniele Gatti, al suo penultimo appuntamento nell’ambito dell’86° Festival (tornerà alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio il 7 giugno dedicato alle musiche di Goffredo Petrassi e Dmitrij Šostakovič). Il direttore principale del Maggio, che torna a prendere fra le mani la partitura di Tosca dopo 22 anni, ha sottolineato quali sono gli aspetti più affascinanti del capolavoro pucciniano: “Avvicinarsi a uno spartito e come leggere un romanzo e avvicinarsi a Tosca è esattamente come leggere un libro che ha ispirato migliaia di film. Io cercherò di riportare in luce quegli aspetti dell’opera e delle sue sfumature musicali che sono ancora nella penombra. In un certo senso lo spartito va ‘interrogato’ ed è necessario soffermarsi sulla scelta dei tempi: e infatti nel ritmo stesso che troviamo racchiusa la psicologia dei personaggi dell’opera. La chiave di lettura di Popolizio è assolutamente interessante e ci da conferma che l’animo umano – a prescindere dall’epoca in cui si svolge e si pensa un’opera – non muta affatto.”
Massimo Popolizio, nelle vesti di attore, al Festival del Maggio fu fra i protagonisti di due storici spettacoli firmati da Luca Ronconi: The Fairy Queen del luglio del 1987 e Sturm Und Drang, andato in scena al Teatro alla Pergola nel maggio del 1995 (in quest’ultimo spettacolo, proprio come per questa produzione di Tosca, le scene furono curate da Margherita Palli). Come sottolineato nella sua intervista per il libretto di sala, Popolizio pensa la sua Tosca nella Roma che sfuma dagli anni ’20 agli anni ’30 del ventesimo secolo, dando un altro punto di vista sulla vicenda per valorizzarne al meglio i temi stessi: “Insieme a Margherita Palli ci siamo posti come obiettivo quello di ricreare una maestosità romana che invece di guardare – soprattutto per quanto riguarda le scene che vedremo – allo splendore barocco dei luoghi originari dove si svolge l’opera prende come riferimento la ‘maestosità moderna’ che si respira nel quartiere del quartiere Eur di Roma. Ma voglio sottolineare che non ho cercato di avventurarmi in situazioni o soluzioni registiche strane, ma solo trovare un altro punto di vista per valorizzare al meglio i temi stessi dell’opera. Per esempio, durante il Te Deum, quello che vedremo sono dei ragazzini di periferia – come l’EUR, appunto – le signore che indossano il vestito migliore per l’occasione, suore con l’abito collegiale, insomma: non vedremo costumi o oggetti scenici di enorme impatto visivo anche perché questo lavoro di ‘pulizia’ verso il quale ci siamo orientati rende quasi più sacro quanto vediamo scorrere sul palcoscenico. Come riferimento abbiamo preso un grande film di Bernardo Bertolucci, Il conformista, nel quale si respira in modo deciso l’aria della Roma, un’aria che noi cerchiamo di ‘portare in scena’ qui al Maggio con questo nuovo allestimento di Tosca. Nella nostra visione la Roma nella quale si muovono i protagonisti è certo elegante, ma anche estremamente violenta: uno dei pilastri di quest’opera infatti è Scarpia, che non solo e un uomo violento, ma anche profondamente sadico. Anche scenicamente questo è sottolineato dagli oggetti collezionati da quest’uomo, oggetti macabri e orrorifici: nel secondo atto vedremo ad esempio una libreria, dove sono conservati, sotto formaldeide, animali e bestie impagliate. Dunque ciò che abbiamo cercato di pensare e mettere in scena e una trasposizione temporale in una Roma bellissima e violenta che non muta pero la sostanza del racconto e, soprattutto, non cambia quelli che sono i rapporti fra i protagonisti in scena.”
Proprio del Te Deum, fra i momenti corali più celebri, il maestro del Coro del Maggio Lorenzo Fratini ha sottolineato la genialità: “Puccini ebbe questa geniale intuizione di far terminare il primo atto con questo Te Deum, che e il canto di massimo giubilo nella liturgia cattolica: questo perché questo coro solenne si staglia con quelle che sono le parole pronunciate in contemporanea da Scarpia, che sono di tutt’altri intenti. La peculiarita di questo momento sono relative al fatto che la prima parte del coro non è cantata, bensì declamata, quindi Puccini introduce in un’opera una parte propria del testo della liturgia; l’altra grande particolarità e data dal Coro che canta all’unisono: non c’è un accompagnamento, se non quello dei tromboni che accompagnano le ultime note del primo atto, che infine riprendono il tema di Scarpia.”
Protagonista della vicenda la cantante Floria Tosca, che in questa produzione e vista attraverso un filtro temporale – come detto – che la dipinge come un’affascinante e seducente interprete di jazz, musica che in gran parte dominava la scena musicale popolare negli anni in cui è ambientata questa nuova produzione di Tosca. La voce è di Vanessa Goikoetxea, al suo debutto al Maggio: parlando della sua parte, ha sottolineato quelle che sono le molteplici sfumature del suo carattere, che la rendono un personaggio unico: “Dal mio punto di vista Tosca ha caratterialmente tre facce vere e proprie: un primo aspetto, quello che la porta comunque a essere una donna sostanzialmente pia e un secondo lato che invece tende a renderla una sognatrice. A questi si aggiunge il lato piu nascosto e sanguigno, che la portano a uccidere per riprendere con tutta la forza la liberta del suo amato Cavaradossi. Questi aspetti rendono Tosca un personaggio affettuoso e dolce ma anche terribilmente forte: quando davanti al cadavere di Scarpia sentenzia ‘E avanti a lui tremava tutta Roma!’ e come se in quel momento lei avesse fatto giustizia non solo per lei e Cavaradossi, ma per tutti”.
Osserva Piero Pretti: “Credo di essere nel momento giusto per debuttare finalmente nel ruolo di Cavaradossi e ne sono molto felice: insieme al maestro Daniele Gatti ho avuto un approccio molto pulito alla partitura di Puccini e la messinscena e davvero fantastica, a livello di regia ci siamo davvero divertiti molto nel mettere in scena questa produzione. Il mio debutto operistico fu proprio con un’opera di Puccini, La bohème, e per quello che riguarda i personaggi era estremamente preciso, non solo nella musica ma anche sulle indicazioni stesse su di essi e questo porta davvero ad una resa musicale di questi davvero perfetta.”
Vincenzo Costanzo, torna al Maggio dove ha debuttato nella Madama Butterfly del febbraio 2014; interpreta Cavaradossi nella recita dell’8 giugno: “Poter essere parte di questa produzione è stato per me un vero e proprio privilegio: il lavoro svolto con il maestro Gatti – che reputo uno dei punti di riferimento della direzione d’orchestra sul piano internazionale – e con Massimo Popolizio, uomo di teatro che ammiro da sempre, mi ha veramente fatto percepire (e sentire) la Tosca in un modo completamente nuovo. Ogni passaggio, musicale o recitativo, è sostenuto in modo perfetto e logico e questo ha contribuito enormemente – inoltre – a creare un’atmosfera assolutamente meravigliosa fra noi interpreti”.
Tosca è un’opera d’azione dove la tensione non si allenta mai e in cui il discorso musicale deve necessariamente procedere senza sosta, salvo rare eccezioni. Questo induce Puccini ad adottare una tecnica narrativa costruita su una fitta rete di motivi brevi e ricorrenti – spesso combinati tra loro – per commentare il frenetico svolgersi della vicenda. I protagonisti Floria Tosca, primadonna al quadrato passionale e volitiva, e il suo amante Mario Cavaradossi, pittore dalle simpatie liberali e anticlericale convinto, sono ostacolati dal barone Scarpia, capo della polizia borbonica al servizio del papato. Animato da torbide passioni e da un’innata malvagità, è feroce persecutore di Mario prima e di Tosca poi (fino a quando non viene assassinato dalla donna dopo un tentativo di violenza), e continua ad aleggiare come un fantasma in orchestra anche da morto con la ripetizione del suo tema minaccioso costruito sul tritono, l’intervallo sinistro che da secoli in musica e associato al Male. Ma l’atmosfera drammatica della storia, che prevede tre morti violente in scena (un accoltellamento, una fucilazione e un suicidio), è accentuata ulteriormente da Puccini anche attraverso una scrittura orchestrale carica di dissonanze e tensioni, che anticipano l’estetica espressionista, e una vocalità spesso esasperata e spinta al limite.
Giacomo Puccini, Tosca. Melodramma in tre atti Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal dramma La Tosca di Victorien Sardou Edizione: Edwin F. Kalmus&Co. Inc., Boca Raton, Florida Nuovo Allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
La recita del 6 giugno sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3
Solo ascolto: 10€ – Visibilita limitata: 15€ – Galleria: 35€ – Palchi: 45€ Platea 4: 65€ – Platea 3: 75€ – Platea 2: 90€ – Platea 1: 110€. La prima recita e esaurita, la recita del 26 e del 6 giugno sono in via di rapido esaurimento (due posti soli per il 26); maggiori disponibilità per le recite del 3 e 8 giugno (esauriti solo galleria e palchi, al momento); i biglietti, oltre che in biglietteria e nei punti Box Office, si possono acquistare direttamente sul sito del Maggio.
Prima di ogni recita sono inoltre proposte al pubblico le presentazioni degli spettacoli, tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta o nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio di ogni recita.
Nel foyer della Sala Grande del Teatro è allestita una mostra dedicata a Giacomo Puccini e agli allestimenti delle sue opere al Maggio.
Giovedì 23 maggio 2024, alle ore 17, nel Ridotto del Foyer di Galleria del Teatro del Maggio, conferenza di Luca Logi (uno dei massimi esperti di Puccini) dal titolo Romanità di Tosca. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.