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Fiorentina: Palladino ha firmato. Messaggio di Commisso: “Non venderò”. Nico incedibile. E al Comune: “Stop lavori al Franchi”

Da sinistra Alessandro Ferrari, Raffaele Palldino e Daniele Pradè (Foto Acf Fiorentina)

FIRENZE – Raffaele Palladino ha firmato ed è il nuovo allenatore della Fiorentina. Quindi la lettera di Commisso che manda un messaggio preciso: “Non venderò la Fiorentina”. Non ci sarà nessuna “rifondazione”, Nico Gonzalez incedibile al 99%. E non manca una lettera che sta per essere inviata al comune di Firenze: una comunicazione ufficiale al comune di Firenze per non iniziare i lavori al Franchi. Perchè “è troppo complesso iniziare i lavori senza un’adeguata copertura finanziaria. Oggi la nostra visibilità sul Franchi è solo di un anno. Faremo il possibile per limitare al massimo per quelli che potrebbero essere solo futuri danni”. Ferrari ha anche fatto una chiosa sul mercato: “Non abbiamoi prob lemi di budget”, frase che ricorda l’espressione di Commisso “i soldi non sono un problema”.

COMMISSO – Ecco, in estrema sintesi, le notizie dell’incontro di oggi, 4 giugno 2024, al Viola Park, voluto dalla Fiorentina con i giornalisti. Avviato con la presentazione ufficiale di Raffaele Palladino, nuovo allenatore con contratto biennale, arrivato subito dopo la conferma della partenza di Vincenzo Italiano. Subito dopo è stato letto il lungo messaggio di Rocco Commisso, capace di chiedere, finalmente, scusa ai tifosi, aggiungendo anche scuse, e delusione, per il mercato di gennaio, dove “anche io mi aspettavo e speravo in qualcosa di più per aiutare la squadra, ma non ci sono state tutte le condizioni o non siamo stati così bravi a trovarle, per riuscire a fare le operazioni che ritenevamo utili per migliorare la rosa”. Verrebbe da obiettare: chi l’ha voluto questo mercato? Non è il momento di assumersi delle responsabilità anche personalmente?

Ma ecco il testo integrale della lettera di Commisso:

Un’altra stagione è finita e desidero ringraziare, come ho fatto personalmente appena finita la gara di Atene, tutti i ragazzi, il mister e il suo staff, i miei collaboratori e tutti coloro che lavorano da noi per l’impegno e la serietà che anche quest’anno hanno dedicato alla Fiorentina.

Il ringraziamento più grande va alla nostra tifoseria, che sempre ci ha seguito e che mai ci ha fatto mancare il proprio appoggio, di cui sarò sempre grato e che in questi ultimi giorni ha subito, come tutti noi, la grande delusione per la sconfitta in finale di Conference League.


Come ho sempre detto e dimostrato, i tifosi per me e la mia famiglia vengono prima di tutto e tutti. Mi dispiace non averlo ricordato anche al termine della partita, ma, come ho fatto il giorno stesso ad Atene, andando a salutare i tifosi viola presenti prima alla Fan Zone, non interessandomi a monumenti o ad altro, e dopo allo Stadio sotto la nostra curva, loro devono sempre sapere che il mio affetto e la mia vicinanza non sono cambiati. Anzi come ho detto dopo la scomparsa di Joe Barone, mi sento ancora più unito e vicino a Firenze e alla Fiorentina.

Vorrei ringraziare, di vero cuore, Mister Italiano ed il suo staff. In questi tre anni hanno fatto un lavoro magnifico, hanno dato tutto, ogni giorno, per il bene della Fiorentina, hanno impresso un’identità di gioco incredibile alla squadra, che è stato riconosciuto da tutti, in Italia ed in Europa. Auguro al  Mister ed a tutti i suoi collaboratori il meglio per il loro futuro perché meritano davvero grandi soddisfazioni.


La delusione per questa sconfitta è ancora enorme, comprendo la tristezza di chi era in Grecia, così come quella di chi ha seguito la partita dallo Stadio Franchi, dal Viola Park o davanti al proprio televisore e il loro dolore è anche il mio, di tutti noi.

Sono il primo a essere deluso anche per la posizione di classifica in Campionato, ma la nostra volontà è quella di lavorare ancora di più per crescere e migliorare.

Mi dispiace e chiedo scusa per il mercato di gennaio, anche io mi aspettavo e speravo in qualcosa di più per aiutare la squadra, ma non ci sono state tutte le condizioni o non siamo stati così bravi a trovarle, per riuscire a fare le operazioni che ritenevamo utili per migliorare la rosa.

La Società continua ad andare avanti, non possiamo farci prendere dalla delusione del momento, ma dobbiamo trasformare la rabbia in unità e forza, quella forza che mi ha permesso, nel corso della mia vita, di crescere in tutte le Aziende in cui ho lavorato, compresa l’attuale Mediacom e, in cinque anni qui alla Fiorentina, di raggiungere diversi traguardi.


È quanto meno curioso vedere che quando ci sono dei momenti difficili, e nel calcio come nella vita ci sono e ci saranno sempre, qualcuno prova a immaginare o forse sperare in vendite della Società o fughe da Firenze, magari per molteplici tornaconti personali, ma noi non molliamo. Noi siamo qui! Io, mia moglie e la mia famiglia siamo felici di avere scelto e scoperto Firenze e la Fiorentina. Appena ci è possibile veniamo in questa città e passiamo il nostro tempo al Viola Park, allo stadio e in città con i nostri tifosi.

Non abbiamo intenzione di vendere, credo di averlo ripetuto davvero tante volte. Noi abbiamo il desiderio di andare avanti e fare sempre meglio.


Ricordo a tutti che ho preso la Fiorentina dopo che si era salvata all’ultima giornata dalla Serie B  e, in cinque anni, abbiamo raggiunto due Finali di Conference, una finale di Coppa Italia, ci siamo qualificati per tre volte consecutive in Europa, abbiamo costruito il Viola Park che rimarrà per sempre un bene del Club e di Firenze.

I primi giorni dopo il mio arrivo ho detto che volevo riportare la Fiorentina dove la città di Firenze e i Tifosi Viola meritano, siamo a un passo dalle cosiddette “6 sorelle” e abbiamo riportato la Fiorentina stabilmente in Europa.


Ho detto che la Fiorentina non avrebbe mai rischiato il fallimento e grazie a continui investimenti importanti e con grande attenzione alle regole economiche che esistono nel calcio ed al Fair Play Finanziario, anche se qualche illustre società continua a non rispettarle, noi siamo presi a esempio non solo in Italia ma anche in Europa come Società modello.

Questi risultati non arrivano per caso, sono stati raggiunti attraverso programmazione, pianificazione, scelta delle persone e, sicuramente, anche degli sbagli.


Noi vogliamo continuare a crescere, vogliamo continuare a rivivere le emozioni vissute fino ad ora, vogliamo festeggiare insieme ai nostri tifosi, vogliamo continuare il nostro percorso in Europa, vogliamo rendere il Viola Park sempre più importante e centrale per il nostro futuro, vogliamo come tutti una cosa sola: il bene della Fiorentina”.

PRADE’ – “La Fiorentina ha il miglior bilancio in Italia, oltre ad un’identità conosciuta in tutta Europa”. Queste le parole di Daniele Pradé, direttore sportivo, intervenuto nel corso dell’incontro con la stampa, presentando l’allenatore, Raffaele Palladino. “La sua identità, Palladino, ce l’ha espressa immediatamente – ha evidenziato Pradé -. Oltre all’ambizione, noi vogliamo ripartire dalle sue idee, che sono consolidate e radicate. Quando abbiamo preso Italiano la Fiorentina non aveva ancora un’identità, mentre adesso siamo un club conosciuto in tutta Europa, con il miglior bilancio in Italia, seppur quest’ultima cosa non sia ovviamente garanzia di risultati”.

ZACCAGNI – E ancora: “Il mercato di gennaio? Si tratta di una sessione molto difficile – prosegue -, abbiamo puntato fortemente solo un calciatore (Gudmundsson), trattato a lungo con la società che poi ha deciso di non farlo partire. Nonostante questo abbiamo messo dentro due calciatori come Belotti e Faraoni che, oltre al loro livello tecnico, hanno portato in squadra un bagaglio umano non indifferente. Oltre a Gudmundsson, un altro giocatore che ci interessava fortemente era Zaccagni, ma la trattativa con la Lazio era impossibile da mettere in piedi”. 

MERCATO –  “Faremo – ha continuato Pradè – il mercato ragionando su logiche economiche e finanziarie, ma se ci saranno opportunità da cogliere lo faremo. Il rammarico di questa stagione è quello di essere stati durante il girone d’andata costantemente dentro la zona Champions League. Comprare i giocatori significa avere delle idee giuste. Non possiamo sempre chiedere soldi alla proprietà, quando si fa mercato bisogna ragionare su logiche economiche e finanziarie. Ma se ci saranno delle situazioni da aggredire, come quella del centravanti, lo faremo, non potendo ancora la Fiorentina essere appetibile per i calciatori allo stesso livello dei top club”.

GORETTI – Quindi Pradè ha proseguito: “Amrabat? Non so se resterà al Manchester United e anche se ovviamente vogliamo tenerlo non credo che la sua idea sia quella di restare ma di continuare il suo percorso in Premier League. Gli altri senatori? Giocatori come Biraghi e Bonaventura hanno situazioni diverse. Siamo contentissimi di entrambi, ma se Biraghi è ancora sotto contratto, Bonaventura è invece a scadenza e dovremo capire, con Palladino, se può rappresentare una risorsa”. Dopo un ricordo Joe Barone, Pradè ha fatto sapere che, nei prossimi giorni, sarà ufficiale l’arrivo di Roberto Goretti, come nuovo direttore tecnico della Fiorentina.

BUDGET – Il direttore generale, Alessandro Ferrari, ha detto: “Sicuramente non siamo soddisfatti del nostro posizionamento in campionato. Il nostro progetto ripartirà dal nome nuovo post-Burdisso, dal settore giovanile e da tutti i dirigenti. Problemi di budget non ce ne sono, come visto in relazione alle scelte prese su Nico Gonzalez”. Ecco, l’affermazione “problemi di budget non ce nesono” ricorda la frase di Commisso “i soldi non sono un problema”.

Poi Ferrari ha aggiunto: “La società, tramite scouting, cercherà i giocatori adatti per migliorare la Fiorentina. Poi, il club valuterà anche l’aspetto della fattibilità finanziaria delle operazioni. Sul futuro a lungo termine è difficile parlarne oggi, considerando soprattutto il caso stadio”. Infinre il problema stadio-Franchi: “Noi manderemo una comunicazione ufficiale al comune di Firenze per non iniziare i lavori al Franchi. E’ troppo complesso iniziare i lavori senza un’adeguata copertura finanziaria. Oggi la nostra visibilità sul Franchi è solo di un anno. Faremo il possibile per limitare al massimo per quelli che potrebbero essere solo futuri danni”. 



Sandro Bennucci

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