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Scandicci, anziano trovato morto in casa: rischio rinvio a giudizio per il figlio, già condannato per il decesso della madre

Toghe

FIRENZE – L’imprenditore fiorentino di 57 anni accusato di maltrattamenti ai danni del padre, aggravati da morte e di indebito utilizzo del bancomat e della carta di credito intestate al genitore rischia il processo. La procura ha chiuso le indagini e potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per l’indagato. L’anziano fu trovato morto nella sua abitazione, a Scandicci il 27 gennaio 2025: l’autopsia confermò che il decesso era compatibile con un’asfissia.

Fu il 57enne ad annunciare alla compagna, che era all’estero per lavoro, di aver scoperto il padre privo di vita e fu poi la donna a chiamare le forze dell’ordine. Quando i carabinieri scoprirono il pensionato privo di vita, adagiato nel proprio letto in pigiama e diversi lividi sul corpo, nell’appartamento non c’era il figlio che lo accudiva da settimane. L’imprenditore, secondo quanto poi ricostruito, dopo aver prelevato denaro con il bancomat e la carta di credito del padre, avrebbe vagato per l’Italia senza meta per due giorni, prima di ritornare a Scandicci dove fu rintracciato dai carabinieri.

Nel dicembre 2024, l’imprenditore era stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione dalla Corte di assise di Firenze con l’accusa di omicidio preterintenzionale della madre 88enne: per l’accusa l’avrebbe picchiata provocandone, senza volerlo, la morte. In quello stesso processo, era stato assolto dall’accusa di maltrattamenti ai danni del padre.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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