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Faust Marlowe Burlesque

Firenze: «Faust Marlowe Burlesque» alla Limonaia

Faust Marlowe Burlesque 2
Una scena di «Faust Marlowe Burlesque»

FIRENZE – Al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino va in scena «Faust Marlowe Burlesque» di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti, con Massimo Di Michele (anche regista) e Federica Rossellini

È la prima volta che viene ripreso questo arduo testo, irto di citazioni letterarie (Christopher Marlowe e Wolfgang Goethe in primis, ma anche «Cime tempestose» e altro), scritto su misura nel 1976 per Carmelo Bene e Franco Branciaroli. Trionfo e Salveti elaborarono un testo nuovo, nel quale i personaggi – Faust e Mefistofele – finiscono per rappresentare le due facce della stessa medaglia.

«Due in una persona sola, Mefistofele/Faust, Faust/Mefistofele e un gioco crudele di chirurgia: l’incisione che fa di UNO, DUE, la sutura che fa di DUE, UNO», scrive Salveti nella nota di regia al testo. La dannazione di Faust, spintosi troppo in là nella ricerca dell’immortalità che all’uomo è negata, è anche la solitudine di Mefistofele. Il gioco che percorre il testo – un testo fatto di scherzi divertiti, inversioni di genere, ammiccamenti di seduzione reciproca, oscillante fra il disperante e il travolgente – invischia entrambi i personaggi che entrano in una progressiva crisi di identità. La dicotomia fra Faust e Mefistofele, il supposto seduttore e la supposta vittima, inizia a sfumarsi in una dicotomia del singolo personaggio che assimila parti dell’altro, trasformandosi via via da vittima in carnefice e da carnefice in vittima.

Massimo Di Michele, cresciuto alla scuola del “Piccolo” di Milano, si guarda bene dall’entrare in competizione scimmiesca con i primi interpreti, Carmelo Bene e Franco Branciaroli, e sperimenta una messinscena nuova. La traccia è chiaramente quella indicata dal duo Trionfo/Salveti e il solco è quello di Bene/Branciaroli, ma il suo Faust-Mefistofele cerca di essere altr, come spiega lo stesso regista: «Il lavoro che intendo fare è la “totale fusione” fra il Testo e il Corpo […]. Partendo proprio dall’analisi del testo […] la mia attenzione finisce per spaziare nella pittura contemporanea di Francis Bacon, l’artista che rappresenta con le immagini lo strazio del corpo e la difficoltà di abitarlo. Il mio lavoro sarà incentrato sull’ ”abitare i nostri corpi”, “abitare quelle parole” del Faust Marlowe Burlesque. Ma, proprio come Faust e Mefistofele che finiscono con l’essere le due parti della stessa tragedia […], così le stesse parole e gli stessi corpi dell’opera, dovranno pagare il dazio all’immortalità, venendo deformate, sfigurate, uccise rimanendo però se stesse, intonse, quasi risorte a nuova vita; in maniera analoga a quanto faceva Bacon con la sua pittura, cui intendo ispirarmi sempre con grande umiltà, ma con coraggio e forza».

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Teatro della Limonaia (Via Gramsci 426, Sesto Fiorentino; 055 440852)

Sabato 21 e domenica 22 febbraio ore 21

«Faust Marlowe Burlesque» di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti; regia Massimo Di Michele

con Massimo Di Michele e Federica Rossellini

scene e aiuto regia Cristina Gardumi; costumi Alessandro Lai; luci Alessandro Carletti; produzione MaDiMi

www.teatrodellalimonaia.it

prosa, Teatro della Limonaia

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