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Sicurezza: riordino carriere contestato da alcuni sindacati di polizia e vigili del fuoco

ROMA – Alcuni sindacati di Polizia e Vigili del fuoco contestano i riflessi economici del riordino delle carriere approvato dal Consiglio dei ministri.

POLIZIA – «Abbiamo riconosciuto, anche di persona, al ministro Minniti che questo stanziamento di fondi per il riordino delle carriere era un prezioso e indispensabile presupposto per risolvere, anche se non completamente, il  problema del percorso di carriera degli operatori delle forze dell’ordine e in particolare della Polizia di Stato». Lo ha dichiarato il segretario generale del sindacato autonomo di Polizia, Gianni Tonelli.  «Mi dispiace, però, dovergli ricordare che, come avevo più volte sottolineato, l’infausta scelta del governo precedente di dare il bonus di 80 euro di lavoro nero legalizzato, che sparirà a fine anno, dirotta pressoché tutti i fondi su un riordino che non è tale ma che, in realtà, è una riparametrazione, visto che, di queste risorse, oltre 800 milioni vengono buttati per recuperare la perdita di potere d’acquisto del salario a fine anno. Il testo e le tabelle, infatti, sono inequivocabilmente finalizzati  a questo, aggiunge Tonelli, spalmando pressoché omogeneamente i fondi ma lasciando irrisolto il problema delle carriere. Per questo motivo c’è un fortissimo malcontento in tutto il comparto sicurezza e difesa. Noi lo avevamo detto, ma purtroppo ha vinto una logica che è quella di coprire l’errore fatto dal governo precedente, e questo è un errore mortale».

VIGILI DEL FUOCO – «Nonostante l’esito del Cdm e gli annunci del ministro Minniti relativi agli stanziamenti per il riordino delle carriere dei vari corpi, i vigili del fuoco continuano a restare il corpo dello Stato peggio trattato, sia per il fatto che i fondi messi a disposizione dal governo sono ampiamente insufficienti per l’equiparazione delle retribuzioni e delle pensioni con gli altri corpi e sia per il fatto che il ministero dell’interno, sulla spinta dei sindacati che hanno iscritti in tutte le categorie di lavoratori, ha destinato al personale impiegatizio del corpo aumenti superiori al resto del pubblico impiego utilizzando parte di quei fondi». Lo ha detto Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo, giudicando inaccettabile tale decisione.

«Non capiamo come Minniti possa essersi prestato a questo affronto – spiega Brizzi – la priorità deve essere il perseguire l’azzeramento dei 300 euro mensili di differenza tra noi e gli altri corpi prima di dare fondi aggiuntivi a impiegati pubblici che percepirebbero cosi aumenti superiori alla media del pubblico impiego e che già oggi, unici in Italia, percepiscono anche il bonus di 80 euro mensili che il governo Renzi ha destinato ai corpi dello Stato. E’ una questione di rispetto, di principi e di dignità verso i Vigili del Fuoco».

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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