Renzi-Di Pietro, scontro all’ombra di Falcone
FIRENZE – Dopo le scintille fra centrodestra e centrosinistra, nel Pd inizia l’operazione per recuperare consensi a sinistra. Venerdì sera ci pensa il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in temporaneo tandem con il candidato premier Pier Luigi Bersani, a sparare il primo colpo da Napoli: “L’operazione politica della lista di Ingroia è un evidente rischio di autogol del centrosinistra“, sottolinea il primo cittadino in una città molto sensibile alla formazione dell’ex magistrato.
Renzi poi affonda anche contro il leader del raggruppamento: “Dispiace che un giudice lasci pro tempore la magistraturae se non raggiunge il quorum che succede? Torna a fare il giudice? E’ un meccanismo che mette in discussione la terzietà del giudice, l’imparzialità“, ha sottolineato Renzi paragonando la diversa statura del leader di Rivoluzione civile rispetto a quelle di giudici-simbolo come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Renzi nella trasferta campana ha subito anche una contestazione da parte di un gruppo di giovani che la Digos ha individuato appartenere al “Collettivo disoccupati flegrei”.
Stamani, per conto di Ingroia, è arrivata la risposta di Antonio Di Pietro: “Il piccolo Renzi che si permette di criticare storie così importanti e delicate commette un gesto di non umanità e di non rispetto umano nei confronti delle figure di Falcone e Borsellino, oltre che Ingroia. Renzi ha detto due cose false di cui una offensiva. Ha criticato Ingroia perché si sarebbe paragonato a Falcone e Borsellino. Ingroia ha piuttosto ricordato che, quando Falcone lasciò la Procura di Palermo per la Direzione generale affari penali, fu criticato anche dai suoi colleghi che lo denigrarono perché andava a dare mano a Claudio Martelli su un tema particolarissimo di cui lui era massimo esperto, le rogatorie internazionali”.
Intanto, da Firenze il centrodestra torna a segnalare l’assenza del sindaco dalla sua città. Lo denunciano su Facebook un po’ tutti i candidati Pdl per il Parlamento. E il coordinatore fiorentino del partito Gabriele Toccafondi lo fa usando l’ironia: “Da rottamatore a rottamato. Ormai anche le librerie dell’usato a Firenze svendono i libri del sindaco”, scrive su Facebook postando la foto di un vecchio libro del rottamatore in saldo.
pbfirenze
leggendo l’articolo e i commenti di Toccafondi andrei oltre.
Sono convinto che in caso di sconfitta del PD alle elezioni la figura di Renzi sarà rivalutata. E dal risultato delle elezioni saranno costretti a indire un congresso dove Renzi emergerà.