E sia
S’è alzato un venticello tanto strano
su la città che piano piano annuvolava.
Nun c’ha ‘n verso preciso, tira forte, piano,
s’alza, s’abbassa e poi rimulina, scava.
So’ tutti a fatte ‘l funerale, e adesso dicono ‘l sermone.
Te stanno, come se dice, “a portà via”,
stanno a parlà de te, caro Albertone,
che in tutti st’anni c’hai fatto compagnia.
E tu, come si fosse ‘n ultimo saluto,
svolazzi su la città p’arivedella,
montanno sul ponentino che s’è alzato
non solo pe’ dije ciao,
ma pure p’abbraccialla.
Hai dato a Roma tua l’ultima occhiata
pe’ poi pote’ volà su in alto in cielo
e lei, che prima era serena, s’è ‘ngrugnata
perché se avesse l’occhi adesso avrebbe ‘n velo.
Nun voleva che tu scappassi via,
ma da quaggiù, a Dio che t’ha chiamato,
pure la Città Eterna ha detto “E sia…
ma dije che pur’io l’ho tanto amato!”
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Albertone , mi manchi!
Abitavo a Roma a quel tempo e il 24 febbraio del 2003 la notizia della morte di Alberto Sordi fu, per me, un colpo al cuore.
I suoi film erano stati fin da bambina un appuntamento importante, così come lo erano stati per tanti romani, per tanti italiani. Eppoi abitare nella sua amata città me lo faceva sentire uno di famiglia.
Ancor oggi conservo la sua filmografia al completo. Mentre alla televisione seguivo i suoi funerali, di getto scrissi questa poesia. La sua città ed io non volevamo lasciarlo andar via…
Alcuni amici mi indirizzarono alla sorella Aurelia, alla quale feci avere il mio scritto e lo ebbe esattamente dopo un mese dalla sua morte. Ella ne fu entusiasta e mi invitò a pubblicarla.
E questo rimane il mio regalo alla sua memoria.

Anna Maria
bellissima poesia Graziella, che ha dato voce al dolore e senso di abbandono in cui tutti noi sprofondammo nel momento in cui venimmo a sapere che il caro nostro Albertone non era piu’ tra di noi, sono quei sentimenti che ti invadono quando vengono a mancare proprio quelle persone che hanno accompagnato la tua vita fin dalla nascita e che forse dai per scontato debbano star li per sempre perche’ ti infondono certezze e confidenza nelle tue radici; oggi pero’ , incredibilmente, gia’ a 10 anni da quel triste giorno, si puo’ dire che egli non ci ha lasciato veramente perche’ vive sempre e forse con piu’ intensita’ di quando era vivo, nei nostri ricordi e nel nostro cuore,. ciao Alberto