Skip to main content

Concordia, prima notte del Giglio senza il relitto. Il viaggio verso Genova sulla rotta che preoccupa la Francia

La rotta della Concordia verso Genova (pubblicata da Corsematin.com)
La rotta della Concordia verso Genova (pubblicata da Corsematin.com)

ISOLA DEL GIGLIO – La prima notte senza il relitto della Concordia, quella fra il 23 e il 24 luglio al Giglio. Una giornata storica quella del 23 luglio: a 2 anni, 6 mesi e 10 giorni dal naufragio del 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio – 32 passeggeri morti, di cui uno ancora disperso e un sub morto durante le operazioni di recupero nei mesi scorsi – , la Concordia ha cominciato il suo viaggio verso Genova. Lì sarà demolita nell’arco di 20-22 mesi. Alle 20 di oggi, 23 luglio, dopo 9 ore dalla partenza (alle 11 circa), la Concordia, trainata e scortata da un vero e proprio convoglio di imbarcazioni, aveva percorso circa 18 miglia e si trovava a 11 miglia a nord ovest dell’isola del Giglio e a circa 20 miglia dall’isola di Montecristo. La velocità del convoglio è di 2,5 nodi e la nave, se non ci saranno problemi, nelle prime ore di domani mattina 24 luglio, dovrebbe raggiungere l’isola di Pianosa e, dopo averla passata, virare verso nord-ovest, per poi passare in serata davanti alla Corsica e a pochissimi chilometri dalla Capraia.

IL MINISTRO – In Corsica, davanti a Bastia, la Concordia sarà accolta da uno schieramento di barche che protesteranno, mentre il ministro dell’Ecologia, Ségolène Royal, salirà a bordo della nave militare Jason, che staziona davanti alle coste dell’isola francese. «I francesi stiano tranquilli – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti -, il nostro obiettivo primario è tutelare il nostro mare, a cui teniamo molto anche più di loro, e speriamo che anche loro facciano la loro parte». Così il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti sulle polemiche della Francia sulla Concordia. «Noi abbiamo fatto l’operazione in massima trasparenza, non voglio far polemica ma dico solo che questa è conosciuta da anni e il trasporto a Genova da alcuni mesi – ha aggiunto – loro hanno chiesto precisazioni e noi gliele abbiamo date tutte». Il Governo, il prefetto Franco Gabrielli, la Costa Crociere, il consorzio Titan-Micoperi considerano l’operazione, senza precedenti, di recupero e ripartenza di un gigante del mare come la Concordia un successo, anche e soprattutto per il Paese, una vittoria italiana. Ferma restando l’incancellabilità della tragico naufragio e delle vittime che ha provocato.

LA ROTTA – Il viaggio della Concordia dal Giglio a Genova sarà lungo intorno a 180 miglia nautiche, circa 330 chilometri, e durerà cinque giorni, fino a domenica 27, condizioni meteo-marine permettendo. Se durante la navigazione saranno registrati venti superiori a 15 nodi e onde di oltre 2 metri, la Concordia potrebbe uscire dalla rotta prevista e avvicinarsi alla costa in modo da poter proseguire il viaggio in condizioni più sicure. Il relitto sta ora puntando a ovest verso la Corsica, lasciando a sud Montecristo e a nord Pianosa e l’Elba. Superata la linea di Pianosa, la Concordia punterà a nord-ovest e passerà nello stretto corridoio tra il «dito» della Corsica e la Capraia, puntando prima verso La Spezia e successivamente verso Genova, dove dovrebbe giungere domenica in mattinata, attorno alle 12.

A GENOVA – Una volta arrivata a Genova, dice ancora il progetto della Costa, la Concordia sarà sistemata lungo la diga esterna del terminal container di Voltri e, successivamente, in banchina: sarà questa la fase in cui il relitto sarà alleggerito attraverso la rimozione degli arredi che si trovano nei ponti al di sopra della linea di galleggiamento. La nave sarà poi spostata al Molo ex superbacino per la demolizione dei ponti e dei cassoni che hanno consentito il rigalleggiamento. Infine, quel che resta della Concordia sarà portato al bacino 4 per tutte le operazioni restanti da eseguire in bacino di carenaggio, fino allo smantellamento finale e riciclaggio completo del relitto.

SCHETTINOUna violenta polemica è intanto divampata fra l’ex comandante della Concordia, Francesco Schettino, sotto processo a Grosseto con l’accusa di essere il responsabile del naufragio, e il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. «Si sta speculando sulla mia presenza su un’isola campana, mentre la vera speculazione su una tragedia sta avvenendo al Giglio, dove c’è chi affitta i balconi con vista sulla partenza della Concordia – aveva detto Schettino da Ischia -. La speculazione sulla mia persona è ossessiva, anche ripetendo versioni che sono già state chiarite nel processo, come il fatto che io abbia abbandonato la nave mentre le risultanze processuali dicono che non è così». «Qual è il senso del pudore dell’ex comandate della Costa Concordia – chiede il sindaco Ortelli -. Come si può parlare di speculazione da parte dei gigliesi laddove proprio i gigliesi hanno rappresentato coloro che si sono sostituiti a chi aveva il dovere di mettere in salvo migliaia di persone durante il naufragio?». «Per questo – ha aggiunto – rimando al mittente ogni genere di accusa. Sarebbe opportuno che ogni pensiero venisse rivolto a chi in quella tragedia ha sofferto e ha perso la vita, così come abbiamo dato testimonianza in questi giorni, come Paese, ai familiari che sono venuti all’Isola del Giglio».

IL FONDALE – Sull’isola si apre adesso la fase del dopo-Concordia. C’è ora da ripristinare le condizioni originarie, per quanto sarà possibile, del fondale marino. Sotto allo scafo della Concordia naufragata, per due anni e mezzo ci sono state piattaforme metalliche posate per impedire lo scivolamento verso il basso del relitto e sono state fatte profonde trivellazioni che hanno inevitabilmente danneggiato l’ambiente marino. Per ripristinare il fondale occorreranno diversi mesi. E venerdì 25 luglio il governatore toscano, Enrico Rossi, sarà in visita proprio al Giglio per incontrare le autorità e gli abitanti.

I SOPRAVVISSUTI – Nel giorno della partenza della Concordia erano presenti alcuni dei superstiti del naufragio. Come lo spagnolo Pablo Lazar Juan: «È la fine della storia di una nave, di un mostro di ferro, ma non la fine della mia storia con la Costa Concordia. Quella non si può dimenticare», ha dichiarato, mentre assisteva alle operazioni di rotazione e poi di avvio del viaggio del relitto.

IL PARROCO – «Quella di oggi è la liberazione da un ingombro», ha invece chiosato il sacerdote dell’Isola del Giglio, don Lorenzo Pasquotti. Il sacerdote è uscito in mare per dare l’ultima benedizione al relitto prima della partenza. Al ritorno a terra ha suonato le campane. «Sono arrivato al Giglio tre mesi prima del naufragio – ha raccontato don Lorenzo – per me vedere l’isola senza il relitto è quasi un inedito. Imparerò a scoprirlo». «Gli affetti e le relazioni con chi ha lavorato a questa operazione, con i superstiti e con i familiari delle vittime rimarranno – ha aggiunto – ma prima questo relitto se ne va e meglio è». Il sacerdote ha poi spiegato che quella di stamani è stata «l’ultima benedizione ai lavori, alla nave, ma soprattutto in memoria delle 32 vittime del naufragio e del sub morto sul lavoro».

Costa Concordia, genova, isola del giglio


Domenico Coviello

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741