
Arezzo, scomparsa di Guerrina Piscaglia: per i suoceri non era una donna che cercava uomini

AREZZO – Secondo il suocero, Benito Alessandrini, “Guerrina non era una donna che cercava gli uomini”. L’ha detto al processo a carico di padre Graziano (al secolo Gratien Alabi), il sacerdote congolese accusato dell’omicidio della donna, misteriosamente scomparsa il 1 maggio 2014 da Ca’ Raffaello. Il suocero è stato ascoltato come teste dalla Corte d’Assise insieme alla moglie, Giovanna Cremoni, suocera di Guerrina. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Marco Dioni e degli avvocati, i suoceri della donna scomparsa hanno riferito in particolare di quanto avvenne. il giorno in cui non venne più vista. La suocera ha detto che quel pomeriggio notò la nuora uscire da casa, e dopo aver salutato il marito Mirko imboccò la strada della canonica, dove allora abitava padre Graziano, che svolgeva le funzioni
di vice parroco.
Il suocero Benito Alessandrini ha ricostruito la giornata del 1 maggio 2014, confermando la testimonianza già resa al pm Dioni durante un interrogatorio, ribadendo come Guerrina fosse madre e moglie esemplare. Nella prossima udienza la Corte d’Assise sentirà altri testimoni, tra cui i cognati del marito di Guerrina, Mirko
Alessandrini, e altri parenti. Stamani padre Graziano è arrivato dal carcere di San Benedetto al palazzo di giustizia su un furgone della polizia penitenziaria. Si è
presentato in aula sorretto dalle stampelle per problemi alle gambe. Padre Graziano è rientrato in carcere al termine dell’udienza. Nonostante la concessione degli arresti domiciliari, il religioso continua a resterà nel penitenziario perchè non si trova il
braccialetto elettronico da applicargli nel convento romano a cui sarebbe destinato.