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Si fermano i giudici di pace

Giudici di pace: i magistrati onorari contro l’Anm, il sindacato di categoria

Si fermano i giudici di pace
Protestano i giudici di pace

ROMA – E’ scontro tra i magistrati onorari e l’Associazione nazionale magistrati. Motivo: il parere dato dal sindacato delle toghe al ministro della Giustizia sulla riforma della categoria. Un documento che ha deluso apertamente i 5mila giudici non di carriera, che ora sentendosi privi di tutela da parte dell’Anm, minacciano di lasciarla ,cancellando con un tratto di penna la loro iscrizione. Una «reazione di aggressività inedita» che lascia di stucco i vertici dell’Associazione magistrati. C’è un pregiudizio nei nostri confronti, accusa il presidente Eugenio Albamonte, che parla di critiche ingenerose .

Ad accendere la miccia della polemica è una nota sottoscritta da quattro associazioni rappresentative della categoria, tre dei giudici di pace (Confederazione, Unione e Associazione nazionale) ed una dei giudici e dei vice procuratori onorari di tribunale (Federmot). «Non possiamo che esprimere grande delusione nei confronti della magistratura professionale, la quale quotidianamente si è servita dei magistrati onorari per decenni, e da cui ci si sarebbe attesi un maggiore riconoscimento», attacca il documento. Esplicita l’accusa all’Anm di non aver speso una parola sulla grave situazione dei magistrati onorari in servizio oberati da sempre maggiori attribuzioni, privi di riscontro dal punto di vista economico, e con l’aspettativa di una stabilizzazione. Un silenzio imbarazzante tenuto conto che «5.000 famiglie di magistrati onorari, che per anni hanno servito lo Stato al loro fianco, rischiano di essere abbandonate al loro destino».

«Non è stato compreso il contesto in cui ci siamo espressi», replica Albamonte spiegando che si è trattato di un pronunciamento istituzionale sull’impatto della legge in cui non potevano perciò trovare spazio le rivendicazioni della categoria, su cui non siamo stati interpellati. E comunque «il nostro è un parere ricco di apprezzamenti per i magistrati onorari. Ne è prova anche il fatto che sottolineiamo in modo energico la giusta richiesta di tutela previdenziale su cui i magistrati onorari hanno in piedi un contenzioso. Rispetto a tutto questo la reazione dei magistrati onorari ci sembra particolarmente sproporzionata». Il consueto atteggiamento altezzoso e sprezzante tipico di una casta.

Il leader dell’Anm esclude a questo punto che vi sia la necessità di un chiarimento. Ma non chiude la porta: «con i magistrati onorari l”interlocuzione non si è mai interrotta e visto che non siamo permalosi resta la nostra disponibilità al confronto se ce lo chiederanno».

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