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Trump dal Papa: «Non dimenticherò quello che mi ha detto». Francesco a Melania: «Gli fai mangiare pizza?» Lei poi dai malati del Bambin Gesù (Foto)

Il Papa con Donald e Melania Trump

CITTA’ DEL VATICANO – E’ durato poco più di mezz’ora l’incontro fra il Papa e Trump. Il presidente Usa, nel congedarsi ha affermato: «E’ un grande onore essere stato qui.  Grazie, grazie. Non dimenticherò quello che mi ha detto». Così il presidente Usa si è congedato dal Papa stringendogli la mano dopo l’incontro in Vaticano. Incontro semplice ma assai cordiale, mentre  in città non sono mancate manifestazione di dissenso: la gioventù comunista ha messo uno striscione con scritto chje Trump non è il benvenuto.  Ma nella Città del Vaticano, nonostante le differenti opinioni sui muri e sull’accoglienza, il clima è stato disteso e colloquiale.  Dopo la presentazione della delegazione e lo scambio dei doni nella Sala della Biblioteca, il presidente Usa Donald Trump e la moglie Melania hanno ringraziato cordialmente il Papa e gli hanno stretto la mano per congedarsi. L’incontro è durato in tutto 40 minuti. Ora Trump, che durante il corteo all’uscita ha conversato col prefetto della Casa pontificia mons. Georg Gaenswein, scende alla prima loggia e va a colloquio con il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, e con il segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher.  I due si sono seduti alla scrivania uno davanti all’altro, alla presenza dell’interprete, mentre i fotografi scattavano le foto prima di essere fatti uscire. All’inizio Trump era molto sorridente, mentre Francesco aveva un’espressione più seria. Poi, una volta rotto il ghiaccio con il primo scambio di saluti e di convenevoli, anche il Pontefice è parso più sorridente.

Il Papa con Ivanka e Melania Trump
Il Papa stringe la mano a Trump

Offrendo al presidente Trump il suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2017, papa Francesco gli ha detto: «Questa copia l”ho firmata personalmente per lei”. Poi gli ha descritto gli altri tre documenti, la Amoris Laetitia, la Evangelii Gaudium e la Laudato si”: Questi sono i tre libri che ho mandato a tutti i cattolici», spiegando che uno è sulla famiglia, uno sulla gioia dell’evangelizzazione e uno sulla cura della casa comune, l’ambiente. «Io li leggerò», gli ha risposto Trump.

Il presidente americano Donald Trump, al termine del colloquio privato nella Sala della Biblioteca, ha donato al Papa un cofanetto di libri di Martin Luther King. «Questo è un regalo per lei – gli ha detto, presentandogli la confezione chiusa -. Ci sono libri di Martin Luther King. Penso che le piaceranno. Spero di sì». «Grazie, grazie tante», ha risposto il Papa.

Papa Francesco, mentre la coppia presidenziale Usa si stava congedando da lui sulla porta della Sala della Biblioteca, ha avuto uno scambio scherzoso di battute con la first lady Melania: «Gli fai mangiare pizza?», ha chiesto in spagnolo. Melania, salutandolo e ringraziandolo, gli ha detto tra l’altro: «Ora andrò a visitare l”ospedale Bambino Gesù». Al termine, prima di dire al Papa «non dimenticherò cosa mi ha detto», Trump ha augurato al Pontefice «Good luck!» (Buona fortuna).

Poco dopo, accompagnata dalle auto di scorta, Melania Trump è andata al Bambin Gesù. entrando nell’ospedale dall’ingresso principale, in piazza sant”Onofrio, da dove si arriva direttamente al pronto soccorso. Ad accoglierla la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc. Con loro, tra gli altri, il direttore sanitario Massimiliano Raponi, il direttore scientifico Bruno Dalla Piccola, il coordinatore generale dell’ospedale Ruggero Parrotto. Attraverso le sale intere dell”ospedale dove si affacciano molte camere di degenza, Melania ha raggiunto il dipartimento di cardiologia pediatrica, uno dei presidi di eccellenza internazionale dell”ospedale.  A seguire, l”incontro nella ludoteca con 15 bambini e ragazzi di 9 nazionalità diverse, anche irachena. L’ultima tappa la sosta nella cappella dell’ospedale. Con  Melania Trump  Maria Grazia Salviati, componente del Cda ed erede della famiglia che fondò l’ospedale pediatrico, quasi 150 anni fa.

 

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Ernesto Giusti


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