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Ischia, il salvataggio di Ciro: fra vernacolo fiorentino e dialetto napoletano

Il ministro Roberta Pinotti decora Ciro, 11 anni, con una sua medaglia personale

ROMA – Momenti di grande concitazione, a Ischia, prima del lieto fine, ossia il salvataggio di Ciro e dei suoi fratellini.  Il bambino parla con marcato accento  napoletano ed invita i pompieri a far presto: un vigile del fuoco di Firenze lo invita alla calma in vernacolo. Ciro non capisce. Interviene allora un pompiere  napoletano che usa lo stesso gergo del bambino. Sul profilo Instagram, Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco, riporta testualmente:
Ciro: “Muvitv!” (Sbrigatevi!)
Pompiere di Firenze: “Unn’avé furia” (Non avere fretta)
Ciro: “Ca” itt chist?!” (Che ha detto questo?)
Pompiere di Napoli: “Nun ghi e press” (Non avere fretta).

Conclusione? Il dialogo più bello nel miracolo di #Ischia.

Ciro, dialetto napoletano, Ischia, vernacolo fiorentino

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