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Migranti: dopo il calo degli arrivi e l’aumento delle relocation, si teme il ritorno dell’invasione

ROMA – Crescono i ricollocamenti dei richiedenti asilo negli altri Paesi dell’Unione. il pressing dell’Italia e della Commissione Ue sta dando qualche frutto, nel 2017 quasi 11mila sono stati i richiedenti asilo ricollocati. L’attività del ministro Minniti si fonda su tre pilastri, oltre ad aumentare i ricollocamenti, diminuire gli arrivi e aumentare il numero dei Comuni disposti all’accoglienza attraverso il sistema Sprar. Sul fronte degli arrivi gli sbarchi diminuiscono, su quello dell’accoglienza, cresce numero di primi cittadini che decidono di aprire le porte ai migranti, aderendo al progetto Sprar o firmando il protocolli d’intesa con il ministero dell’Interno. Ma anche sul fronte europeo arrivano risposte più concrete, con una crescita dei numeri della relocation che, in questi due anni, non aveva proprio funzionato, lasciandoci in braghe di tela.

ARRIVI – Gli arrivi, nei primi dieci mesi del 2017, sono diminuiti del 30,13 per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, tanto che il mese di ottobre ha fatto registrare un -78 per cento, che raggiunge -93 per cento se si guarda agli arrivi dalla sola Libia. Sono 111.397 i migranti giunti nei primi dal 1 gennaio al 31 ottobre del 2017 sulle nostre coste, a fronte dei 159.427 registrati nello stesso periodo 2016.

RELOCATION – Al 31 dicembre 2016 le persone coinvolte nel programma di relocation, che secondo la Commissione europea prevedeva il trasferimento in due anni 24mila (poi diventati 15mila) migranti dall’Italia, aveva coinvolto 7.498 richiedenti asilo, di cui solo 2.451 effettivamente trasferiti. Al 31 ottobre di quest’anno la cifra ha raggiunto 13.622 procedure registrate. Sono 9.960 i migranti già ricollocati in un elenco di paesi che vede in testa la Germania, seguita da Svezia, Svizzera, Norvegia e Paesi Bassi. Per altri 598 è in corso il trasferimento mentre per 1.716 sono state avviate le pratiche sono completate e il Viminale attende rispostedai paesi terzi

ACCOGLIENZA – Come dicevamo dati positivi anche sul fronte dell’accoglienza. Al 31 ottobre è cresciuto il numero dei comuni che hanno aperto le porte: delle 7.977 amministrazioni, oltre 3.200 sono i comuni che accolgono. Al 31 dicembre 2016 erano 2.800. Gli ultimi ad avere aderito, alla fine di ottobre, sono stati i comuni calabresi con un protocollo siglato dal prefetto di Catanzaro,  dal presidente regionale dell’Associazione dei Comuni italiani e dal presidente della Regione.

Sono indizi positivi, ma guai ad abbassare la guardia perché il recente aumento degli sbarchi da diverse rotte, compresa quella libica, il rinnovato attivismo delle Onlus e delle loro navi, che hanno ripreso a solcare il Mediterraneo per andare a prendere a domicilio i migranti e scaricarli sulle nostre coste, non ci fanno ancora dormire sogni tranquilli, nel timore che l’invasione ricominci.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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