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Incidenti stradali: in aumento quelli mortali (+6,7%). Cause principali velocità, alcol e distrazione

ROMA – Cinture di sicurezza non indossate, mancato uso del vivavoce o dell’auricolare del telefonino e guida in stato di ebbrezza sono le infrazioni più comuni alla guida riscontrate dalla Polstrada, che nel 2017 ha accertato e verbalizzato oltre 2 milioni di infrazioni. Di queste 103.026 sono state elevate per la mancanza di cinture di sicurezza – un obbligo da rispettare che spesso, in condizioni di estrema velocità e pericolo, riesce davvero a salvarci la vita – e 49.185 per l’utilizzo del telefonino senza auricolare o vivavoce, mentre 18.103 sono stati i verbali per guida in stato di ebbrezza che si vanno a sommare ai 1.439 per guida in stato di alterazione per effetto di stupefacenti.

A questo quadro pressoché sconfortante si somma poi l’arresto in strada (per motivi legati non solo alla sicurezza) di oltre mille persone e la denuncia di circa 10mila: complessivamente sono state 45.146 le patenti ritirate in un anno. Intanto, secondo quanto riferito dal direttore della Polstrada Giovanni Busacca, dopo un 2016 con diminuzione del numero delle vittime sulle strade (-4,2%) e un aumento di incidenti (+0,7%) e feriti gravi (+9%), nel primo semestre del 2017 sono in calo il numero di incidenti (-4%) e quello di feriti (-5%), ma ciò che allarma è l’aumento del numero dei decessi (+6,7%), sintomo questo di una maggiore pericolosità degli incidenti. «Quando parliamo di sicurezza stradale non possiamo prescindere dall’analisi delle cause che la insidiano – afferma Busacca-. Alle tradizionali fonti di pericolo come la velocità, la guida sotto l’effetto di  alcool  o  sostanze stupefacenti  e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza,  si aggiungono oggi nuovi comportamenti rischiosi, come  la distrazione e in particolare l’utilizzo dello smartphone alla guida. Gli smartphone oggi ci connettono costantemente al mondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, selfie scattati mentre si è alla guida: tutte operazioni che impediscono di mantenere lo sguardo sulla strada e le mani sul volante, interferendo pericolosamente sui tempi di reazione e sull’attenzione dei conducenti, con rischi elevatissimi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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