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Rifugiati: 149 persone vulnerabili trasferite a Roma dalla Libia. Iniziativa di Unhcr

UNHCR

ROMA – A causa dei violenti scontri e del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza a Tripoli, 149 persone tra rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili sono state evacuate e trasferite a Roma. Le persone evacuate provengono da Eritrea, Somalia,Sudan ed Etiopia. Tra esse vi sono 65 minori; 13 bambini hanno meno diun anno, e uno di loro è nato appena due mesi fa. Molti dei rifugiati e richiedenti asilo evacuati necessitano di cure mediche e soffrono dimalnutrizione.

Il gruppo è stato trasferito dal Centro di Raccolta e Partenza dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, si legge in una nota, dopo mesi trascorsi in condizioni disperate all’interno dei centri di detenzione in altre zone della città. L’evacuazione è stata portata a termine in collaborazione con le autorità italiane e libiche. «Sono necessarie altre operazioni di evacuazione – ha affermato Jean-Paul Cavalieri, capo della Missione dell’Unhcr in Libia – Queste operazioni rappresentano un’ancora di salvezza per i rifugiati, per i quali l’unica possibilità di fuga consiste nell’affidare le loro vite a trafficanti senza scrupoli per attraversare il Mediterraneo».

L’Unhcr esprime la propria gratitudine nei confronti degli Stati che hanno offerto opportunità di evacuazione; tuttavia, al momento il numero dei nuovi detenuti aumenta molto più rapidamente di quello di coloro che vengono evacuati. Quasi 1.000 rifugiati e migranti sono stati evacuati dalla Libia o reinsediati nel 2019, mentre nel solo mese di maggio più di 1.200 persone sono state riportate indietro dalla Guardia Costiera libica dopo essere state soccorse o intercettate mentre tentavano la fuga in mare. Poiché il conflitto a Tripoli non accenna a placarsi, continua ad aumentare il rischio che le persone detenute vengano coinvolte negli scontri. L’Unhcr ribadisce la sua richiesta agli Stati di offrire ulteriori opportunità di evacuazione e corridoi umanitari per portare al sicuro i rifugiati detenuti in Libia

Libia, Rifugiati, unhcr


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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