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Vaticano: non rischia il crack nè il default. Torna in scena Mons. Nunzio Galantino

ROMA – Torna a parlare dopo un lungo silenzio l’un tempo loquacissimo Mons. Nunzio Galantino che da segretario della Cei ci alluvionava di dichiarazioni favorevoli ai poveri migranti. Adesso che si occupa delle finanze vaticane ovviamente parla molto meno, finora aveva mantenuto assoluto riserbo, ma adesso assicura: «il Vaticano non rischia il crac e tanto meno il default». Ad affermarlo, in un’intervista esclusiva ad Avvenire che sarà pubblicata nel numero in edicola domani, martedì 22 ottobre, è il vescovo Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Semplicemente non è vero, afferma, smentendo nettamente quanto scritto in alcune anticipazioni di stampa sul libro di Gianluigi Nuzzi Giudizio Universale.

Alle accuse di «una gestione clientelare e senza regole, di contabilità fantasma e del testardo sabotaggio dell’azione del Papa» il presule risponde infatti con i dati del bilancio: «In realtà la gestione ordinaria dell’Apsa nel 2018 ha chiuso con un utile di oltre 22 milioni di euro. Il dato negativo contabile è esclusivamente dovuto a un intervento straordinario volto a salvare l’operatività di un ospedale cattolico e i posti di lavoro dei suoi dipendenti». L’Apsa, afferma inoltre, non ha conti cifrati né segreti.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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