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Coronavirus, una mamma scrive a Firenze Post: «I bambini senza scuola soffrono. Ma chi governa non ci pensa»

FIRENZE – Si riapre, molti potranno tornare al lavoro ma con un problema: scuole, asili e nidi chiusi. Ma nessuno, nemmerno i 450 super esperti (ma di che?) del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, si sono posti il problema. Nessuno si è posto il problema di come i più piccoli hanno vissuto la quarantena e di come vivranno il lungo periodo che ancora li separa dal ritorno a scuola. Per questo diamo volentieri ospitalità all’intervento di una mamma che chiede aiuto: per i suoi figli piccoli e per tutti gli altri bambini. L’augurio è che qualcuno – Governo, Regione Toscana, Città metropolitana, Comune di Firenze – si muova subito. Per la mamma che scrive e per le altre migliaia di donne che condividono un problema che non emerge mai. Neanche nei talk show.

Buongiorno, mi chiamo Monia e scrivo perché vorrei far presente la situazione dei bambini,specialmente nella fascia 0-6anni,dovuta alla chiusura delle scuole e soprattutto del fatto che le istituzioni non ne parlano minimamente. Sono la mamma di 2 bimbi, una di 5 anni e uno di 3 anni, e rimango  senza parole visto che il governo non parla di bambini per la fase 2. Noto anche che, se le mamme parlano della non riapertura delle scuole, vengono aggredite perché molti dicono che, per noi che lavoriamo, la scuola è solo un parcheggio.

Per me, lo voglio quasi gridare,  non è così: io penso invece al danno psicologico che i nostri bambini hanno subìto, da un giorno ad un altro, quando si sono trovati rinchiusi in casa, giustamente, ma hanno dovuto troncare tutti i loro rapporti. Per la loro età non è semplice da capire .I bimbi hanno bisogno di socialità, di stare con i loro amici. Io vedo che ai miei mancano i compagni e hanno bisogno di relazionarsi con gli altri.,vorrei quindi che le istituzioni parlassero anche di loro e cominciassero a vedere come poter riaprire gli asili nido e le scuole materne, come in quasi tutt’Europa.

Non sono una virologa, però credo che si potrebbe anche pensare a fare i tamponi ai bambini e agli insegnanti. Se li teniamo lontani da scuola fino a settembre, saranno stati privati dei rapporti con i coetanei per 7 mesi. E sappiamo bene quanto le relazioni con i compagni siano importanti quando sono cosi piccoli. Credo che tenendoli fuori dalla scuola per tutto questo tempo sia più il danno psicologico che gli facciamo subire rispetto al rischio di contagio. Da inizio quarantena ho fatto fare tante attività ai miei bambini, ma non sarò mai la loro maestra. E il rapporto che hanno con l’insegnante è diverso che quello che hanno con me.
Quello che poi dà fastidio è che la commissione del Ministro dell’Istruzione si è riunita solo dopo  2 mesi dalla chiusura delle scuole. Sembra proprio che il governo pensi a tutto fuorchè ai bambini. E ai ragazzi.

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Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
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