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Giornalisti: è morto Sergio Zavoli. Se ne va un pezzo di storia della Rai

Sergio Zavoili, scomparso a 96 anni (Foto ANSA)

ROMA – Se n’è andato ieri sera, 4 agosto, a Roma, a 96 anni, il giornalista e scrittore Sergio Zavoli. Era nato a Ravenna
il 21 settembre del 1923. Ha fatto la storia della Rai, di cui è stato anche presidente. Era stato anche senatore dei Ds, dell’Ulivo e poi del Pd, tra il 2001 e il 2013. Per la Rai aveva realizzato programmi rimasti nella storia del giornalismo
televisivo, a partire da «La Notte della Repubblica».

Debuttò nel giornalismo a soli vent’anni, nel 1943, scrivendo sul periodico dei Gruppi universitari fascisti riminesi Testa di Ponte, che venne chiuso lo stesso anno in seguito alla caduta del fascismo. Nel dopoguerra diventò giornalista professionista. Dal 1947 fu assunto a Radio Rai. Nel 1962 Zavoli inventò la trasmissione televisiva «Processo alla tappa», programma sportivo incentrato sul Giro d’Italia. Zavoli. Fu conduttore e autore di altri programmi di successo come «Nascita di una dittatura». Dal 1980 al 1986 e’ presidente della RAI e nel 1981 pubblica il  suo primo libro, Socialista di Dio, che vince il Premio Bancarella.

Una volta dimessosi dall’incarico di presidente continua sia la sua carriera televisiva (presentando programmi
come Viaggio intorno all’uomo, La notte della Repubblica, Viaggio nel Sud) sia quella letteraria e nella veste di autore vinse il Premio Basilicata con Romanza (1987). Dopo il reportage Nostra padrona televisione (1994), entrò in politica con i Democratici di Sinistra. Nel 1998, vince il Premio Cimitile con l’opera Ma quale giustizia? (Edizioni ERI-RAI Piemme). Le sue ultime fatiche letterarie sono Dossier cancro (1999), Diario di un cronista (2002), e Il ragazzo che io fui (2011) dove racconta la storia della sua vita e un capitolo fondamentale del nostro Paese.

Viene eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra nel 2001, nelle liste dell’Ulivo nel 2006 e nel Partito Democratico nel 2008 e nel 2013. Premio alla carriera 2008 Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini – Arona. Dal 4 febbraio 2009 è presidente della Commissione di Vigilanza Rai.

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Lo conobbi a Bologna, a metà degli anni Settanta, lui era già un mito del giornalismo, soprattutto sportivo, per via del Processo alla tappa, must del Giro d’Italia, e di un programma seguitissimo sulla radio, il lunedì mattina, condotto insieme a Paolo Valenti. Non se la tirava. Ebbe l’umiltà di lasciarsi intervistare per oltre un’ora da me, da poco assunto a Stadio, giornale sportivo che aveva un’eccezionale rubrica di ciclismo condotta da due super esperti, Dante Ronchi ed Ermanno Mioli. Non volevo fare brutta figura, per questo lo trattenni a lungo. Non si adombrò. Lo rividi a Roma, nel ’94, da inviato de La Nazione in occasione del funerale di Giovanni Spadolini. Lui era appena entrato in politica e si lasciò intervistare di nuovo, scusandosi per non avermi riconosciuto subito. E’ stato un vero maestro di giornalismo. Spero che la Rai ritrasmetta i suoi programmi. La sua voce aveva due pregi: informava e rassicurava.

Sandro Bennucci

Notte della Rerpubblica, presidente Rai, Processo alla tappa, Rai, senatore Pd, Sergio Zavoli

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