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Zaki, secondo compleanno in carcere: Manifestazione di protesta a Bologna

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

IL CAIRO – Patrick Zaki compie oggi 30 anni, un compleanno che però sarà costretto a passarlo in cella. Il 2 giugno, infatti, il Tribunale egiziano (non tenero come quelli  italiani) ha prolungato la sua detenzione di altri 45 giorni. E’ il secondo compleanno dietro le sbarre. Bologna, che lo scorso 11 gennaio ha conferito la cittadinanza onoraria allo studente egiziano del master europeo in studi di genere ‘Gemma’ dell’Università, continua a chiederne la liberazione., senza apprezzabili risultati, nonostante una mobilitazione politica e di opinione globale.

L’Unibo, che il 9 febbraio del 2020, due giorni dopo l’arresto del ragazzo, aveva costituito un’unità di crisi per risolvere il caso, partecipa a due iniziative: entrambe dedicate all’arte, alla creatività e all’impegno per la difesa della libertà di parola e di espressione. Nel pomeriggio, a porta Saragozza verrà inaugurata la mostra ‘Patrick patrimonio dell’umanità’. Una sfilata lunga 1.500 metri, fino all’arco del Meloncello, dove verranno affissi 50 striscioni, realizzati dal fumettista e attivista Gianluca Costantini, dedicati alle storie di prigionieri di coscienza privati della libertà in 13 paesi diversi.

Parteciperanno il sindaco Virginio Merola, l’assessore alla Cultura Matteo Lepore, la coordinatrice del master ‘Gemma’, Rita Monticelli, il prorettore dell’Unibo, Mirko Degli Esposti, il portavoce di Amnesty International Italia, Riccado Noury e Mattia Santori del movimento 6000 sardine. Il 30 giugno, invece, verrà pubblicato il libro ‘A carte scoperte’: un lavoro dedicato a Patrick realizzato dagli studenti del master in Editoria cartacea e digitale dell’Unibo. L’opera, che sarà acquistabile sul sito della casa editrice Bononia University Press, raccoglie ventidue interviste ad altrettanti scrittori e scrittrici italiani. Da Giuseppe Culicchia a Helena Janeczek, da Antonio Scurati a Simona Vinci. Un viaggio letterario che, come ricorda l’Università di Bologna, vuole contribuire a mantenere alta l’attenzione su caso dello studente egiziano, ribadendo la forza della libertà di opinione.

La città ha sostenuto con forza, sin dai primi giorni dopo l’arresto, la richiesta di liberazione dello studente. Al corteo del 17 febbraio del 2020, infatti, cinquemila persone erano scese in piazza per manifestare solidarietà e chiederne la scarcerazione. La petizione su change.org, lanciata l’8 febbraio 2020, che chiede al Governo di concedere la cittadinanza italiana a Zaki ‘per meriti speciali’, ha raggiunto le 269mila firme. Una delle petizioni più firmate della piattaforma. Ieri, inoltre, la rete di attivisti ‘Patrick libero’ ha condiviso un post su Facebook in cui si riportano le parole in arabo dello studente. E’ un audio registrato prima della detenzione, nel quale lo studente riflette sulla violenza di genere che pervade la società. Una voce che arriva da lontano, ma che ricorda la sua volontà di restare aggrappato alla vita e di continuare a immaginare un futuro diverso. Libertà di espressione significa anche questo.

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Ezzelino da Montepulico


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