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Firenze, Teatro Puccini: ecco il cartellone completo della Stagione 2022-2023

OBLIVION RHAPSODY 134 ©GiorgioMinisini
Oblivion Rhapsody (© Giorgio Minisini)

FIRENZE – Finalmente libero dalle restrizioni anti-covid, il Teatro Puccini di Firenze può presentare una stagione teatrale 2022-2023 (10 spettacoli in abbonamento completo e 9 in abbonamento a scelta) di prim’ordine, nella quale brillano alcuni nomi che non sfigurerebbero alla Pergola, come quello del grande Umberto Orsini o di Sergio Castellitto.

Non per nulla è allo studio con Fondazione Teatro della Toscana un progetto di partenariato finalizzato a promuovere e valorizzare reciprocamente le attività̀ che potranno essere realizzate in collaborazione attraverso un piano di comunicazione congiunto. Spiegano dalla direzione del Puccini: «Durante il lungo e difficile periodo di pandemia che ha visto tutto il settore dello spettacolo dal vivo soffrire enormemente, abbiamo sfruttato la chiusura per apportare delle migliorie al Teatro Puccini: l’installazione di un impianto di aria climatizzata e di un nuovo impianto acustico, la sostituzione delle poltrone di platea, il rialzamento delle ultime file di platea e la realizzazione del Laboratorio Puccini, una nuova sala da 96 posti. Abbiamo voluto estendere questa volontà di rinnovo anche alla programmazione del cartellone, cercando di percorrere e sperimentare nuove vie che ci hanno già regalato grandi soddisfazioni nella breve stagione 2022 (gennaio/maggio), durante la quale il Teatro Puccini ha accolto oltre ventimila spettatori. È nostra intenzione continuare a percorrere questa strada di rinnovo anche nella stagione teatrale 2022/2023, dando spazio quindi a giovani compagnie e alla drammaturgia contemporanea ma non dimenticando mai quanto d’interessante e originale offrano la satira e il teatro comico, da sempre cuore della programmazione del Teatro Puccini.

Spettacoli in abbonamento completo

Andrea Pennacchi inaugurerà la stagione teatrale con lo spettacolo Mio padre – appunti su una guerra civile, un monologo in cui l’attore padovano, molto noto e amato dal grande pubblico, racconta, con nostalgia e toccante ironia, il suo tentativo di ricostruire, a ritroso, l’esperienza vissuta da suo padre Valerio, partigiano, internato e sopravvissuto al campo di concentramento in Austria (28-29 ottobre). Silvio Orlando, vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista, porta in scena La vita davanti a sé di Romain Gary (dall’8 all’11 novembre). Seguirà quindi Umberto Orsini con Le memorie di Ivan Karamazov, dove si confronterà con la complessità del personaggio più controverso e tormentato dell’intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre (25 e 26 novembre). Dopo due decenni, Sergio Castellitto sarà di nuovo sul palco del Puccini con Zorro, lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini. L’attore romano è nei panni di un clochardche ripercorre la storia della sua vita e delle scelte che lo hanno portato a vivere sulla strada (14 e 15 gennaio). Seguirà quindi Costellazioni, un’opera teatrale di Nick Payne, portata al debutto a Londra nel 2012. Il dramma, che non segue una trama lineare, racconta la relazione tra Roland e Marianne, un apicoltore e una fisica (20-21-22 gennaio). Il Teatro Bellini di Napoli firma la produzione di Don Juan in Soho, ispirato al Don Giovanni di Molière in chiave contemporanea dove si raccontano le vicende di uno spregiudicato DJ, interpretato da Daniele Russo, un Don Giovanni contemporaneo, amorale e ambiguo, ma realmente autentico, che si muove tra le mille luci di Soho, il quartiere della trasgressione londinese (3-4-5 febbraio). Carrozzeria Orfeo ritorna al Puccini, dopo il grande successo di “Miracoli metropolitani” dello scorso anno, con Stupida Show!, un monologo di stand up comedy con Beatrice Schiros (16-17-18 gennaio). Pane o libertà è il nuovo spettacolo di Paolo Rossi che unisce stand up a commedia dell’arte e commedia greca (3 e 4 marzo). Arrivano poi al Puccini un testo inedito e un teatrante di razza come César Brie, regista e attore argentino di nascita, italiano di adozione, per raccontare un fatto di cronaca del passato, uno degli episodi più oscuri della storia italiana, Nel tempo che ci resta – elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (18 e 19 marzo). Infine, gli Oblivion andranno in scena con Oblivion Rhapsody, uno show per festeggiare l’anniversario dei primi dieci anni di tournée insieme (24 e 25 marzo).

Spettacoli in abbonamento a scelta

Oltre all’abbonamento completo, il Teatro Puccini propone anche un abbonamento a scelta e un abbonamento dedicato agli under 25 che comprendono alcuni spettacoli precedentemente elencati insieme ad altre interessanti proposte. Mario Perrotta concluderà la trilogia dedicata alla famiglia con lo spettacolo Dei figli (12 novembre). Giuseppe Cederna invece porta in scena Storia di un corpo di Daniel Pennac con la regia di Giorgio Gallione (30 novembre) mentre in questi giorni debutta al Festival dei due mondi di Spoleto Hýbris, il nuovo spettacolo di Flavia Mastrella e Antonio Rezza che sarà al Puccini il prossimo 27 gennaio. Lucia Calamaro ha scritto un testo teatrale per Isabella Ragonese Da lontano (chiusa sul rimpianto) che sarà in scena il 10 febbraio. Il 23 febbraio invece è in programma Omeophonie, uno spettacolo composto da otto monologhi scritti ed interpretati da Arianna Porcelli Safonov ed impreziositi dalle musiche di Renato Cantini e Michele Staino. La Compagnia Tiezzi-Lombardi, dopo “Antichi maestri” di Thomas Bernhard andato in scena lo scorso anno, propone un altro testo dello scrittore austriaco, Il soccombente (25 e 26 febbraio). Fanny & Alexander portano in scena Addio fantasmi, il romanzo di Nadia Terranova, finalista al Premio Strega 2019, mettendo al centro il rapporto tra due donne, una figlia e una madre, incarnate sul palco da due attrici d’eccezione, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi (2 marzo). Torna a grande richiesta lo spettacolo Contenuti Zero – Varietà, un viaggio nel magico mondo del ridicolo e dell’assurdo, un’esperienza di divertimento assoluto e spensierato tra rievocazioni storiche, invenzioni futuristiche e tripudi irrazionali, sketch comici, balletti, canzoni e musica live (14 aprile). Infine nel Laboratorio Puccini andrà in scena The Black’s Tale Tour di e con Licia Lanera, un work in progress continuo attraverso cui si ha la possibilità di allontanarsi dall’idea originale, per poi farvi ritorno: partendo da cinque fiabe classiche – La Sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La regina delle nevi e Cenerentola – spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria tipica del mondo dei bambini e presentate in tutta la verità della loro versione autentica, Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure (17 e 27 aprile).

A settembre invece verranno annunciati Per Grandi e Puccini, la rassegna di spettacoli perragazzi e famiglie, ed altri spettacoli serali che non sono compresi nei pacchetti abbonamento ma che andranno comunque ad ampliare la programmazione del Puccini. Sempre in autunno verrà comunicata la stagione del Laboratorio Puccini, il nuovo ridotto del Teatro Puccini inaugurato lo scorso marzo.

Stagione Teatrale 2022/2023 – spettacoli in abbonamento completo

Venerdì 28 e sabato 29 ottobre ore 21.00

Boxer Teatro e Patakin presentano ANDREA PENNACCHIMIO PADRE appunti su una guerra civile di Andrea Pennacchi, musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato

Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente e c’è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni ’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza.

Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose.

Da martedì 8 a venerdì 11 novembre ore 21.00

Il Cardellino srl presenta SILVIO ORLANDOLA VITA DAVANTI A Sé dal testo “La vie devant a soi” di Romain Gary (Emile Ajar), riduzione e regia Silvio Orlando con Ensamble dell’Orchestra Terra Madre

Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. Il mondo ci appare improvvisamente piccolo claustrofobico in deficit di ossigeno I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti. Se questo è il quadro quale funzione può e deve avere il teatro. Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Garay dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: «Bisogna voler bene».

Venerdì 25 e sabato 26 novembre ore 21.00

Compagnia Umberto Orsini presenta UMBERTO ORSINILE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV, drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti, dal romanzo di Fëdor M. Dostoevskij, regia Luca Micheletti

Un percorso all’interno dell’ultimo e forse più grande romanzo di Fjodor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, che Umberto Orsini affronta per la terza volta nella sua carriera d’attore come una vera e propria linea guida e “cavallo di battaglia”. Dopo il fortunato sceneggiato televisivo di Bolchi e La leggenda del grande inquisitore, questo “nuovo Karamazov” è per Orsini l’occasione di confrontarsi direttamente con la complessità del personaggio più controverso e tormentato dell’intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre; Ivan Karamazov, protagonista controverso e tormentato, colpevole e innocente insieme, ritorna a parlare, come un uomo ormai maturo che sente di non aver esaurito il suo compito, che sente il suo personaggio romanzesco troppo limitato per esprimere la complessità del suo pensiero e chiarire le esatte dinamiche dei “delitti” e dei castighi”… E così si confessa e cerca di raccontare la sua storia. Compila le sue memorie e tenta di fare luce sui propri sentimenti e sulla propria filosofia, provandosi a svelarne le implicazioni criminali in un vero e proprio thriller psicologico e morale il cui più alto vertice resta l’immaginario poema di Ivan che narra del confronto metaforico tra un Cristo ritornato sulla terra e un vecchio inquisitore che crede che Egli si meriti il rogo. Nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e nell’avvicendarsi degli stati psicologici d’un personaggio “amletico” e imprendibile, Umberto Orsini è il grande protagonista d’un inedito viaggio nell’umana coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni (la morte del padre, l’esasperato vitalismo, l’incontro con il diavolo…) precipitando Ivan Karamazov nel suo personale “sottosuolo” dal quale egli compone delle allucinate eppure lucidissime memorie, quarant’anni dopo le vicende del romanzo di Dostoevskij. L’attore, accompagnato da una musica in stringente e fervido dialogo emotivo con le parole ch’egli pronuncia, dà luogo ad una straziata e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi, a metà tra la finzione letteraria e il “pirandelliano” dissidio con un personaggio in cui ritrova le espressioni più oscure del proprio “io”.

Sabato 14 gennaio ore 21.00 e domenica 15 gennaio ore 16.45

Prima International Company presenta SERGIO CASTELLITTO racconta ZORRO un eremita sul marciapiede di Margaret Mazzantini regia Sergio Castellitto

Uno spettacolo interpretato da Sergio Castellitto, un vagabondo che ripercorre la storia della sua vita e delle scelte che lo hanno portato a vivere sulla strada e nel mentre riflette sul significato della vita. Un uomo ai margini della società capace di vedere la realtà osservando la vita delle persone “normali”. Capace di restituire attraverso una sorta di “filosofare” allegro e indefesso il “sale della vita”, la complessità e l’imprevedibilità dell’esistenza. Uno spettacolo tragicomico ed emozionante.

Da venerdì 20 a domenica 22 gennaio ore 21.00 (domenica ore 16.45)

Teatro Franco Parenti/ TPE – Teatro Piemonte Europa presenta COSTELLAZIONI di Nick Payne, traduzione Matteo Colombo, regia Raphael Tobia Vogel, con Elena Lietti e Pietro Micci

Una drammaturgia unica e travolgente, una storia d’amore raccontata con le leggi della fisica. In scena, tutte le possibili infinite fasi di una relazione: una danza giocata in frammenti di tempo per raccontare conoscenza, seduzione, matrimonio, tradimento, malattia. Ciò che facciamo o non facciamo potrebbe essere fatto o non fatto allo stesso modo o in modo diverso in infiniti universi paralleli. Così dice la “Teoria delle stringhe”. È partendo da questo assunto che Nick Payne, drammaturgo inglese, indaga il sentimento umano per eccellenza, l’Amore. Su una drammaturgia aperta, infinita come le possibilità del caso, il giovane regista Raphael Tobia Vogel (Per Strada, Buon anno, ragazzi, Marjorie Prime, Mutuo Soccorso) scava a fondo nei personaggi e confeziona uno spettacolo che regala sensazioni profonde.

Da venerdì 3 a domenica 5 febbraio ore 21.00 (domenica ore 16.45)

Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini presenta DON JUAN IN SOHO di Patrick Marber ispirato al Don Giovanni di Molière, con Federica Altamura, Joele Anastasi, Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Claudio Benegas, Claudia D’Avanzo, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Daniele Russo, Arianna Sorrentino, Enrico Sortino

Gabriele Russo firma l’allestimento di Don Juan in Soho, la commedia in cui Patrick Marber (candidato all’Oscar per la sceneggiatura di Closer), partendo dal Don Giovanni di Moliere, racconta le vicende dello spregiudicato DJ, (interpretato da Daniele Russo) un Don Giovanni contemporaneo, antieroe fascinoso, amorale e ambiguo, ma al tempo stesso sfacciatamente autentico, che si muove tra le mille luci di Soho, il quartiere della trasgressione londinese. Intorno a lui, ruotano un caleidoscopio di tipi umani: l’escort, l’arrivista, la radical chic e una Elvira attivista ecologista, impegnata nella difesa di un ecosistema sostenibile, che il regista immagina come una Carola Rakete dei nostri giorni. Gabriele Russo, a proposito della scelta del testo ci racconta “Dopo sedici mesi di chiusura, la scelta non può non essere condizionata dal vissuto dell’ultimo anno e mezzo e dalle riflessioni sulla funzione del teatro che ne sono conseguite: edonismo, narcisismo, necessità di godere a ogni costo, desiderio di desiderio… Don Giovanni è un emblema di ciò che è inaccettabile, c’è però una radicalità nuova nel suo personaggio: quella di non recitare un ruolo, ma di esserlo. Allo stesso modo diventano radicali e corrispondenti al presente le domande che porta con sé questo specifico modo di agire: pur di sopravvivere e mantenere un’apparenza di vita immutata rispetto al passato, fino a che punto sono disposto a sacrificare le mie libertà?”. È a partire, dunque, da un tema universale che saliremo insieme a un cast composto da 11 straordinari attori sulla giostra della vita di questo Don Juan contemporaneo, tradotta scenicamente da Roberto Crea in un grande rettangolo girevole.

Da giovedì 16 a sabato 18 febbraio ore 21.00

Carrozzeria Orfeo presenta BEATRICE SCHIROS in STUPIDA SHOW! Capitolo 1 – Cattivi pensieri drammaturgia Gabriele Di Luca, regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, coprodotto da Carrozzeria Orfeo, La Corte Ospitale, Accademia Perduta – Romagna Teatri, Fondazione Campania dei Festival

Dopo Miracoli Metropolitani, Carrozzeria Orfeo debutta con Stupida Show! (Capitolo 1 – Cattivi pensieri), un monologo di stand up comedy scritto da Gabriele Di Luca che ne firma la regia insieme a Massimiliano Setti. In scena Beatrice Schiros, protagonista dei grandi successi di Carrozzeria Orfeo, una delle artiste più acclamate del teatro italiano, dotata di una comicità imprevedibile e irriverente, prototipo della donna determinata e senza peli sulla lingua, dell’artista che si è fatta da sola e che da sempre è in grado di mettere all’angolo anche gli uomini più tenaci… In Stupida Show! sarà una cinquantenne sola e in guerra con la vita, alle prese con un corpo in declino, un’affettività traballante e sogni irrealizzabili ma in grado di trasfor­mare le sue ferite e i fallimenti in una comicità travolgente spinta verso l’inconfessabile dove il destinatario del suo dialettico atto terroristico sarà il suo primo avversario natu­rale: l’amore.

Venerdì 3 e sabato 4 marzo ore 21.00

A.GI.DI. presenta PAOLO ROSSI in PANE O LIBERTÀ. Per un futuro immenso repertorio di Paolo Rossi, musiche dal vivo Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari e Stefano Bembi

Pane o libertà è il nuovo spettacolo di Paolo Rossi che unisce stand up a commedia dell’arte e commedia greca. “Il titolo Pane o libertà l’ho ripreso da un libro, ma non vi dico qual è. Lo trovo molto emblematico: si impone la scelta tra mangiare, vivere o avere la libertà” spiega Rossi. “Ma oggi le parole ‘pane’ e ‘libertà’ hanno lo stesso significato di quando quel libro mi capitò tra le mani? Il pane ha lo stesso sapore di quei tempi? e oggi uno è libero di gridare ‘Abbasso la libertà’?”. Il progetto intrapreso da Rossi comprende un tipo di azione teatrale ad alta valenza sociale. Agile, dirompente, sfuggente alle definizioni di genere e duttile nell’allestimento scenico, Pane o libertà ha le caratteristiche di un evento più che di una rappresentazione e si adatta a qualunque luogo voglia ospitare la ‘non replica’, addirittura il teatro propriamente detto. Lo spettacolo mescola la figura del primo Arlecchino, quello che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’aldilà, a quella che fu poi una delle sue evoluzioni come intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al cabaret. Un teatro d’emergenza? Delirio organizzato? Serata illegale? Teatro di rianimazione? Comunque un teatro di domande.

sabato 18 marzo ore 21.00 e domenica 19 marzo ore 16.45

Campo Teatrale/Teatro dell’Elfo presenta NEL TEMPO CHE CI RESTA Elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, testo e regia César Brie, con César Brie, Marco Colombo Bolla, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile

“Un cantiere abbandonato a Villagrazia, il luogo dal quale partì Paolo Borsellino per andare incontro alla morte. In questo cantiere un uomo fa rotolare per terra delle arance. Tra le lamiere appaiono quattro figure che il profumo delle arance ha tolto dalle ombre. Si chiedono dove sono, quale è la terra in cui si trovano. Si riconoscono. Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha lanciato le arance si presenta. É Tommaso Buscetta, il pentito di mafia. Le anime delle due coppie e del pentito si raccontano in questo cantiere abbandonato. Ricordano, denunciano, si interrogano, in un amaro viaggio attraverso quello che è successo prima e dopo la loro morte. La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere.” César Brie

Venerdì 24 e sabato 25 marzo ore 21.00

A.GI.DI. presenta OBLIVION in OBLIVION RHAPSODY, uno spettacolo di e con gli Oblivion: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, scene Lorenza Gioberti – costumi Elisabetta Menziani – luci Aldo Mantovani, regia Giorgio Gallione

Uno show per festeggiare l’anniversario dei primi dieci anni di tournée insieme: OBLIVION RHAPSODY è la summa dell’universo Oblivion come non l’avete mai visto né sentito prima d’ora. In piena crisi di mezza età i cinque rigorosi cialtroni sfidano sé stessi con un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Uno spettacolo che toglie tutti i paracadute per arrivare all’essenza dell’idiozia: cinque voci, una chitarra, un cazzotto e miliardi di parole, suoni e note scomposti e ricomposti a prendere nuova vita. Per la prima volta gli Oblivion saliranno sul palco nudi e crudi per distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri. OBLIVION RHAPSODY è un gigantesco bigino delle performance più amate e imitate che parte dalle famose parodie dei classici della letteratura, passando per la dissacrazione della musica a colpi di risate, un viaggio lisergico che ripercorre anni di raffinate e folli sperimentazioni, senza soluzione di continuità, in lungo e in largo, di palo in frasca. Tutto il meglio (e il peggio), quello che non ricordavate, quello che amate di più e quello che non avete mai visto, in un viaggio allucinato e visionario che collega mondi mai avvicinati prima d’ora. Preparatevi a questa incredibile esperienza dal vivo: sarà un anniversario memorabile, un’indigestione senza limiti e senza senso, una Oblivionata all’ennesima potenza alla fine della quale l’unico bis che chiederete sarà una Citrosodina.

ABBONAMENTO COMPLETO € 150,00 escluse commissioni di vendita

Stagione Teatrale 2022/2023 spettacoli in abbonamento a scelta

Sabato 12 novembre ore 21.00
Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Sipario Toscana Onlus, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, Permàr presentano MARIO PERROTTA in DEI FIGLI, terzo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli, uno spettacolo di Mario Perrotta, consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati e con Luigi Bignone, Dalila Cozzolino, Matteo Ippolito, Mario Perrotta e – in video – Arturo Cirillo, Alessandro Mor Marta Pizzigallo, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano e – in audio – Saverio La Ruina, Marica Nicolai, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano

Dei figli conclude la trilogia In nome del padre, della madre, dei figli, provando a ragionare su quella strana generazione allargata di “giovani” tra i 18 e i 45 anni che non ha intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Non tutti, per fortuna, e non in ogni parte del mondo. Ma in Italia sì, e sono tanti. “Una casa che è limbo, che è purgatorio, per chiunque vi passi ad abitare. Vite in transito che sostano il tempo necessario – un giorno o anche una vita – pagano un affitto irrisorio e in nero e questo li lascia liberi di scegliere quanto stare, quando andare. Solo uno sosta lì da sempre: Gaetano, il titolare dell’affitto. Al momento, le vite in casa sono quattro. Vediamo tutti gli ambienti come se i muri fossero trasparenti. La casa è fluida, come le vite che vi abitano. Le uniche certezze sono quattro monitor di design, bianchi, come enormi smartphone. Su ognuno di essi stanziano, incombenti, le famiglie di origine degli abitanti: genitori, sorelle, cugini… 13 personaggi per un intreccio amaramente comico, un avvitamento senza fine di esistenze a rischio, imbrigliate come sono nel riflettere su se stesse.” Mario Perrotta

Mercoledì 30 novembre ore 21.00
Produzioni Fuorivia e A.GI.DI. presentano GIUSEPPE CEDERNA in STORIA DI UN CORPO di Daniel Pennac, adattamento Giorgio Gallione, scene Marcello Chiarenza, luci Andrea Violato, elaborazioni musicali Paolo Silvestri, regia Giorgio Gallione

Storia di un corpo è il viaggio di una vita, uno straordinario percorso dentro un’esistenza. Un tenero e sorprendente regalo post mortem, in forma di diario, che un padre fa alla figlia adorata. Una confessione e insieme un’analisi, fisica ed emozionale, che il nostro io narrante ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Una narrazione fluviale dove, attraverso le sue scoperte e le sue mutazioni, il corpo del protagonista prende progressivamente la scena, accompagnandoci in un mondo che si svela attraverso i sensi, diremmo quasi l’epidermide: la voce anaffettiva della madre, gli abbracci silenziosi del padre, l’odore accogliente dell’amata tata, il dolore bruciante di una ferita, il sapore dei baci della donna amata. Pagine e pagine di un diario intimo dove, raccontando di muscoli felici, di orgasmi potenti, di denti che fanno male o di meravigliose avventure tra sonno e veglia si narra una vicenda unica ed insieme universale: lo sviluppo, la crescita e la rovina della sola esperienza che ci fa davvero tutti uguali, quella di noi grandiosi e vulnerabili esseri umani. E il fatto che questo avvenga attraverso la scrittura e la narrazione (l’uomo è la sola creatura narrante) dà la possibilità a Pennac di accompagnarci alla scoperta di quel giardino segreto che è il nostro corpo, di un organismo che è insieme memoria, testimonianza e lascito. Pennac racconta della sanguinolenta battaglia contro un polipo nasale o della paralizzante scoperta del corpo femminile, dell’”infamia” della masturbazione o del miracolo della nascita, della tirannia delle flatulenze o della tragedia della morte sempre e continuamente tra sorpresa e sorriso, tra fatalità e miracolo, grandezze e miseria. E qui la “voce” di Pennac si fa grande teatro, smette di essere libro e si trasforma in epica narrazione orale dove il diario di un corpo diventa una storia “che merita di essere raccontata”.

Venerdì 27 gennaio ore 21.00

RezzaMastrella e Coop. La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello presentano ANTONIO REZZA in HÝBRIS di e con Flavia Mastrella e Antonio Rezza, e con Ivan Bellavista, Enzo Di Norscia, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Maria Grazia Sughi, Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli, (mai) scritto da Antonio Rezza, habitat Flavia Mastrella

RezzaMastrella presentano il loro ultimo lavoro HỲBRIS. «Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? La porta…perché́ solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore».

Venerdì 10 febbraio ore 21.00

Infinito Produzioni srl – Argot Produzioni – Riccione Teatro presentano ISABELLA RAGONESE in DA LONTANO (CHIUSA SUL RIMPIANTO), scritto e diretto da Lucia Calamaro con la partecipazione di Emilia Verginelli

Quanti di noi, da piccoli, hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può. Tra le desiderata incompiute che abitano un’esistenza, ogni tanto (fra le impossibili) fa capolino quella di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini. Avere i mezzi, gli strumenti per farlo per dargli l’ascolto dovuto ed aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile. Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva alla bene e meglio attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori. Avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità. Intuivamo, non sapevamo, sospettavamo, non sapendo che fare. Allora ho immaginato un luogo, piccolo, tra un fantomatico “di qua” e “di là” in cui questo fatto, questa parola che sia “evento”, che curi, possa accadere, per un po’. Da Lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina. Lucia Calamaro

Giovedì 23 febbraio ore 21.00

ARIANNA PORCELLI SAFONOV in OMEOPHONIE (OMEOFONÌE) Favole omeopatiche per adulti di Arianna Porcelli Safonov, musiche dal vivo di Michele Staino, Renato Cantini

Otto favole desiderose di curare dalla decadenza contemporanea. Otto microcosmi ricchi di sensazioni che più umane non si può. Otto gabinetti delle meraviglie, otto piccole storie che disegnano caratteri quotidiani potenti e psicotici: l’ossessione per l’approvazione altrui di All that Jazz, la cattiveria sfrontata con cui la società si accanisce contro gli studenti preparandoli al supplizio sempiterno che spetta ai creativi di tutto il mondo di Così muore un giovane designer. E poi il culto morboso che ancora oggi accompagna i defunti nelle provincie italiane celebrato da Benito e il gusto per le esequie, l’amara rivelazione che si venga pagati col niente di La nuova moneta, il gusto al fiele dell’opportunismo in amore di Furesta, la telecronaca di un atto criminale bulimico di Strabel e la sinfonia consolatoria per tutti gli adulti che, come Richi si trovano ogni giorno a dover combattere eroicamente contro i bambini, perdendo miseramente. Otto sfoghi quotidiani scritti ed interpretati da Arianna Porcelli Safonov, impreziositi dalle musiche di Renato Cantini e Michele Staino. Come tanto tempo fa, quando le fiabe venivano cantate e le streghe bruciate, Omeophonie è un piccolo scrigno consegnato a chi ascolta, un forziere musicale denso di voci e di pulsioni febbricitanti, di cinismi e morali profonde che oggi suonano come ingiurie alla modernità ma che un tempo, alla fine delle fiabe insegnavano qualcosa di grande ed imperituro. La morale torna ad insegnare facendo ridere e così si dimostra curativa. Come le fiabe. Come il Jazz.

Sabato 25 febbraio ore 21.00 e domenica 26 febbraio ore 16.45

Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival / Compagnia Lombardi-Tiezzi/Associazione Teatrale Pistoiese presentano MARTINO D’AMICO, FRANCESCA GABUCCI, SANDRO LOMBARDI in IL SOCCOMBENTE di Thomas Bernhard, traduzione Renata Colorni, riduzione Ruggero Cappuccio, regia Federico Tiezzi

Primo capitolo di un’ideale “trilogia sulle arti” che Bernhard scrive tra il 1983 e il 1985, Il soccombente è una riflessione sul mistero della musica e della genialità. Seguirono A colpi d’ascia (1984), incentrato sull’arte drammatica, e Antichi Maestri (1985), dedicato alla pittura. La vicenda si svolge a Salisburgo, quando tre promettenti pianisti decidono di seguire il corso di Vladimir Horowitz. Uno di questi giovani è Glenn Gould, virtuoso inarrivabile del pianoforte. Ed è proprio la schiacciante superiorità di Gould a segnare la vita di un altro dei giovani, Wertheimer. Annientato dalla magistrale esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach, fatta da Gould, il giovane soccombe alla consapevolezza che non potrà mai eguagliare il talento dell’amico.

Giovedì 2 marzo ore 21.00

Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni in coproduzione con Ravenna Festival, E Production / Fanny & Alexander, Progetto Goldstein, Argot Produzioni presentano FANNY & ALEXANDER, ANNA BONAIUTO, VALENTINA CERVI in ADDIO FANTASMI, ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis, drammaturgia Chiara Lagani, regia, scene e luci Luigi De Angelis, musiche e sound design Emanuele Wiltshc Barberio, costumi Chiara Lagani

Addio fantasmi è la storia di una donna, Ida Laquidara, alle prese con il vuoto di un’assenza: il padre, un giorno, quando lei era bambina, è uscito di casa per non tornare più. Molti anni dopo Ida, che ora vive a Roma, viene richiamata all’improvviso dalla madre a Messina, la sua città natale: la donna deve ristrutturare la casa di famiglia, che vuole mettere in vendita, e ha bisogno del suo aiuto.

Quel viaggio riporterà in vita tutti i suoi fantasmi, in un crescendo di inquietudini alimentate dal rapporto irrisolto con la madre. Dopo L’Amica geniale, Fanny & Alexander porta in scena il romanzo di Nadia Terranova, finalista al Premio Strega 2019, mettendo al centro il rapporto tra due donne, una figlia e una madre, incarnate sul palco da due attrici d’eccezione, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi.

Venerdì 14 aprile ore 21.00

CONTENUTI ZERO VARIETÀ

scritto da Andrea Delfino, Tano Mongelli, Giuseppe Scoditti e Valentina Cardinali, Carlo Amleto Giammusso, Giulia Vecchio, Lorenzo Attanasio e Bruno Sassi, con Valentina Cardinali, Andrea Delfino, Carlo Amleto Giammusso, Tano Mongelli, Giuseppe Scoditti, Giulia Vecchio, Lorenzo Attanasio e Bruno Bassi, canzoni di Tano Mongelli suonate da Tano e l’Ora d’Aria, regia Pablo Solari

Sei comici e una band attraversano i deliri della storia e del mondo trasformandoli in sketch e canzoni satiriche. Contenuti Zero è un viaggio vertiginoso nel mondo del ridicolo e dell’assurdo, tra rievocazioni storiche, invenzioni futuristiche e tripudi irrazionali. La struttura è quella del grande varietà di un tempo, nell’avvicendarsi di sketch, monologhi e numeri musicali ma lo spirito è figlio dei tempi che corrono, tempi bui sui quali Contenuti Zero intendere accendere le scintillanti e aspre luci del varietà.

Lunedì 17 e giovedì 27 aprile ore 21.30 <<< Laboratorio Puccini >>>

Compagnia Licia Lanera in co-produzione CO&MA Soc. Coop. Costing & Management presenta LICIA LANERA in THE BLACK’S TALE TOUR di Licia Lanera e con Qzerty

Il progetto THE BLACK’S TALES TOUR è nato dalla necessità di sperimentare il rapporto che si instaura tra voce, musica e gesto e del processo evolutivo che naturalmente ne consegue. Lo spettacolo rappresenta, infatti, un work-in-progress continuo attraverso cui si ha la possibilità di allontanarsi dall’idea originale, per poi farvi ritorno. Le fiabe sono l’archetipo, il pre-visto, il pre-detto; sono la letteratura genuina dei più profondi sentimenti umani; sono sempre vive e parlano dell’uomo di ieri, di oggi e di tutti i domani possibili. Partendo da cinque fiabe classiche – la Sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La regina delle nevi e Cenerentola – spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria tipica del mondo dei bambini e presentate in tutta la verità della loro versione autentica, Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure.

THE BLACK’S TALES TOUR è uno spettacolo in cui le icone delle fiabe piano piano si sgretolano, fino a diventare la realtà stessa, la più feroce, la più fallimentare. È una specie di horror che vuole far paura per esorcizzare la paura stessa: quella di chi scrive, quella di chi vive. A completare lo spettacolo, infine, la presenza della musica originale, realizzata grazie alla collaborazione con il musicista pugliese Tommaso Qzerty Danisi, che ipnotizza lo spettatore accompagnandolo, per tutta la durata della performance, in una dimensione a metà tra l’onirico e il reale.

ABBONAMENTO A SCELTA 7 spettacoli

Sette spettacoli a scelta tra quelli con dicitura Abbonamento Completo e quelli con dicitura Abbonamento a scelta (esclusi gli spettacoli di Umberto Orsini, Sergio Castellitto, Arianna Porcelli Safonov, Oblivion e Lucia Lanera).

Intero € 119,00 (escluse commissioni di vendita)

ABBONAMENTO UNDER 25 ANNI 5 spettacoli

Cinque spettacoli a scelta tra Costellazioni, Antonio Rezza, Don Juan in Soho, Beatrice Schiros, Arianna Porcelli Safonov, Oblivion, Contenuti Zero Varietà e Licia Lanera.

Intero € 60,00 (escluse commissioni di vendita)

Dal 16 al 23 giugno sarà possibile rinnovare l’abbonamento mentre i nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 27 giugno fino al 2 luglio solo presso la biglietteria del Teatro Puccini e dal 4 luglio in poi in tutti i punti vendita del circuito Box Office Toscana e online su www.teatropuccini.it.

> Rinnovo abbonamenti solo presso la biglietteria del Teatro dal 16 al 23 giugno

da giovedì 16 a sabato 18 giugno e da lunedì 20 a giovedì 23 giugno dalle ore 16:00 alle 19:00 in alternativa scrivere a biglietteria@teatropuccini.it

> Acquisto nuovo abbonamento – presso la biglietteria del Teatro Puccini solo da lunedì 27 giugno a sabato 2 luglio dalle ore 16.00 alle ore 19.00;

– presso i punti vendita del circuito regionale Box Office e online su www.teatropuccini.it a partire da lunedì 4 luglio.

INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

Teatro Puccini Via delle Cascine 41 – 50144 Firenze www.teatropuccini.itinfo@teatropuccini.itwww.facebook.com/teatro.puccini

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