Zelensky chiede missili all’Italia: i militari sono pronti, ma dovrà decidere la Meloni


ROMA – Dopo aver fatto i rallegramenti di prammatica al nuovo governo, augurandosi che l’Italia continui la collaborazione con l’Ucraina, come promesso da Meloni, Zelensky richiede anche al nostro Paese la fornitura di sistemi missilistici da difesa.
Il nuovo governo dovrà esaminare richieste, finora non rivolte al vecchio esecutivo, visto che nelle prime 5 spedizioni di armi, approvate da Draghi, non erano previsti sistemi missilistici.
Spada è il nome dei sistemi contraerei made in Italy che il presidente Zelensky avrebbe chiesto di ricevere con urgenza. Una batteria verrà consegnata presto dalla Spagna, ma, secondo fonti Nato, mercoledì scorso anche l’Italia nel vertice di Ramstein si sarebbe detta pronta a fornire questo sistema a Kiev. Anticipando le decisioni del nuovo governo prima ancora che nascesse.
Repubblica rivela che nella base del Secondo Stormo a Rivolto (Udine) sono già cominciate le verifiche sulle condizioni dei sistemi terra-aria. denominati Spada, immagazzinati in grandi hangar. Si tratta di una decisione squisitamente politica, perché la cessione degli Spada non rappresenterebbe un problema per la nostra Difesa. In Italia – come in Spagna – lo Spada è stato tolto dal servizio attivo da pochi mesi: ci sono decine di batterie disponibili. Le centrali radar, gli apparati guida e i lanciatori sono tutti efficienti, mentre i missili Aspide, compresi nel sistema, sarebbero “scaduti”: dopo un certo numero di anni il propellente – la sostanza chimica che alimenta i motori degli ordigni – deve essere sostituito.
Una revisione abbastanza semplice, che i militari di Madrid hanno già cominciato a svolgere. E che da noi potrebbe partire soltanto dopo l’approvazione del Sesto Decreto Armi all’Ucraina. I missili Aspide hanno almeno vent’anni sulle spalle e nascono da un progetto italiano del 1977 che ha avuto un ottimo successo di esportazioni: ne sono stati costruiti oltre cinquemila e prima di Tienamen venne acquistato persino dalla Cina. L’Aspide è ritenuto veloce, preciso – nelle esercitazioni ha intercettato il 97 per cento dei bersagli -, con una manovrabilità che gli permette di abbattere aerei e droni di grandi dimensioni.
Roma e Parigi starebbero studiando, nel frattempo, di dotare l’Ucraina di apparati più moderni e potenti, tipo i missili Samp-T che costituiscono il sistema più evoluto esistente in Europa, frutto di un progetto italo-francese, in grado di colpire anche a cento chilometri di distanza. I Samp-T sono apparati molto costosi, acquistati in pochissimi esemplari – dieci batterie in Francia, solo cinque per proteggere tutta l’Italia – e l’addestramento del personale ucraino richiederebbe tempi lunghi. Ma una sola batteria basterebbe per rendere sicura una metropoli contro gli attacchi di aerei, droni e persino missili balistici. La decisione sarà presa dal prossimo esecutivo, in accordo con i partner Ue.
