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E’ morto Nico Fidenco: il cantautore del granello di sabbia. Aveva 89 anni

Fidenco
Nico Fidenco ANSA/ GIULIA PELOSI

ROMA – “Ti voglio cullare, cullare/posandoti su un’onda del mare, del mare/legandoti a un granello di sabbia così tu/nella nebbia più fuggir non potrai/e accanto a me tu resterai…”.

Chissà quanti anziani hanno affidato le loro pene d’amore alle parole di questa canzone, ritenuto il primo tormentone estivo della storia della musica italiana, il cui autore Nico Fidenco è morto sabato a Roma a 89 anni.

“Legata a un granello di sabbia” del 1961, pur essendo stata rifiutata a Sanremo, fu il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute e toccare il milione e mezzo e rimase per 14 settimane in vetta alla hit parade.

Il cantautore, all’anagrafe Domenico Colarossi, era nato a Roma nel 1933 e fin dai primissimi anni ’60 fece parte della scuderia della Rca Italiana a Roma come autore. Ma anche la sua voce piacque subito e fece decollare la sua lunga ed eclettica carriera. Se infatti sono arcinoti i suoi grandissimi successi degli anni ’60 (“Con te sulla spiaggia”, seconda classificata a Un disco per l’estate 1964), “Se mi perderai”, “Come nasce un amore”, “A casa di Irene”, “La voglia di ballare”, finalista a Un disco per l’estate 1965, “Goccia di Mare”, “Non è vero”, “Tutta la gente”) enorme è stato anche il suo contributo con brani in inglese e in italiano alle colonne sonore di grandi film di successo.

Uno su tutti “What a Sky” (reinciso in italiano “Su nel cielo” per le tantissime richieste) dal film di Francesco Maselli “I delfini”. Ma in seguito arrivano anche anche “Just that same old line” (dal film La ragazza con la valigia con Claudia Cardinale), “Il mondo di Suzie Wong” dal film omonimo con William Holden, “Exodus” dalla pellicola con Paul Newman, “Moon River” da “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn, “L’uomo che non sapeva amare” dal film omonimo con George Peppard.

Passato alla Parade partecipò anche al Festival di Sanremo nel 1967, quello della tragica scomparsa di Luigi Tenco, con la canzone ‘Ma piano (per non svegliarti)’ di Gianni Meccia in coppia con Cher.

Tornò poi alle colonne sonore spaziando dallo spaghetti-western (“All’ombra di una colt”, “Per il gusto di uccidere”) all’horror (“Zombi Holocaust” del 1980) fino alla serie “Emanuelle”. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 incise l’album ‘La mia estate con Cinzia’ ma fu autore e voce di moltissime sigle dei cartoni animati giapponesi: da Jenny la tennista a Sam ragazzo del West, da Bem il mostro umano a Hela Supergirl e Cyborg, i nove supermagnifici. Con quella amatissima di ‘Don Chuck Castoro’ riuscì a vendere quattrocentomila copie.

Dal 1984 al 1994 fondò I Super 4 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia, gruppo che riproponeva i successi del quartetto riarrangiati in chiave moderna. L’ultima esibizione dal vivo è nel 2007 a Lucca Comics & Games.

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