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Euro 2032: Italia e Turchia insieme. Gravina: “Un ponte fra culture millenarie”. E Firenze avrà i soldi per il Franchi

L’Italia campione d’Europa a Wembley Twitter Nazionale Italiana

Avevo 12 anni (1962) e conobbi il mio primo calciatore turco: si chiamava Can Bartù. Giocava nella Fiorentina al fianco di Hamrin, Sarti, Dell’Angelo, Marchesi e Petris. Credevo venisse da Marte. Invece aveva giocato nel Fenerbahçe di Istanbul. Poi studiai la caduta di Costantinopoli e Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna… Oggi credo davvero che l’idea di Gravina di presentare all’Uefa la candidatura di Italia e Turchia per gli europei del 2032 sia buona e, soprattutto, lungimirante. Aggiungo un elemento importante: Firenze potrà avere i soldi (mancano i 55 milioni negati dal Pnrr) per completare il restyling del Franchi. Non credo che Erdogan abbia obiezioni.

Gravina, con pragmatismo, ha spiegato: “Unire le forze ed evitare di perdere il treno di Euro 2032. Da avversarie ad alleate, Turchia e Italia si mettono insieme e presentano ufficialmente all’Uefa una candidatura congiunta per ospitare la rassegna continentale. Roma e Istanbul, due città d’arte con millenni di storia – e storie – alle loro spalle, diventano così gli estremi di un ponte tra due culture diverse, con il calcio come anello di congiunzione”

Per l’ufficialità bisognerà attendere l’ok dell’Uefa, che si riunirà il prossimo 10 ottobre a Nyon in un Comitato Esecutivo in cui verrà anche designata la sede degli Europei del 2028, che a meno di clamorose sorprese dovrebbero essere assegnati ad Irlanda e Regno Unito. Un altro tandem vincente, sulla falsariga del Mondiale 2026 che la Fifa ha già consegnato a Messico, Usa e Canada, per tornei sempre più extralarge non solo in termini di squadre partecipanti.

La nuova linea adottata negli ultimi vent’anni, a cominciare da Euro 2000 disputato in Belgio e Olanda, dimostra “che la condivisione di eventi di tale portata rappresenta, da un lato, una via per il coinvolgimento diretto di un numero più elevato di appassionati e, dall’altro, la ricerca di una progettualità ancora più efficiente e sostenibile”, ha sottolineato la Figc in una nota.

Da Nyon al momento precisano che l’Uefa “lavorerà con Figc e Tff per garantire che la documentazione da presentare per la loro candidatura congiunta sia conforme ai requisiti”. Qualora non ci fossero problemi, a ottobre verrà dato il via libera al progetto, anche perché Turchia e Italia si presentavano come uniche candidate ad ospitare la manifestazione del 2032.

Le sedi designate e gli orari delle partite verranno invece stabiliti in un secondo momento, perché rispetto al dossier presentato dalla Federcalcio lo scorso aprile bisognerebbe scendere dai dieci stadi previsti (Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, appunto Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari) a cinque o sei, alla luce di una “suddivisione su base paritaria nel rispetto dell’autonomia delle reciproche competenze” proposta dalle due federazioni.

“Siamo di fronte ad una svolta storica che ha come obiettivo la valorizzazione del calcio continentale – ha detto ancora il presidente della Figc Gabriele Gravina – Il progetto, oltre ad avvicinare due realtà consolidate nel panorama calcistico europeo, esalta i valori di amicizia e cooperazione, coinvolgendo due mondi contraddistinti da profonde radici storiche, due culture che, nel corso dei millenni, si sono reciprocamente contaminate influenzando in maniera sostanziale la storia dell’Europa mediterranea. Il calcio vuole essere un ponte ideale per la condivisione delle passioni e delle emozioni legate allo sport”.L’Italia, che – Europeo itinerante a parte – non ospita una manifestazione calcistica internazionale dai Mondiali del 1990, si trova davanti a una occasione ghiotta per poter riammodernare (o costruire ex novo) qualcuno dei propri stadi, mentre per la Turchia, che spesso nel corso degli anni si è candidata senza successo, quella di Euro 2032 sarebbe un’ottima vetrina e un modo per avvicinarsi al Vecchio Continente anche a livello geopolitico. Starà alla validità del dossier congiunto smentire le perplessità relative alle implicazioni politiche e la distanza geografica tra i due paesi”.

Bene. Aspettiamo con fiducia. E se Euro 2032 sarà davvero assegnato a Italia e Turchia, con partite a Firenze, proporrò di ricordare il “mio” Can Bartù. Che giocò in viola anche una finale di Coppa delle Coppe.

Can Bartù, Euro 2032, Italia, Stadio Franchi, Turchia


Sandro Bennucci

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