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Graziella Taffuri

A 50 anni ricomincia la vita: ecco i vincitori dei premi artistici «50&Più»

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BAVENO (Vb) – Si è conclusa domenica 6 luglio la 32ª edizione del concorso «50&Più» per la prosa, poesia, pittura e fotografia svoltasi quest’anno sul Lago Maggiore, a Baveno, l’antica cittadina di fronte alle incantevoli isole Borromee. Un nutrito gruppo di finalisti, arrivati da ogni parte d’Italia, ha trascorso la settimana dal 1 al 7 luglio – presso il Grand Hotel Dino del gruppo Zacchera Hotels – impegnato in laboratori, workshop e interessanti escursioni nei dintorni.

Graziella Taffuri
Graziella Taffuri

L’Associazione «50&Più», che conta oltre 330.000 iscritti e circa 1000 punti operativi in Italia, dedica dal 1974 una grande attenzione agli ultra cinquantenni per promuoverne il ruolo sociale e a tal fine organizza eventi anche all’estero, manifestazioni culturali, sportive e ricreative. Numerosi gli artisti provenienti da Firenze e dalla Toscana che hanno meritato i riconoscimenti nelle diverse discipline, secondo il giudizio della giuria composta dal pittore Giulio Rigoni, dal saggista Renato Minore, dal fotografo Lina Pallotta, dal poeta Elio Pecora e da Duccio Trombadori critico d’arte. Tra gli altri ha ricevuto la farfalla d’argento anche Graziella Taffuri, viterbese ma ormai fiorentina di adozione e collaboratrice di Firenze Post, per la poesia «La coscienza» scritta nel dialetto della città d’origine, VIterbo. Auguri a tutti i vincitori.

Questo l’elenco completo dei vincitori per le varie categorie.

1)vincitori farfalle e libellule per la prosa e la poesia

2)vincitori e menzioni farfalle e libellule per pittura e foto

Ecco la poesia di Graziella Taffuri:

La coscienza

A la sera, quann’è arrivata l’ora
e pe’ dormì me ‘nfilo drento ‘lletto,
ciò tutto ‘n giramento de pensieri
che nun me fa dormì, e pensanno ancora,
piano piano metto a posto tutto,
decidenno l’ordine da seguì ne li mestieri.
‘Na vòrta finarménte ch’ho deciso al mejo
e co’ serenità so’ rilassata,
aspetto quer sonno ch’ogni tanto è gojo
e nun arriva pe’ finì la mi’ giornata.
Allora tiro fora pe’ ‘n momento la coscienza
guardanno se je servisse ‘na lavata;
la giro e la riggiro co’ pazzienza
maprò me sembra ch’è bella sfulinata!
E a la fine arriva quer che volevo io:
me se chiudono l’occhi e crollo in un istante,
dopo d’avè ringraziato mille vorte Dio
pe’ le cose che m’ha dato, e che sò tante…

Glossario:
gojo: termine viterbese per indicare matto, mattacchione
maprò: ma però
sfulinata: pulita

[S.T.]

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